Qualcosa mi bagna la guancia e come gesto riflesso porto le dita di una mano in quel punto rivolgendo lo sguardo verso l'alto; l'unica cosa che riesco a vedere sono i rami che sorreggono la chioma non solo dell'albero che ho di fronte, ma anche per tutti gli altri, sono... sono in un bosco però diluvia come se non ci fosse un domani. L'aria fresca e il buio mi fanno da contrasto, da una parte il freddo capace di congelarti e d'altra la totale sicurezza che il mio corpo sia paralizzato dalla paura del buio da cui però scorgo tutto ciò che c'è intorno. La pioggia continua a scendere imperterrita e solo un tuono riesce a scuotermi tanto da farmi compiere un passo per non so dove, non so dove sono né...
<Cheryl!> Qualcuno mi chiama, sento il mio nome urlato ma non riesco a vedere nulla, posso solo percepire una cosa in quel suono. La paura. È quello che sento in quella voce che ho riconosciuto senza la minima fatica, era di... No non può essere... Nel momento in cui realizzo quel pensiero corro come una forsennata e fregandomene dell'impatto contro il tronco di un albero resto imbambolata ad osservarlo, è lui...
<JJ...> Mi porto una mano davanti alla bocca sentendo le gambe tremare e gli occhi bruciarmi a causa delle lacrime che tento di trattenere.
<Quanto sei cresciuta... sei bellissima sorellina.> Mi mordo il labbro inferiore soffocando un risolino che però vede.
<Sorellina? Siamo gemelli idiota.> Ma nonostante ciò io sono la sua sorellina e non solo perché sono uscita per seconda, ma perché aumentava in lui quel senso di protezione verso di me.
<Ti voglio bene sorellina.> Come se ignorasse ciò che ho detto riesce a fare schizzare il mio battito alle stelle e le mie gambe si muovo verso di lui.
<Ti voglio bene anch'io fratellone e...> Mentre stavo parlando mi sono allungata per poterlo abbracciare, ma in quell'istante sento un vento freddo attraversarmi tutto il corpo facendomi mancare l'aria nei polmoni. JJ... Appena comprendo che lui non c'è, che è sparito nel momento in cui ho provato a toccarlo capisco anche che non è reale perché... Piango. Piango come allora, piango così tanto che le mie lacrime si uniscono alla piaggia e in un moto di rabbia colpisco il tronco di un albero con un pugno. Non è giusto!
Trattengo un urlo quando un tuono, che mi sembra molto più vicino del precedente, rimbomba nell'aria e poi un lampo mi rende più facile vedere per un breve istante. Ciò che vedo sono solo alberi, alberi e alberi, ma... qualcosa mi dice di camminare, è come se stessi cercando qualcosa... Passo dopo passo sotto la pioggia che non capisco come possa bagnarmi essendo in un bosco rischio di inciampare qualche volta in alcune radici degli alberi, ma ho i riflessi pronti per tenere l'equilibrio o sorreggermi al tronco o almeno finché...<Ciao Miss.> Oddio... Nana... Gli occhi mi diventano due palle da biliardo per quanto li sgrano e stavolta porto una mano sul cuore credendo di rischiare l'infarto. È lei... Nana...
<Nana... Nana sei...> Non riesco a parlare. Ho il cuore che mi va a mille e lo sento addirittura nelle orecchie però la guardo, la guardo e vorrei... non lo so, voglio qualcosa ma non so cosa nel concreto.
<Non devi nasconderle, sei forte anche se piangi Miss.> Sussulto bloccandomi con la manica che stavo passando sulle guance per eliminare le tracce delle lacrime precedenti, ma adesso...
<Io... sei tu?> Le chiedo adesso guardinga, non so dove sono, né ricordo cosa stavo facendo prima, ma per quanto posso essere sospettosa non riesco a provare felicità nel vederla... adesso che c'è lei... non mi importa di niente.
<Hai fatto spaventare qualcun'altra stando per tre ore nella vasca da bagno senza dar cenno di vita?> Scoppio a ridere riuscendo a fare sorgere quel ricordo nella mia mente. Era un giorno in cui mamma era a lavoro e io non ero andata a scuola perché non me la sentivo in alcun modo di andarci. Ero andata in un bagno del piano superiore per utilizzare la vasca e tra il fatto di stare avvolta nel calore dell'acqua, la musica bassa in inglese lenta ero riuscita a rilassarmi così tanto da appisolarmi.
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Find Me
FanficSequel di "Complete me" Quanto può essere labile una situazione? Da una parte c'è una Regina che rinnega il suo titolo per quanto le è possibile, l'altra accoglie il suo ruolo come fa da anni. Cheryl e Toni non potrebbero essere in modo più evidente...