CAPITOLO 23
REXANSono sette giorni che non vedo e non sento Skyler. Lizzie, mi ha detto che mi ha bloccato. Non sapevo neanche cosa significasse, a dire il vero. Prima di entrare in carcere, non potevo bloccare un numero dal mio cellulare se da tale numero, non volevo più ricevere chiamate. A quanto pare, adesso si può fare. La tecnologia è andata avanti e io sono rimasto indietro. Quindi, quando qualcuno ti blocca, significa che tu non puoi comunicare con tale persona. Ecco perché non riuscivo ad inviare il messaggio alla mia fidanzata.
Penso di non avere neanche più il diritto di chiamarla così. Cosa siamo adesso io e Sky? Due sconosciuti?
Lizzie, nonostante i miei modi bruschi, di sempre, nei suoi confronti, è passata ogni giorno al camper. Voleva assicurarsi che stessi bene e che avessi a disposizione ciò che mi occorreva. L'ho apprezzato molto e ammetto che mi ha fatto anche comodo perché i primi giorni, avevo terribili mal di testa, per non parlare del dolore in mezzo alle gambe. Adesso va molto meglio, a parte per il naso.
Sto cercando in tutti i modi di andare avanti, di concentrarmi su altro ma al momento, non potendo neanche lavorare è difficile. Non ho distrazioni e abitare in uno spazio così piccolo non mi aiuta. L'unico passatempo è rieducare Carlos. Penso di aver compiuto una sorta di miracolo. Oltre al suo nome, sa dire anche ciao, mamma e papà. Fa solo un po' di confusione perché, nella sua mente da pappagallo, penso, Lizzie è la mamma e io sono il papà. Bene ma non benissimo.
Apro la porta del van ed esco a fare due passi sulla spiaggia. Si sta bene. Siamo a maggio adesso e le giornate sono parecchio soleggiate. Qui, nessuno si è fatto vedere al momento. Io li sto aspettando. Non ho paura, so che potrei anche morire, l'ho messo in conto. Vorrei solo dire due parole a Skyler prima ma tempo che Quantico non mi concederà neanche mezzo secondo con sua figlia.
Ogni volta che il mio cellulare vibra, penso sempre che possa essere lei ma m'illudo solamente. Skyler ha chiuso con me, ancora prima di darmi la possibilità di spiegarmi. Io non lo sapevo chi fosse lei altrimenti le sarei stato alla larga. Al massimo, avrei continuato a guardarla di tanto in tanto, perché è bellissima e non puoi non guardarla. Sono uomo e una come Skyler, ammetto che mi girerei per ammirarla per bene. Mi sarei limitato a questo e sarebbe uscita subito dalla mia mente, forse. Ma sadico fino a questo punto, dopo tutto il dolore che ho causato, no.
È stato bello finché è durato. È già tanto che mi abbia concesso il beneficio del dubbio dopo averle raccontato del carcere. Un'altra sarebbe scappata con una scusa, lei invece è rimasta, mi ha amato a modo suo e mi ha concesso sé stessa. Io non ce l'ho fatta a raccontarle dello stupro, la prima volta. Probabilmente, con senno di poi, mi sarei sforzato e gliene avrei parlato. Tolto il dente, tolto il dolore. Tipo così.
Mi siedo sulla sabbia.
Pensavo di essere solo e invece mi sbagliavo. Tòmir, Lizzie e Angelo mi chiamano tutti i giorni. È il mio capo che mi cerca, adesso. Rispondo.