|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟑|

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Pov. Cheryl

Nonostante mi rendo conto di avere lo sguardo perso sulle due pagine aperte del libro che ho poggiato sulle gambe leggermente piegate, non mi faccio problemi. Resto imbambolata così a pensare al vuoto, sono in un momento di stop che è arrivato mentre mi ero tuffata in un altro mondo con forse meno problemi e complicazioni. Stringo un secondo gli occhi scuotendo la testa per tornare in me e così chiudo il libro mettendo in mezzo il segnalibro per poi lasciare la testa ricadermi indietro. Quel gesto mi porta a qualche giorno fa a quando...

<Ecco dove si nasconde la reclusa!> Un infarto! Mi viene un infarto quando schizzo in avanti sul letto portandomi una mano sul petto.

<Ma sei impazzito dico!? Che ci fai qui!? E come sei entrato!?> Sbotto arrabbiata per lo spavento che mi ha fatto prendere mentre lui se la ride e chiude la porta. Lo guardo come se fosse uscito di senno, lui non è mai stato qua poi!

<Questo è il quarto giorno che ignori tutti e cerchi scuse per non uscire. Quindi da bravo fratello maggiore quale sono ho preso la moto e sono venuto.> Si toglie il gilet lasciandolo cadere sopra il mio posto su una sedia e si guarda intorno. I capelli sempre di un disordinato tremendamente bello catturano per un istante la mia attenzione, mi chiedo come fa a renderli... affascinati anche in questo caso.
<Tua madre è gentile! Era un po' tesa e strana la cosa all'inizio, ma quando ho detto che ero preoccupato per te ha sorriso con più calore rispetto a quello che mi ha rivolto appena ha realizzato chi ero.> Noooooo mi sono persa il loro primo incontro! Nonostante ciò che è successo ed è venuto fuori non si erano mai visti, volevo troppo esserci per vedere le loro reazioni!

<Ciò non ti giustifica dal modo in cui sei entrato, mi hai spaventato!> Il rammarico per essermi persa il suo primo approccio con mia madre non lo salva dal mio rimprovero essendomi innervosita, ma lui ridacchia di nuovo avvicinandosi al letto su cui si siede sul bordo dove ho più o meno i piedi.

<È stata divertente la tua fac... È un succhiotto quello?> Il tuo tono leggero passa a curioso e mentre aggrotta le sopracciglia data la confusione, le mie schizzano in alto quando sgrano gli occhi ricordandomi un dettaglio scomodo.

<No! Assolutamente no.> Nego subito portando una mano sul collo per poi alzarmi e andare in cabina mettendomi qualcosa a collo alto invece di una semplice maglietta.

<Sorellina...>

<Sorellina nulla, dimmi piuttosto che ci fai qui.> Lo blocco subito cambiandomi in cabina armadio indossando un maglioncino peloso carta da zucchero a collo alto e poi dei jeans blu scuro.

<Vieni prima di qua.> Sbuffo e dopo aver controllato di aver ben coperto il collo esco trovandolo ancora sul bordo del letto ma con un sopracciglio alzato quando mi vede e mi inizia a squadrare.
<Hai freddo?> Alzo gli occhi al cielo e facendogli il dito medio mi avvicino. Lui ne approfitta subito e mi prende quella stessa mano facendomi aprire le dita. Sul palmo c'è il segno del taglio che ormai si sta chiudendo e non mi brucia neanche più al passaggio dell'acqua, lo sento solo prudere a causa della cicatrizzazione perché mi ci gioco qualsiasi cosa che me ne rimarrà una.
<Ti va se ti porto a tirare con l'arco?> Quella proposta inaspettata che rompe il silenzio creatosi mi fa abbandonare la tensione che avevo nella mano lasciandola morbida nella sua.

<Davvero?> Gli chiedo sorpresa della sua idea, non che sia la prima volta anzi insiste pure che porti l'arco con le frecce quando vado nel Southside, ma a volte me ne scordo oppure ci vado quando ormai sono già fuori e non ho possibilità di prenderlo.

<Si, ti alleni un po' nel boschetto dietro la Southside High. Che ne pensi? Tanto la mano mi sembra appo...> Non gli faccio neanche finire la frase che mi tuffo tra le sue braccia felice. Non ci avevo pensato, ma può venirmi utile per staccare il cervello e interrompere i pensieri invece di stare chiusa in casa.

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