|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓𝟖|

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Chiudo in modo forse troppo forte lo sportello mettendo però subito in moto il motore. A differenza del tragitto di andata non accendo la musica e le cose presenti in questa auto oltre il silenzio sono la rabbia, gelosia e risentimento. Aleggiano in modo così veloce e duro che riescono a far percepire anche una sorta di calore nell'abitacolo, ma forse sono solo io che sto evaporando dalla rabbia che sto cercando di gestire. Devo dire che sto facendo un buon lavoro di gestione perché guido tenendomi nei limiti di velocità, a fatica, ma almeno so di essere arrivata fino al confine tra il territorio dei Ghoulies e dei Serpents senza prendere alcuna multa. Mi fermo poco distante dal punto del terreno che è rovinato e segna il luogo dove mi hanno preso i Crocodile. Lei se ne accorge dopo qualche secondo e il suo corpo si irrigidisce bloccandosi, ma non dice nulla.

<Ho così tanta rabbia che sono anche sorpresa perché non pensavo che potessi scatenarmi un'ira del genere.> Ed è proprio per questo che tengo parte della mia concentrazione sul respiro, perché se vado fuori controllo la conversazione prenderà una pessima piega più di quella che prenderà.

<Semplicemente perché ho detto la verità? O perché l'ho fatta scappare?> Probabilmente in mente aveva di dire anche altro, ma deve essersi accorta che sto stringendo il volante con la mano sinistra mentre la destra la tengo rigorosamente in mezzo alle coscie per sicurezza.

<Perché hai parlato di cose che non ti riguardano Heather, il mio rapporto con Toni non è una cosa che riguarda te.> Dico seria voltandomi addirittura a guardarla per renderle chiaro il concetto.

<Però quando sei venuta quella sera da me dopo il primo attacco non c'entrava lei vero?> A quanto pare Heather almeno non la si può paragonare completamente a Fangs, almeno lei ha le palle di rispondermi. Direi che in un certo senso mi circondo di persone con carattere, ma non per questo mi fermerò. Non l'ho mai fatto con Toni che penso sia imbattibile figurati con lei e in più sono veramente troppo incazzata.

<Mi venivi dietro dall'inizio non fare la sostenuta Heather. La prima volta che siamo state insieme avevo messo dei limiti e sapevi perfettamente che erano dovuti alla mia relazione passata.> Avrà anche il coraggio di rispondermi, ma se vogliamo mettere le carte in tavola mettiamole tutte. Perché sapeva perfettamente la natura di quei limiti, i limiti che io stessa non riuscivo a superare nonostante uno dei due lo ha oltrepassato. Nei giorni successivi a quella chiacchierata schietta fatta con Malachai mi sono spiegata anche il perché avevo quei limiti e perché mentre ero con Heather io... pensavo a lei.

<È vero però mi pare che poi quei limiti sono stati superati.> Si slaccia la cintura che le avevo ordinato di mettere a scanso di equivoci per possibili problemi e si gira con il corpo verso di me.

<Niente segni e niente baci. Erano questi i limiti e mi avrai anche baciato, nonostante non ero d'accordo, ma quelle volte che siamo state insieme neanche una volta ti ho lasciato un segno e la stessa cosa tu.> È una cosa che mai avrei accettato nonostante siamo andate a letto poche volte, due o tre. Non ho mai lasciato un solo segno su Heather, ma li ho lasciati su Toni... quei graffi sui fianchi e sulla schiena ero su di giri non ci capivo più niente, ma era quello che volevo e infatti le ho lasciato anche quel segno sul collo, quel pezzetto di pelle violaceo... l'avevo marchiata come mia, perché volevo... volevo che fosse mia...

<Ti odio Serpents Queen.>

<Ti odio anch'io Crow Queen.>

<Togliti dalle palle.>

<Va via.>
<Dio quanto ti odio.>

<Attenta a ciò che desideri.>

E quelle parole erano anche per me, perché volevo che lei mi marchiasse. Sapevo perfettamente che quando le sue labbra erano scese sul mio collo ne avrei ottenuto un succhiotto, il suo succhiotto. E ho voluto quello. Da lei.

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