Capitolo 29 I PARTE-Agnese e Quantico

1.8K 100 138
                                    

CAPITOLO 29 I PARTE
AGNESE

<<Papà, alzati per favore, sta arrivando Quantico, c'è Skyler di là che non sta bene>>mi lamento.

<<No, non me ne vado manco per il cazzo. Voglio che mi capisci e che mi perdoni>>.

Stuart è in ginocchio, con le braccia avvinghiate alle mie gambe e non mi lascia andare. L'idea di appiccare il fuoco al camper di Rexan non è stata solo di mio marito ma anche sua, per cui, non me la sono sentita di punire solo Quantico ma anche mio padre. A casa mia, non esistono due pesi e due misure.

<<Io capisco eccome papà, credimi, ma avete esagerato>>.

Tento in tutti i modi di liberarmi ma la stretta di papà è molto forte e non riesco a muovermi.

<<Non gli abbiamo torto un capello. Ci siamo andati leggeri. Meritava di peggio, lo sai. Meritava la stessa cosa che ha fatto a te>>.

Sono mesi che sento le stesse frasi e sinceramente non ne posso più. Io lo so che mio padre è morto insieme a me, per parecchi anni, ma a cosa sarebbe servito far stuprare Rexan? Ha compreso quello che ha fatto, il carcere lo ha reso una persona migliore, ho avuto delle scuse sincere e il fatto che si sia integrato nella società, che abbia un buon lavoro e delle persone che gli vogliono bene, dovrebbe già valere come vittoria. Ma capisco, che a due uomini come Quantico e Stuart, non interessa della redenzione ma solo della vendetta.

<<Vive per conto suo e non disturba nessuno. Lasciatelo perdere>>.

<<Non gli abbiamo fatto niente>>insiste, digrignando i denti.

<<Solo perché Skyler ha deciso di sacrificarsi per tutti e perché sapete che al prossimo passo falso, sarete definitivamente fuori dalla mia vita>>.

<<Ci hai inflitto una punizione troppo grande. Non è giusto cazzo. Almeno perdona me, sono tuo padre, ho più diritti di tuo marito>>.

<<Nessuno ha diritti su di me, papà, al massimo i miei figli....>>

<<Ti amo amore mio e mi manchi tantissimo>>sussurra, stringendomi ancora più forte e accoccolandosi con la testa contro le mie ginocchia. Mi viene un po' da ridere perché dalla mia posizione, noto un ammasso di ricci. Se solo non fossi così arrabbiata con lui, avrei già messo le mani in quel nido di uccelli.

<<Sono tre lunghi mesi che non mi permetti di trascorrere del tempo con te. Anche il giorno del tuo compleanno non mi hai voluto al tuo fianco. Non ce la faccio senza di te>>.

<<Lo so papà...>>

Non è facile neppure per me. Stuart è insieme ai miei figli, la persona più importante della mia vita e mi fa male tenerlo fuori dalla mia quotidianità. Non mi sarei mai permessa di vietare a Quantico di vedere i propri figli e lo stesso principio è valso per mio padre. Ha continuato a vedere e trascorrere del tempo con i suoi nipoti ma non con me.

So che probabilmente sono stata dura, ma non ce la facevo più a sentirmi dare ordini. La vita è mia e prendo io decisioni per me stessa, sempre nel rispetto di chi mi sta accanto. Quando però, chi mi sta accanto, pensa di poter imporre il suo pensiero senza tenere conto del mio, allora devo difendere me stessa e la mia libertà personale oltre che di donna.

Mi mancano, sia mio marito che mio padre, in maniera diversa ovviamente. Neanche per me è facile. Mi aggrappo al mio lavoro che occupa gran parte della mia giornata e ai miei figli che occupano tutta la mia vita. Mi aggrappo ai miei amici Maya e Mathias, alla mia anima gemella, Dimitar, che è non solo il mio migliore amico ma l'altra parte di me e mi aggrappo alla speranza che Quantico e Stuart capiscano.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora