|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟔𝟑|

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Pov. Cheryl

<Anzi c'è! I Serpents e i Ghoulies non sono più in guerra, si ritorna come prima a un periodo di pace.> No non si ritornerà come prima, non voglio questo né per le gang né per noi.

<No non come prima, stavolta non ci saranno avvisaglie, niente trappole o sotterfugi. Non ci saranno più il territorio dei Serpents o dei Ghoulies, sarà un unico territorio comune e ci sarà comunicazione tra noi. Se ci sono problemi, di qualunque tipo, ce lo dovrete comunicare in modo che insieme, sia io, il Crow King e la Serpents Queen potremmo risolverlo.> In ogni istante che parlo la guardo negli occhi per farle capire che impegnandoci possiamo fare funzionare qualsiasi cosa, voglio che non solo funzioni questa pace ma anche che quel cioccolato che vedo nei suoi occhi torni ad essere al latte, dolce e amato, e non fondente duro e odiato. Quel passo in più che aveva compiuto viene cancellato in un baleno e quando lo fa si guarda intorno. Io non lo faccio perché so che stanno festeggiando la pace che infondo tutti volevano, resto però a guardare lei che è sinceramente sorpresa e affascinata da ciò che sta succedendo. Rivedo quella parte ingenua di lei, quella che conoscevo che faceva parte in ogni secondo in cui era... in cui era con me. Non mi rendo effettivamente conto di ciò che faccio se non a fatto compito. Le afferro una mano intrecciando le nostre dita rabbrividendo leggermente nel scoprire la sua pelle calda in totale contrasto al gelo della mia. Creando questo piccolo contatto tra noi riesco ad avere il suo sguardo e non perdo tempo, no o ora o mai più.
<È il momento che anche noi concordiamo una pace.> Sembra quasi che trattenga il fiato e so che è giocare un po' sporco, ma non le do modo di realizzare le mie parole che la tiro via dalla calca di Serpents e Ghoulies mischiati. Facciamo un po' di fatica all'inizio, ma non appena la massa di fa più lenta i miei passi si muovo velocemente approfittando di ogni secondo in cui lei non reagisce.

<Woo woo ferma, che fai? Dove andiamo?> Credo che ciò che la fa riprendere è il vedere la mia moto a pochi passi e proprio per questo, non potendo sciogliere la presa delle nostre dita per quanto la tengo ferrea, si inchioda tirandomi con lei e fermandomi.

<Toni per favore non possiamo continuare così, poteva funzionare quando eravamo in guerra e non avevamo contatti, ma ora bisogna parlare.> Io che premo per parlare è veramente un'allucinazione dato che so che tra noi due è lei quella sempre pronta al dialogo, infatti è lei che ha evidenziato la comunicazione nelle precisazioni della pace. Io sono sempre stata quella chiusa, quella che ha bisogno di tempo per aprirsi, quella che si tiene dentro quello che prova e lei anche lo fa, ma non lo faceva con me. Ora... Ora voglio parlare, voglio far cambiare le cose.

<Cheryl no, è tutto okay. Tu sei la Crow Queen e io la Serpents Queen, ma non penso proprio che alzeremo le gang per problemi nostri.> Ma che... Resto a bocca aperta davanti al suo ignorare e continuare a dire che è tutto ok, io facevo così, non lei. Questa volta sono io quella presa di sorpresa e lei né approfitta per sciogliere le nostre dita e fare retro front, ma l'assenza del calore della sua mano mi fa riprendere subito e faccio dei passi in avanti riprendendole la mano.

<Ho la tua giacca.> Dico subito appena si gira probabilmente per ripetermi la solita sorfa e con quella notizia mi guarda un attimo confusa come se ne fosse scordata, ma il momento in cui capisce a cosa mi riferisco glielo si legge in faccia.

<Non mi interessa Ch...>

<E ho la tua felpa.> Aggiungo appena capisco che non funzionerà. Non volevo mettere in mezzo quell'indumento, ma se servirà a farmi ascoltare ben venga.

<D'accordo.> Oh... Ha funzionato! Cazzo ha funzionato! Non so che le è passato per la testa, ma non sarò io a replicare in alcun modo.

<Sei venuta a piedi, dovremmo andare con la mia moto se non vuoi perdere molto tempo.> E come previsto lei non fa un fiato, annuisce soltanto e ci avviciniamo alla mia moto. Sapevo che sarebbe venuta a piedi, l'avevo concordato con Crystal in modo che una volta arrivata a casa se avesse avuto lo schizzo di scappare prima di ascoltarmi si sarebbe dovuta fare a piedi tutta la strada che non è affatto poca. Nonostante i nostri caschi siano collegati tramite il microfono si sente a fatica un respiro un po' più brusco da parte sua quando prendo per sbaglio qualche buca. La prima volta l'ho fatto realmente per sbaglio, mentre le altre quattro assolutamente no, ho cercato le più brutte per vedere la sua reazione e all'ultima ho addirittura una stretta da parte sua. C'è qualcosa che non va, è rigida e non perché è sulla moto insieme a me, già c'è stata, ma è altro. Non ho modo di metterla ancora alla prova perché arrivo a casa e non appena mi fermo a poca distanza dal portone lei scende quasi con il fiatone e con una postura strana che non riesco a capire, forse ha un crampo... Una volta sistemato i caschi la guardo con attenzione e apparentemente non ci sarebbe nulla fuori luogo, ma...

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