|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒𝟔|

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<E tu che ci fai qui?> Presa alla sprovvista mi giro di scatto e vedo la persona che adesso odio più del normale.

<E invece tu che ci fai qui?> Le chiedo scendendo dalla sorta di cassa senza staccarle gli occhi di dosso.

<Ero venuta a trovare la mia ragazza, sai io me ne prendo cura.> La mano del braccio ferito che ho ancora nella tasca la stringo forte in un pugno attivando i nervi dell'arto che mi pulsano fino a provocarmi dolore in quel punto.

<La tua ragazza? Non è così stupida da fidanzarsi con te.> No può avermi nascosto la verità, può essere la Regina dei Ghoulies, posso portarle rancore, ma non è stupida. Non può essersi fidanzata con lei.

<Io non l'ho abbandonata per una cazzata a differenza tua e direi che ciò vale molto di più di quanto pensi.> Abbandonata. L'ho davvero fatto? L'ho abbandonata? Quelle parole non me le aspettavo e non faccio nulla quando si avvicina.
<Le sono stata vicina quando tu ai saputo solo allontanarla, sono state le sue amiche e noi Ghoulies a starle vicino a non farle crollare quel minimo di fiducia che dava agli altri, perché lei si fidava di te. Adesso sta bene, non ha più nulla in debito con te.> Per quanto siamo vicine adesso miei occhi sono lo specchio dei suoi e so che si è accorta che sta facendo scattare qualcosa in me.

<Non è mai stata in debito con me lei e togliti di mezzo.> Le dico in modo duro, può avermi anche parato il culo nello scontro contro i Crocodile, ma certe cose non cambiano mai.

<Perché così continui a spiare la mia ragazza? Non credi che sia il momento di non farla soffrire?> La stavo spostando con il braccio quando devo bloccarmi a quelle parole. Io l'ho fatta soffrire, come se lei non ha ricambiato il favore.
<Te lo ripeto un'ultima volta, lasciala in pace.> Oltre a bloccarmi mi mette in tensione ogni nervo del braccio quando lo afferra per toglierlo, ma a quel punto scatto e afferrandola per la giacca la spingo contro il muro dell'abitazione.

<Io te lo dico una volta sola invece. Non toccarmi più e non intrometterti in cose che non ti riguardano.> Le metto bene in chiaro tenendola ferma sollevando un po' la presa che ho sulla sua giacca.

<Che non mi riguardano? Lei è la Crow Queen e la mia ragazza, non hai nulla a cui spartirti con lei.> Prova ad allontanarmi in modo abbastanza patetico per una che fa dei match e infatti non riesce nel suo intento, ma anzi peggiora la cosa perché mi fa solo innervosire maggiormente.

<Le mie non sono parole al vento, fatti i cazzi tuoi Heather o non ci metto nulla a far rompere questa quiete che c'è e sarai tu quella che ci rimetterà.> È una minaccia? Oh si e in piena regola, deve smetterla sul serio.

<Non mi fai paura, non farai nulla e sai perché? Perché ci rimetteranno troppe persone dopo e come tu tieni ai Serpents io tengo ai Ghoulies, a tutti i Ghoulies.> Stavolta invece di liberarsi si fa avanti con il volto in pieno segno di sfida e cazzo non doveva.

<Ti rov...>

<Ma che cazzo... Che ci fate qui??> Mi giro di scatto quando vedo Malachai poco distante da noi con la bocca spalancata, ma che viene subito richiusa quando si avvicina allontanandomi da Heather.
<Voglio una risposta.> Aggiunge serio, ma io non riesco a non staccare gli occhi dalla corvina che voglio decapitare.

<Vi stava spiando e io l'ho colta in fragrante.> Mi incolpa subito come se lei non avesse fatto il giro della casa magari con il mio stesso scopo.

<Non è vero! Ero preoccupata per Crystal, quindi fatti i cazzi tuoi.> Le ribatto facendo un passo avanti che viene frenato da Malachai che alza un braccio pronto a parlare, ma qualcuno lo anticipa.

<Mi faccio ben altro e ne sono soddisfatta.> A quel punto sticazzi di Malachai, lo scanzo riavvicinandomi a lei finché sto per afferrarla nuovamente, ma stavolta agisce in senso contrario non venendo presa di sorpresa e così quella che si ritrova contro la parete sono io. Avrei reagito, lo avrei fatto se la finestra sopra le nostre teste non si aprisse.

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