|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟎|

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<Sei tornata.>

<Finalmente!> Esclamo disperata andandola subito ad abbracciare prendendola di sorpresa. Si sono talmente sfinita che potrei quasi piangere quando raggiungerò quella meravigliosa doccia che mi aspetta.

<Dai vatti a lavare che la cena è quasi pronta.> Mi avvisa ridacchiando ed io annuisco allontanandomi. Vado solo un attimo in salone per salutare Fede e Nana a cui lascio un bacio sulla guancia. Le assicuro che dopo aver fatto la doccia scendo e stiamo insieme così salgo velocemente le scale rinchiudendomi in camera. Metto i panni sporchi nella cesta e dopo essermi tolta la fasciatura con i cerotti mi strucco togliendo ogni traccia, dal fondotinta al rimmel facendo fuoriuscire una Cheryl più naturale.
Stando lì di fronte allo specchio sento i ricordi bussare in modo violento ed io serrò forte le palpebre per teletrasportarmi in doccia. Un mugugno di piacere abbandona le mie labbra avvolta completamente nella sensazione che la giornata è finita. Mi aspetto di cenare, stare un po' con Nana e mamma e alla fine andare a letto, oh sì stendermi e stare a cazzeggiare o a leggere senza fare nulla.
Avrei sorriso se non mi toccavo per sbaglio il taglio sulla coscia sussultando. Mi poggio contro la parete con le gambe leggermente aperte restando ad osservarlo; con molta probabilità e tanta fortuna lì e sul braccio non mi rimarrà la cicatrice cosa che sulla mano è certa. Ho lasciato il cerotto per non sentire fastidio al passaggio dell'acqua calda, ma comunque sento il prurito dovuto alla pelle che lavora per rimarginarsi. Il calore dell'acqua che cade dal doccione mi rilassa così tanto che alla fine poggio alla parete che ho alle spalle la testa chiudendo gli occhi. Il volto viene completamente bagnato e sospirando prendo anche lo shampoo iniziando a lavarmi i capelli e fare tutto nel più breve tempo possibile. Ci metto più o meno un'ora tra uscire dal box doccia, pettinarmi e asciugarmi i capelli e rifare le medicazioni. Tornando in camera scelgo dei semplici pantaloni della tuta e una maglietta termica scura che mi resta aderente, però non mi soffoca. Guardo il letto come un cucciolo che vuole solo riposare, ma il mio stomaco non è d'accordo dando voce a un brontolio davvero da Regina.

<Eccomi amore mio.> Esclamo raggiungendo Nana da dietro che si gira appena mi sente. È già seduta a tavola mentre Fede provava a farle mangiare qualcosa, ma si bloccava a vedere la tv.

<Miss.> Le sorrido parlandole e intanto faccio a Fede segno di spegnere la tv, be'... a mali estremi estremi rimedi. Quando mi interrompo un secondo per capire cosa mi dice mamma noto che lei ricerca la tv che ormai ha lo schermo completo scuro.

<Si si aspetta.> Mi alzo da tavola raggiungendola in cucina, ma appena mi vede ride.
<Che c'è?> Le chiedo confusa porgendole un paio di piatti.

<Sembri rufus ahahah. Vuoi che poi ti passo la piastra?> Se all'inizio stavo per mollare i piatti per passarmi le mani sulla testa e appiattire il disastro di cui non me ne sono resa conto alla fine la guardo come se mi avesse proposto la cosa più unica e meravigliosa del mondo.

<Sarebbe la gioia della giornata.> Accetto subito mentre una volta che ha riempito i due piatti vado in sala per posarlo uno al mio posto e uno a quello di Fede. Resta spesso a cena a casa, anche se poi ci sono volte in cui siamo solo noi tre e non perché mi dispiaccia la presenza di Fede, ma... quasi preferisco quando siamo sole, mi permette di illudermi che sia tutto come sempre.

<Cosa ti sei fatta alla mano Miss?> Una mano si posa sulla mia dato che sto mangiando con la sinistra e non riesco a trattenere un sospiro. Si è scordata che gliel'ho detto ieri...

<Un semplice taglio, nulla di grave.> La rassicuro stringendole la mano mentre affondo la forchetta in due penne.
<Dai mangia amore.> La incoraggio accarezzandole le dita mentre ascolto Fede raccontare qualcosa che riguarda la sorella a mia madre. Quando ho finito la cena resto con la mano destra sul tavolo vedendo che mentre mangia sta giocando con la fasciatura così mi poggio contro lo schienale restando ad osservarla.
<Bravissima.> Mi complimento con lei appena ha finito per poi passarle una fetta di pane, non so come mai ma si diverte sempre a pulire tutto il piatto con quella. Per facilitarsi nei movimenti mi lascia la mano ed io ne approfitto per prendere il piatto mio insieme a quello di mia madre e Fede alzandomi.

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