Capitolo 12
Seconda parte
RexanIn auto, tengo salda la mano sulla coscia di Skyler. La sua pelle è sempre calda, sempre una calamita per le mie mani. Prima di portarla a casa mia però, ci fermiamo a casa sua, per prendere Zeus che non può rimanere da solo. Non appena apro la porta di casa, il rottie individua Skyler che ha appena abbassato il finestrino. Corre per raggiungere la sua padrona come se non la vedesse da giorni. Salta contro la portiera e poggia le zampe sul finestrino abbassato, per porsi all'altezza di Sky che gli accarezza la testa.
Non voglio fare il rompicoglioni ma temo che con quelle unghie graffierà la portiera dell'auto. Skyler gliele fa limare, lo so.
''Era tanto per dire, non scaldatevi che vi sento da qui.''<<Ciao amore mio. Fai il bravo, ok? Non fare la pipì sui sedili. Fai vedere a Rexi quanto sei bravo>>.
Zeus si lascia coccolare, fino a quando non li raggiungo e non lo faccio sedere sui sedili posteriori. È enorme, occupa un sacco di spazio e sbava parecchio. Skyler e Sofia lo adorano. So che è molto protettivo con le mie bimbe ma voglio solo stare attento. Non mi fido al cento per cento, tutto qui. È un discorso generale che vale per gli animali e per le persone.
<<Benvenuta a casa mia>>le dico, aprendo la porta, con l'intenzione di farla entrare per prima e invece, il rottweiler la precede ed entra prima lui, scodinzolando. Si guarda intorno, spaesato e inizia ad annusare l'ambiente dell'open space, marchiando a modo suo il territorio.
''Farà la pipì dappertutto, me lo sento.''
La casa che mia madre ha comprato per me è grande, è una villetta con giardino, niente a che vedere con la super villa di Agnese. È bella ma vuota, e quando dico vuota, non parlo dell'arredamento. Manca la mia donna, manca la mia famiglia sempre qui, manca quella pesta a gironzolare per casa ventiquattro ore su ventiquattro, manca l'amore. Manca lei...
<<Lascialo stare, deve scoprire...fa sempre così>>.
<<Scoprisse quanto vuole, basta che non lascia ricordini, ecco>>.
<<Io l'ho avvisato ma non sono lui, non garantisco>>.
Apposto.
<<Ah bene>>.
<<Vuoi da bere?>>chiedo dolcemente, togliendomi la giacca. Arrotolo la camicia sui gomiti e tolgo anche la cravatta, liberando i primi bottoni.
Skyler mi guarda, inarcando un sopracciglio.
<<Sky....>>la ammonisco.
<<Non voglio niente da bere>>precisa.
<<Hai fame, vuoi un toast?>>domando, menzionando indirettamente il tostapane e ronzandole intorno.
<<Dai Rexan...>>
"Oh giusto, niente battute sul tostapane."
<<Aspettami qui>>.
Vado a prendere il regalo che ho fatto per lei. È un po' ingombrante la confezione ma spero che le piaccia. Quando sono innamorato, generalmente la mia donna la vizio e non bado a spese. La mia donna deve essere venerata come se fosse la padrona del mio cuore. Skyler e Sofia lo sono davvero. Sono stato uno stupido negli ultimi anni. L'amore non è un sentimento che metti in pausa, non compare e scompare a comando. È la mente che possiamo controllare, non il cuore.
Quando ritorno, la osservo guardarsi intorno. Non abito da molto qui, Yvonne e io stiamo ancora sistemando ma Skyler sorride. Il bianco è un colore che mi è sempre piaciuto perché rende l'idea degli spazi, è un colore pulito e rende anche l'idea dell'ordine vero e proprio. Mi piaceva anche inserire un colore che contrastasse tutto quell'ordine. I mobili sono di colore bianco mentre il pavimento di marmo è completamente nero. Mia madre non si diverte molto a pulirlo. Sul camino in bioetanolo, è appesa una foto in bianco e nero della nostra stellina, foto che calamita tutta l'attenzione della mamma più bella del mondo.