Capitolo 8- Carlos al cubo

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Pensa da uomo d'azione e agisci da uomo di pensiero.
-Henri Louis Bergson-

CAPITOLO 8
REXAN

Sono sul retro del bistrot, ho dieci minuti di pausa e li uso per starmene tranquillo, seduto, in santa pace. Tra le mani stringo la sigaretta che Angelo mi ha dato tre giorni fa, quando ho visto una principessa bionda che in pochi secondi, mi ha fottuto l'anima, cambiando il corso dei miei pensieri.

Ormai vado avanti così, penso e annuso la Marlboro rossa.
Annuso, cerco di calmarmi e rifletto. Ma non la fumo.

Io sono un uomo adulto e da tale, quando ho fatto colazione con Skyler, dovevo ragionare con la testa e non con il cazzo.
Con cosa ho ragionato? Perché parlare di cuore mi sembra esagerato. E invece mi sono fatto fregare dal suo sguardo e dal suo tocco. Le sue dita mi accarezzavano il dorso delle mani in modo così delicato da annebbiarmi i sensi. Quella ragazza è un mix di sensualità, bellezza e inesperienza, un qualcosa di letale per uno come me.

Mi piacerebbe dire che tutto stava andando bene e invece no. Ho cominciato il discorso dicendole che lei mi piaceva e che io piacevo a lei. Sbagliatissimo. Non dovevo affatto menzionare una possibile attrazione reciproca. Dovevo solo limitarmi a dirle che ero troppo, davvero troppo grande per lei e che ero stato in galera.

Tutti in questi casi scappano. Nessuno vuole avere a che fare un pregiudicato, tranne lei che è troppo pura e a certe cose non pensa.
Skyler mi ha preso le mani, mi ha guardato con quei diamanti belli come il mare in piena estate e mi ha detto che c'è. Piano piano.

Doveva scappare e invece è rimasta.
Mi faccio sentire io, le ho detto.
Quel giorno doveva finire tutto e non è finito un cazzo.
Quel giorno, comunque è oggi. È definitivo.

<<Xian, tutto bene?>>mi domanda Angelo, vedendomi pensieroso. Il mio capo, a differenza mia, la Marlboro l'accende e se la fuma.

Da tre giorni, faccio fatica a dormire. Non faccio altro che pensare a lei e alle emozioni che ha riportato a galla. Per Skyler è facile. Nella mente di una ragazza lo schema è semplice: Ti piace uno, glielo dici, vi frequentate e iniziate una relazione. Per me, non potrà mai essere così.

Devo fare l'uomo.
Devo mettere le cose in chiaro perché non voglio rovinare il suo nome.
Per un momento, mi è sembrato tutto possibile. Adesso, a mente lucida non lo è piu'.

<<Sì e no>>.

<<È per la biondina? Vi ho visti qualche sera fa>>.

Ecco. Apposto.

<<Non c'era niente da vedere. L'avresti aiutata anche tu. Le avevano squarciato la gomma dell'auto e puoi immaginare. La sera, dopo una certa ora, è pericoloso andare in giro. È una bambina...Chiunque al posto mio l'avrebbe fatto>>.

<<E perché penso che ci sia stato un dopo?>>

Lei ha avuto un problema con l'auto, l'ho accompagnata a casa da gentiluomo, l'ho portata a lavoro il giorno dopo perché non voleva che il padre si avvicinasse all'azienda per cui lavora e le ho sostituito la gomma squarciata nel pomeriggio. Ho lasciato le chiavi alla reception della Silk and Co' e gliele ho fatte consegnare. Sono due giorni che viene al bistrot e mi fissa. Io fisso lei. Direi che è anche durata abbastanza.

Assaporo il profumo della nicotina, ricordando i tempi passati....quelli brutti...
<<C'è stato un dopo. Niente di che>>.

<<Se fosse stato niente non stareste entrambi così. Perché vi state mangiando con gli occhi>>.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora