E' finita!

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Attenzione: Qualche minuto fa, ho pubblicato il capitolo 16. Quindi, se non lo avete ancora letto, tornate indietro. Grazie per l'attenzione. ❤️

Capitolo 17
Seconda parte
Rexan

È da una settimana che non mi muovo di casa. È da una settimana che non mollo la mia compagna e mia figlia. Questa mattina, però mi sono fatto coraggio e ho messo piede fuori. Devo risolvere una questione urgente e soprattutto, voglio parlare con Stuart.

Non pretendo che il padre della ragazza che ho stuprato oltre vent'anni fa mi conceda una possibilità ma vorrei tendergli la mano. Sua figlia mi ha concesso un'opportunità, Quantico ha fatto lo stesso, anche se adesso penso che mi odi di nuovo ma vorrei almeno che Stuart mi ascoltasse. Ci provo.

Lui, però, non è l'unico motivo per il quale sono qui. Devo intervenire e mettere in riga un cretino che, a quanto pare, continua a provarci con la mia compagna.

La porta della galleria è aperta e ne approfitto per entrare. Mi tolgo gli occhiali da sole che poggio al collo della t-shirt. Stuart è in piedi, accanto alla scrivania a cui era solita sedere Skyler. Mi ha visto, eppure, torna a concentrarsi su quello che stava facendo. I ricci gli ricadono lungo la fronte. Sospira e stringe il foglio che ha tra le mani.

A qualcuno sembrerà che io stia perdendo il mio tempo ma non è così.

Suo fratello, proprio la persona che stavo cercando, compare. Credo che gli stia dando una mano visto che Skyler si è dovuta ritirare.

<<Ciao Stuart, posso parlarti un momento?>>

Alza lo sguardo e ammicca a suo fratello. Ride.

È comprensibile. È solo che dopo anni, vorrei davvero provarci.

<<Speravo che avresti trascorso tutta la vita a marcire in carcere e invece, quel pezzo di merda di tuo fratello ti ha tirato fuori. Hai convinto Skyler di essere chissà chi e caso strano, hai scelto proprio la figlia di Quantico. Ti sei permesso di scrivere una lettera a mia moglie e ti permetti di ronzare ancora attorno a mia figlia. Io non sono come quel coglione di Quantico. Da me non avrai niente>>.

Subito. Così. Deciso e conciso.

<<Non pretendo nulla da te. Volevo solo tenderti la mano e dirti che continuo ad essere profondamente dispiaciuto per quello che ho fatto tanti anni fa. Ero drogato, facevo uso di cocaina ma per quello che ricordo, Agnese l'ho amata davvero. Mi permetto di dirti che non sapevo chi fosse Skyler e che non l'ho usata per avvicinarmi ad Agnese. Tua figlia mi ha concesso una possibilità che era più di quanto meritassi e più di quanto mi aspettassi, davvero>>.

<<Se tu morissi domani, ballerei sulla tua tomba>>.

<<Avresti il mio permesso>>.

<<Per me non abbiamo altro da dirci. Se vuoi prendere le cose di Skyler, puoi ma dopo vattene>>.

<<Vorrei parlare con tuo fratello>>.

<<Prego>>risponde Oliver, poggiando sul piano di lavoro di Stuart, quello che ha tra le mani.

Mi avvicino.

Stuart è impassibile. Non si muove di un millimetro. Sapevo che non sarebbe andata bene. Volevo comunque provarci.

<<Lascia stare mia moglie>>.

<<Tua moglie? Hai sentito Stuart? Si è sposato e non lo sapevamo>>.

Rexan non rispondere alle provocazioni.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora