|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟔𝟒|

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Calore. Sento il calore delle sue labbra contro le mie. Le sento e l'unica cosa che faccio è accarezzarle leggermente senza azzardare nient'altro. Ci scambiamo lenti tocchi morbidi come a lenire le nostre ferite e solo in questo momento chiudo gli occhi godendomi il contatto.

<Cheryl... è uno sbaglio...> Nonostante le sue parole continuo a creare piccoli ma costanti tocchi tra le nostre labbra accarezzandole allo stesso tempo la guancia.

<Anche la sera... del nostro primo bacio hai detto che... non sei la ragazza ideale per me... ma a quanto pare... ti sei scordata ciò che ti ho risposto...> I momenti in cui le nostre labbra restano unite diventano sempre più lunghi e non so se era per non darmi modo di parlare o se è semplicemente il desiderio di non separarsi che cresce.

<Lo ricordo invece... ma forse in realtà non lo sai cos'è meglio per te... non sono giusta... per...per te...> Sembra quasi un rimprovero il suo, un rimprovero per lottare ancora per lei, ma la mano che mi possa sul fianco è tutto fuorché un incentivo a fermarmi così posso la mano che ho libera sul suo petto e nonostante il maglioncino che indossa lo sento, sento il suo cuore andare all'impazzata come il mio, lo sento correre nella stessa direzione e...

<I nostri cuori dicono altro.> E quella è la parola fine. È la fine a ogni traccia di resistenza, di razionalità e di freni. Mi spinge con la mano verso il suo corpo finché non si toccano e vengono premuti come le nostre labbra in un vero bacio. Faccio salire subito la mano dal suo petto a sopra la sua spalla per tenermi a lei mentre l'altra la intreccio tra i suoi capelli ricambiando il bacio. Entrambe le sue mani ritrovano quel contatto con il mio corpo che non si trattiene dal fremere dalla felicità dandomi una leggera scossa di calore che a confronto con il freddo in cui sono ripiombata da mesi mi fa ansimare.

<Ti prego non farlo.> Mi prega di non fare un qualcosa che non capisco, soprattutto se intanto mi sta lasciando dei baci talmente dolci sul collo da farmi scollegare il cervello. Stringo leggermente la presa che ho su quella chioma rosa e castana non riuscendo a trattenere un altro ansito quando una scia umida mi percorre un pezzetto della pelle che mi sta quasi curando da qualcosa che non capisco.
<Cheryl.> Mi richiama come se avessi disobbedito, ma non... mi faccio scappare un sorriso mentre abbasso leggermente la testa per avvicinare la mie labbra al suo orecchio. Le massaggio la cute allentando la presa per non farle male e lei continua a baciarmi il collo percorrendo però quel percorso umido creato dalla sua lingua. Lasciandomi andare agli altri sensi percepisco il respiro del naso soffiarmi leggermente su quel tratto e cavolo... quando mi lascia un bacio più prolungato le tengo ben ferma la testa mentre ansimo nuovamente ma stavolta al suo orecchio. Inarco immediatamente la schiena quando la presa sul mio fianco si fa più forte e cazzo mi sto eccitando e non poco.
<Ti diverti non è così?> Una sua mano torna sulla parete per reggersi alla parete e non piombarmi addosso, ma siamo troppo vicine per impedire ai respiri delle nostre bocche di non atterrare su quella dell'altra. Mi unimidisco lentamente le labbra facendo finta di non notare il momento in cui abbassa lo sguardo su quest'ultime; piuttosto mi concentro sulla mia mano che delinea la sua spalla per arrivare alla curva del collo che accarezzo lentamente per poi scendere sul petto. Evito il suo seno passando esattamente al centro e alla giuntura tra le due coppe infilo un dito tirandola di più verso di me.

<A...> Amami. Stavo per dire questo, ma ho paura che scappi, che scappi via da me e non posso, non ce la farei se mi rifiutasse, se sarei costretta ad allontanarmi nuovamente da lei.
<Anche tu potresti...> Sento il cuore dolermi perché non voglio questo tra noi, non voglio il sesso, ma non è pronta per ammetterlo, l'ho fatto prima io ma... Trattengo il fiato quando le sue labbra tornano sulle mie come prima, come una carezza, ma stavolta non per paura ma per darmi tempo di ascoltare.

<Non sei un divertimento Cheryl.> Non ce la faccio, è veramente oltre ogni controllo che posso impormi. Una lacrima scivola via percorrendo ogni centimetro della mia guancia quando capisco che per quanto non sia pronta ad ammetterlo, non sarà sesso come non lo è stato l'anno scorso. Stavolta sono io a rendere il nostro contatto un vero bacio spingendomi verso il suo viso. Questa volta non serve veramente altro per permettere alle nostre lingue di trovarsi e alle nostre braccia di stringerci. Stringo le gambe intorno al suo bacino affondando leggermente le unghie nel tessuto della giacca dei Serpents che ancora indossa quando una sua mano scende sulla coscia che stringe leggermente facendomi mancare il fiato quella sensazione che mi scuote quando mi stringe così. È possessiva, ma allo stesso tempo riesce a metterci una dolcezza che mi disarma, mi fa sentire sua senza far scattare alcun campanello di paura in me.
Volendo sentire maggiormente il suo corpo infilo le mani al di sotto della sua giacca costringendola a togliere le sue da sopra il mio corpo per poterla togliere. Da quel passo ne compie uno avanti anche lei togliendo stavolta a me l'indumento della gang che non appartiene a lei; già non eravamo più Ghoulies e Serpents, ma adesso che non abbiamo neanche i marchi indosso siamo solo noi, Cheryl e Toni.
Mi scappa un gridolino quando mi solleva e stringendomi forte a lei ridacchio contro le sue labbra per la sua stupidità, poteva almeno farmi capire che stava per sollevarmi. Ricado dolcemente sul materasso, ma non per questo la lascio libera dalla stretta delle mie gambe e lei sembra non volermelo chiedere anzi mi accarezza quasi con venerazione una coscia in ogni punto mentre con l'altra si tiene guardandomi negli occhi. Le mie mani esplorano come se fosse la prima volta le sue braccia, le spalle e il petto. E facciamo questo, ci riabituiamo l'una all'altra, scoprendo che in realtà non è esattamente così, non ci serve perché i nostri corpi si ricordano perfettamente com'è essere di nuovo a contatto con quello dell'altra, ora ce lo stiamo godendo senza alcuna fretta. Tolgo una mano da sopra il suo braccio per piegare il mio e sollevarmi in modo da avvicinarmi al suo viso.

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