CAPITOLO 17
REXANIl lavoro al bistrot occupa gran parte delle mie giornate, per questo, quando il mio turno termina, non vedo l'ora di tornarmene al camper a rilassarmi. Il mio concetto di relax è parecchio cambiato nell'ultimo periodo. Fino allo scorso anno, dopo il lavoro, mi piaceva tornarmene nel mio van, fare il bagno al lago o accendere un piccolo falò sulla spiaggia e restarmene sdraiato a guardare le stelle. Quando il Comune ha effettuato i lavori di depurazione, ho dovuto cambiare abitudini. Me ne restavo sul letto a leggere, tranquillo e da solo. Sono un grande appassionato di letteratura inglese, italiana e francese e un grande amante della musica di pianoforte.
Adesso, il mio concetto di quiete è tornare al van e farmelo succhiare da Skyler, stringerla tra le braccia e provocarle lo stesso piacere che lei provoca a me, con quei due batuffoli morbidi che ha al posto delle labbra.
Ultimamente la trovo ad aspettarmi sulla soglia della porta e con un sorriso che non promette nulla o forse tutto di buono perché sappiamo entrambi come andrà a finire ma questa sera aveva una cena di famiglia, quindi me ne resterò da solo. Magari ne approfitto per chiamare Lizzie e sapere come vanno le cose, oppure per dare una sistemata.
Ieri, la biondina ha ben pensato di venire bagnandomi il letto. Mi tocca cambiare per forza le lenzuola. Ho scoperto un altro punto sensibile del suo corpo che se stimolato, dà parecchie soddisfazioni. Quando se ne è accorta, stava morendo di vergogna. Mi sta dando tutto. Spero solo di meritarmelo.
Sono quasi arrivato sulla spiaggia quando, in lontananza, vedo l'auto di Tòmir, il mio avvocato. E adesso, che diavolo vuole? Scendo dal Pick Up e lo raggiungo, scocciato. L'ultima volta che ci siamo visti è stata lo scorso anno, quando mi ha portato qui e mi ha accalappiato Carlos. L'ultima volta che ci siamo sentiti, invece, è stata a proposito di Agnese e della lettera che ho scritto per lei.
<<Bérovic, quanto entusiasmo>>.
<<Tòmir, andiamo, cosa vuoi?>>
Ha tra le mani un pacco, non proprio di dimensioni contenute.
<<Un piccolo regalo da parte del capo>>.
<<Il capo sarebbe Boris?>>
<<Io eseguo gli ordini, come ho eseguito i tuoi>>.
Si riferisce sicuramente alle lettere per Bruna e per Agnese. A quest'ora, le avranno già lette entrambe. Agnese adesso conosce la verità. Al sol pensiero, vengo colpito da una sensazione di pace.
Prendo le chiavi e mi avvicino alla porta del camper, faccio per entrare e invito, purtroppo anche il mio avvocato a farlo. Non appena si richiude la porta alle sue spalle, avvertiamo il rombo di un'auto. Tòmir mi osserva.
<<I soliti ragazzi che vengono sulla spiaggia. Sei stato proprio tu a mettermi in guardia>>.
<<Me ne ero dimenticato. Ti danno problemi?>>
<<No, mai>>.
<<Bene>>.
Poggia il pacco sul tavolo.
<<Per te>>dice. <<Non lo apri?>>
<<Cos'è?>>
<<Lo devi aprire, io non posso dirtelo>>.
Alzo gli occhi al soffitto e sbuffo, pesantemente. L'idea che mio fratello mi faccia dei regali non mi piace affatto, perché non so cosa voglia in cambio. Non ho voglia però di mettermi a discutere con il mio legale; perciò, prendo un taglierino e velocemente apro il pacco. Dopo aver ricevuto da parte di Boris una patente nuova di zecca, un camper, un pappagallo parlante, uno scassone di auto e uno scassone di cellulare, ecco un altro regalo: un televisore nuovo. Quale sia la sua utilità, mi chiedo?!