|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟕𝟏|

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Pov. Toni

Evito all'ultimo una buca rimproverandomi mentalmente della mia distrazione, mi ci manca ritrovarmi nuovamente con Bambi con i pezzi da cambiare.

<Quindi che farai? Vai da Cheryl vero?>
<Vado a respirare un po'. Tu tranquilla.>

Non ce l'ho fatta a dirle la verità, avremmo litigato e non mi avrebbe fatto andare mentre io ho bisogno di sfogarmi. Giro ad una traversa e passo sulla destra di una macchina per entrare nel parcheggio e fermarmi. La voglia di una sigaretta è molta, la vorrei evitare perché prima non mi porta molti vantaggi per la respirazione, ma...

<Potrei scambiarti per un'illusione.> Mi giro di scatto con il casco in grembo e la vedo chiudere lo sportello della macchina poco distante da me.

<E invece sono di carne e ossa.> Rispondo sarcastica prendendo quel pacchetto di sigarette da cui ne tiro fuori una portandola alla bocca.

<Mi ha sorpreso il tuo messaggio.> Ci credo. Dopo che le ho confermato ciò che aveva sospettato grazie ai messaggi di Crystal e alle mie "uscite caffè" anch'io sarei stata sorpresa nel ricevere un messaggio per incontrarci qui.
<Non c'è due senza tre, vero?> Le basta uno sguardo per ricevere la risposta alla sua domanda. Sapevo per certo che le voci dei miei giorni senza sosta qui le sarebbero giunte e infatti non ho avuto domande sul perché della mia richiesta.

<Sto messa male già, ho bisogno di qualcuno che mi tiri fuori in caso non reggo tutto un turno.> Il suo sguardo è severo, avremmo anche smesso di fare sesso, ma ci tiene e la mia idea non è propriamente sana.

<La tua ragazza? Crystal? Un Serpents? Perché io?> Mi chiede avvicinandosi ancora di più fino a mettersi di fronte a me.

<Perché sei l'unica che non si spaventa e non mi impedisce di farlo.> Le ammetto sapendo che è davvero così. Nessuno lo farebbe, neanche Cheryl perché si preoccuperebbe troppo mentre la cerchia non lo capirebbe fino in fondo e rischierei problemi se perdessi e loro reagirebbero contro chi mi ha battuto.

<Teniamolo per noi però. Se lo sa Crystal mi ammazza.> Direi che la segretezza è una cosa scontata, ma annuisco subito provocando lo stesso movimento a lei inumidendosi anche le labbra. Mi dà il tempo che mi serve per fumare e gestire quello che ho in testa o almeno parzialmente perché il resto lo butterò fuori sul ring.

<Guarda guarda chi si rivede. Sei venuta a prenderle nuovamente Topaz?> Mentre camminiamo per entrare all'interno della sorta di palestra un tizio che se non ricordo male si chiama James e che me ne ha date di santa ragione ci parla per attirare la nostra attenzione.

<Non tirare la corda, magari oggi sfido proprio te e ti faccio rigirare le budella.> Lo avviso sperando che capisca l'antifona che deve starmi alla larga fuori dal ring.

<O magari sarai tu a perdere e a ritrovarti stesa senza forze.> Si pianta davanti a noi provando a fermarci, ma io prendo il braccio di Syria per spostarla dall'altro mio lato e proseguire, ma ha la pessima idea di mettere una mano sopra la mia presa sulla mora.

<Asp...> Lo zittisco tirandogli un pugno che gli fa perdere la presa e indietreggiare di qualche passo.

<Stacci alla larga James, Bob, Stive o come cazzo ti chiami. È il secondo avvertimento, al terzo non sarò docile.> Lo metto in allerta nuovamente portando Syria lontano finché non entriamo dentro.
<Che c'è?> Borbotto a denti stretta furiosa, quando sono qui la mia rabbia è come se esplodesse, come se si sentisse libera di fuori uscire. Ed ora sono incazzata, confusa e presa dai sentimenti.

<Mi fa piacere che le cose non sono cambiate.> Con la coda dell'occhio la guardo non capendo, ma poi collego i vari avvenimenti che sono capitati tra noi e scuoto leggermente la testa.

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