|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟖|

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Pov. Toni

La fila. È una cosa che veramente provo ad affrontarla con apatia, ma è davvero snervante. Vedo Syria abbracciarsi cercando di mantenere il calore corporeo a un livello non da ipotermia con il freddo che fa stasera, ma se all'inizio riesco a fare la vaga quando la vedo battere leggermente i denti capisco che il mio far finta di nulla è finito.

<Vieni qua.> Le dico mentre le prendo il polso per attirarla a me e circondarle la vita con un braccio. Lei si aggrappa subito a me che non sento particolarmente freddo nonostante indosso una semplice camicia e jeans con una giacca non troppo ingombrante.

<Tu sei un alieno o non mi spiego come fai a essere calda.> Non si schianta con il visto all'incavo del mio collo semplicemente perché è truccata quindi fa la buona scelta di tutelare il suo trucco e di non farsi uccidere da me se mi sporca.

<Sei esagerata.> Le dico semplicemente facendo qualche passo in più verso l'entrata a cui siamo quasi arrivate. Alla fine non abbiamo più parlato di ciò che è successo, quando sono andata a prenderla abbiamo ritrovato il nostro normale modo di comportarci e non come ci siamo lasciate quando ero uscita da casa sua.

<Ehy!> Mi becco una pacca sul culo a mo' di rimprovero ed io sospiro non commentando nulla solo perché rientriamo nelle successive sei persone che fanno entrare dopo aver controllato i documenti. Posiamo le giacche e poi tenendo sempre un braccio intorno alla sua vita ci facciamo spazio tra alcune persone arrivando a uno dei lunghi banconi allestiti per servire i drink.

<Un Jack Daniel's e...> Inizio a ordinare per poi voltarmi verso la moretta al mio fianco.

<Angelo azzurro.> Guardo il barman che annuisce avendola sentita comunque nonostante la musica e mentre aspettiamo la tiro maggiormente a me per scansarla dall'arrivo irruento di uno che deve aver già fatto molte visite ai banconi.

<Ecco qui.> Il barman ci dà le nostre ordinazioni e non appena Syria prende il suo bicchiere la faccio spostare prima che mi andavo a litigare con l'imbecille che stava guardando troppo Syria. Facciamo una sorta di brindisi alla serata in un piccolo spazio con meno calca ed io mi poggio a una colonnina bianca in stile della discoteca tenendo sempre vicina la moretta.

<Paura che mi rubano?> Mi chiede ridacchiando, ma io alzo gli occhi al cielo alla sua provocazione, vorrei farle notare alcuni dettagli ma evito.

<Perché hai invitato solo me? Potevamo invitare anche gli altri.> Lei mi guarda come a chiedermi se sono seria, è una domanda stupida dopo ciò che è successo lo so, ma probabilmente è anche il mio un modo per provocarla. Ovviamente non mi risponde nulla e continuiamo a bere i nostri drink senza staccarci gli occhi di dosso.

<Balliamo?> Me lo chiede temendo un mio rifiuto nonostante siamo in una discoteca apposta, ma penso di aver bisogno di un altro Jack Daniel's per poter farlo in maniera sciolta.

<Prendo soltanto un altro drink e andiamo. Resta qui.> Le raccomando facendola mettere al posto dov'ero io per poi farmi un passaggio tra l'ammasso sempre presente davanti al banco.

<Un Martini?> Un ragazzo alza la mano per fare capire che è il suo e mi ritrovo ad osservarlo mentre tenendo in alto il bicchiere cerca di uscire. Quando ce la fa passa accanto a una coppia per poi svoltare a destra, ma io non lo seguo perché i miei occhi si bloccano su due divanetti. Non ci posso credere.

<E spostati.> Dico brusca a uno continuando ad osservare quel tavolo: riconoscerei quei capelli rossi ovunque. Una chioma nera come l'ossidiana è china sul petto della ragazza rossa, ma poi capisco che era sul collo quando alza la testa però non è l'unica cosa che capisco. Riconosco anche quegli occhi anche stando a distanza, anche se l'ho visti solo un paio di volte e anche se le luci con le persone che mi passano davanti possono farmi brutti scherzi.
Le sue labbra si muovono pronunciando qualcosa e poi ridacchia mentre io dimentico completamente ciò che stavo facendo. Non posso credere che tra tutte le discoteche lei, loro... ma che poi lei non è tipa da discoteche. Forse era una cazzata quella, sicuramente dato che si trova qui. Un paio di ragazze mi passano davanti interrompendo il contatto che avevo con quel tavolo e ciò mi fa sbloccare. Faccio retrofront e invece di andare al bar torno da Syria a cui prendo il bicchiere ormai vuoto posandolo su un tavolo pieno di altri già vuoti.

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