|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟕𝟓|

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Pov. Toni

<Parti prima di lei.> Dico a Veronica non appena sale in macchina e io le indico ancora il volante dato che mi guarda confusa. Prima di farmi domande fa come le ho detto e parte uscendo per prima dal parcheggio avendo così Cheryl e Crystal dietro.

<Se dirà qualcosa dirò che non era una corsa stavolta.> Mi risponde quando ha capito il perché della mia richiesta nel momento in cui Cheryl tenta di superarci per la seconda volta.

<Va troppo veloce per la maggior parte, non capisce che è pericoloso.> Dico tra me e me quasi ma rivolgendomi a Veronica che tiene gli occhi sulla strada.

<Non che tu dopo la tua ideona di oggi puoi dirle qualcosa.> Alzo di riflesso gli occhi al cielo portandomi un braccio intorno alla vita mentre mi sposto sul sedile per sistemarmi meglio.

<Le ho già detto che mi dispiace e dovrò sicuramente subirmi un'altra ramanzina, ma non mi importa.> Ricevo subito uno schiaffetto sulla coscia come a volermi far ridestare e io la guardo come se fosse impazzita.

<Non ti importa?? Sei ser...>

<Nel senso che ci tiene!> Esclamo subito non appena capisco cosa aveva capito, ma nel senso decisamente sbagliato.
<Perché... se mi si accanisce, se si incazza, se mi rimprovera significa che ci tiene davvero, nonostante faccio la cogliona...> In realtà neanche mi spiego come abbia fatto a non odiarmi nonostante ciò che ho fatto, ciò che ho detto...

<Fa questo l'amore sai? Puoi sbagliare, puoi fare cazzate, puoi cadere, ma vicino avrai sempre quella persona che prima ti curerà le ferite poi si incazzerà con te, prima ti rimprovererà e ti farà capire quanto è stata male per poi accoccolarsi a te, prima ti tende la mano per rialzarti e dopo camminerete una affianco all'altra insieme.> Rimango in silenzio ascoltando attentamente tutto ciò che dice rivendendo me e lei, rivedendo noi e per quanto entrambe sentiamo che non è arrivato il momento, sappiamo cosa prova l'altra ed è una di quelle sicurezze su cui si basa il nostro tornare insieme. La sicurezza.

<Pensi che possa renderla felice?> Le chiedo quasi in modo distratto presa dai miei pensieri, ne abbiamo parlato, mi ha tranquillizzato e rassicurato, ma... credo di aver bisogno anche di un parere esterno, di qualcuno che le vuole bene e che direbbe le cose in faccia senza esitazione. Ronnie è quella persona.

<Toni tu la rendi già felice.> Sbatto leggermente le palpebre confusa, non ho fatto nul...
<Stamattina dopo che Penelope l'ha presa un po' in giro io e lei siamo state insieme e mi ha raccontato, come tu hai sicuramente fatto con Crystal.> Aggiunge l'ultima frase prevedendo una mia reazione che viene messa a tacere proprio dalle ultime parole.
<Mi ha raccontato che è riuscita a mangiare un po' di più del solito e che il senso di chiusura era minore. Mi ha detto che non ha bevuto completamente dopo il... suo brusco risveglio.> Il bicchiere di bourbon... è vero non l'ha finito tutto, è poi andata in cucina a pulire il bicchiere non toccando altro alcol.
<E be'... hai visto com'è vestita. Non vedevo la Bombshell che è in lei da più o meno quando vi siete lasciate. È vero che avendo a che fare con i Ghoulies, gonne e tacchi non erano il massimo della comodità, ma anche se usciva con me e Betty era più... non so, restava elegante, ma non aveva quella cosa da Bombshell.> Oh sì l'ho vista benissimo com'è vestita e per poco qualcuno non perdeva qualche grado di vista se continuava a guardarla in modo viscido in palestra.

<Voglio stare con lei.> Dico a Ronnie osservandola alla guida della sua moto dallo specchietto della macchina. I lembi del cappotto sono ben incastrati dalle gambe infatti neanche c'è lo svolazzamento, ma vederla in moto ha un so cosa di sexy anche se indossasse la tuta non cambierebbe nulla.

<Oh lei ugualmente te lo assicuro Toni, ma... non fate più le coglione vere, basta. Non basta a litigi perché quelli ci saranno lo stesso come ci saranno le piccole cazzate, ma che restano piccole. Godetevi, vivetevi, amatevi. Voi avete bisogno di questo, di vivere.> Sorrido accorgendomi che quello che dice è esattamente quello che voglio, viverla, uscirci, litigarci anche ma insieme. Tolgo la mano dal fianco per poggiarla sulla sua che viene presa subito in una delicata stretta.

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