Papà mi trasferisco

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Capitolo 16
Seconda parte
Skyler

Chiudo l'ennesimo scatolone e mi preparo a riempirne un altro

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Chiudo l'ennesimo scatolone e mi preparo a riempirne un altro. Dopo tutto quello che è successo al Diamond, ho deciso di accettare l'offerta della JustInClothes. Tutti e quattro, ci trasferiremo alla fine del mese a Kolniak. Non mi sembra vero ma sono felice. E ho paura di dirlo, perché Mitev è scomparso e la Polizia non riesce a trovarlo.

Ormai, da una settimana, siamo chiusi in casa. Non è facile. Rivoglio la mia vita e soprattutto, rivoglio la mia libertà.

Rexan questa mattina è uscito. Ha detto che aveva una questione urgente da risolvere e che non poteva più aspettare. Ho un brutto presentimento e spero non torni a casa con il naso rotto. Non sono però da sola. Giulia, Boris e Trevor mi stanno dando una mano. A dire il vero, Boris e Trevor sono in camera e stanno giocando con Sofia e con Zeus, mentre io e Giulia ci occupiamo del trasloco.

<<Sei raggiante>>le dico.

Lei è una parte di me, quella felice, quella che rappresenta l'infanzia, la giovinezza e le cose belle della vita. Ed è assurdo ma solo adesso mi rendo conto dell'enorme differenza tra questa Giulia e l'altra, quella delle scuole superiori...quella che era sempre a casa mia, a giocare con me e con Ron. Prima, vestiva sempre coperta e non capivo, poi mi ha raccontato delle violenze inferte dal padre e allora ho capito che quegli abiti coprivano i lividi.

Oggi, di quei lividi, per fortuna, non c'è traccia, nonostante quello che è successo al suo ritorno a Roma.
Oggi, sul suo corpo, intravedo un segno d'amore.

<<E hai un succhiotto su una tetta>>.

<<Cosa?>>
Si guarda addosso. <<Si nota parecchio?>>

<<Se fai alcuni movimenti, sì, si nota, carotina. E complimenti, bel top>>.

Giulia indossa un top fatto a uncinetto, color lilla. Le sta proprio bene. E anche quei pantaloncini di jeans le stanno bene. Non lo so, è diversa....e sono felice per lei.

<<Grazie. L'ho fatto io...>>

<<Ne voglio uno anche io. Ti prego>>dico, unendo le mani a preghiera. <<E riguardo quel segno viola, non ti chiedo neppure chi è l'artefice>>.

''Se è scuro, è stato fatto ieri.
Ma non ditelo a nessuno.''

Lei sorride.

<<È per caso in camera con mia figlia e suo figlio?>>

Sorride ancora.

<<Sai, non pensavo, ma è bravo con i bambini e gli piacciono parecchio>>.

<<Non cambiare argomento>>dico, puntandole l'etichettatrice contro. <<Non ci provare neppure>>.

<<Tanto la prossima settimana vanno via...>>mormora, triste.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora