Capitolo 19- La mia sirenetta

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CAPITOLO 19
QUANTICO

Oggi è una di quelle giornate in cui so già che mi farò il fegato amaro

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Oggi è una di quelle giornate in cui so già che mi farò il fegato amaro. Mia moglie sta prendendo il sole su una sdraio, fuori in giardino, con un micro-bikini addosso e io sono qui, dietro la vetrata, a guardarla con la bava alla bocca e i pugni chiusi nelle tasche dei jeans.

Daisy e Martin stanno giocando con Maciste, gli lanciano la palla e il San Bernardo corre a prenderla. Rubela è con loro e si occupa del nostro giardino. Skyler invece è dal parrucchiere.

<<È dura papà, lo so>>mi prende in giro Ron, tirandomi una pacca sulla spalla. <<Continua a fare come stai facendo e mamma la vedrai sempre così, da lontano>>.

Apre il frigo e prende una bevanda proteica al cioccolato, di quelle che beviamo prima degli allenamenti. Quando si volta verso di me, ho modo di guardarlo in volto. C'è qualcosa che lo turba.

<<Come mai sei qui?>>

<<Devo scrivere la tesi, quindi me ne resto qui, a romperti le palle. Ma che dico, tu vorresti che te le rompesse mamma. E poi questa è casa mia>>.

Lo guardo inarcando un sopracciglio. Certo che lo vorrei, figliolo.

<<Ron...smettila>>.

Si siede e apre il laptop.

<<Fai pace con lei papà e smettila di farla soffrire. È triste, non lo vedi? L'unico modo per farti smuovere è farti ingelosire. Stai andando avanti così da una settimana>>.

<<Deve smetterla di pensare a quella merda>>.

<<Sulla questione, ha ragione mamma. Punto. Non si discute>>.

<<Uguale identico a lei. Ti ha detto proprio tutto>>.

<<È mia madre. Voglio che sia sincera con me>>.

<<Se Rexan ti scrivesse?>>

La butto lì, conscio che le mie certezze stiano crollando. Ho il timore che sulla mia famiglia si stia per abbattere una catastrofe.

<<Papà...>>.

<<Dimmi la verità>>.

<<Mamma te l'ha detta e non le parli da una settimana>>.

<<Lo perdoneresti per quello che ha fatto?>>

<<No, gli spaccherei la faccia e poi lo farei parlare>>.

<<Lo faresti parlare?>>

Agnese, in costume, entra, rubando tutta la mia attenzione. Una mano è stretta intorno a quella di nostro figlio Martin che cammina al suo fianco. Non mi degna di uno sguardo, mia moglie, mentre mio figlio mi fa la linguaccia. A cammina spedita verso l'altro suo figlio. Lo abbraccia da dietro e gli lascia un bacio su una guancia. A me niente. Ok.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora