La festa di laurea-Skyler

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Capitolo 10
Seconda parte
Skyler

Come una bambina, apro il pacco che il corriere mi ha appena consegnato

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Come una bambina, apro il pacco che il corriere mi ha appena consegnato. Sono uscita fuori in condizioni pietose, con le ciabatte pelose ai piedi e gli occhi ancora appiccicati dal sonno pomeridiano, ma l'uomo addetto alle consegne, è abituato ormai a vedermi così. Mi conosce. Mi chiama per nome e mi avvisa di non fare reclami se non riesce ad effettuare la consegna per tempo. Al massimo, il mio pacco arriverà il giorno dopo.

Immagino la sua faccia, un paio di volte a settimana, leggere il mio nome sul pacco. Penserà che io sia ricca o che sia una ragazza viziata. Assolutamente no. È solo che nel fine settimana, non voglio rinchiudermi in un centro commerciale per fare compere. Quando vado, ne approfitto per far fare a Sofia un giro sulle giostrine. Si diverte tantissimo sulla Jeep rosa di Barbie. Fosse per me, eviterei volentieri.

<<Oh, eccoti, quanto sei bello>>dico, al mio ferro da stiro portatile.

Secondo voi, potrei mai partire senza essere sicura che i miei vestiti saranno ordinati e stirati? Certo che no. Non sono una ragazza fissata con le pulizie. Preferisco trascorrere il tempo libero a giocare con mia figlia e a sbaciucchiarla ma con i vestiti stropicciati, non esco e non uscirò mai.

<<Verrai a Tenerife, non sei contento?>>

In tutto ciò, sto parlando con un ferro da stiro portatile, quando dovrei sbrigarmi perché Ron oggi si laurea. Anzi, a giudicare dall'ora, deduco si sia già laureato. Purtroppo, alla proclamazione potranno assistere solo i genitori, regole imposte dall'ateneo non so, ma io ho dovuto anche lavorare in galleria visto che mancherò qualche giorno e non vi nego che, approfittando del fatto che mia figlia sta con il padre, mi sono fatta una bella dormita. Avevo bisogno di una pausa.

Figlia, casa e lavoro, sempre.
È bellissimo, Sofia è la mia ragione di vita ma avevo bisogno di riposare e sono contenta così.

È tardi ma per fortuna ho tutto pronto. So già cosa indossare. Impiego solo un po' di tempo per via del make-up. Non sono abituata affatto a truccarmi per questo, quando lo faccio, sono parecchio lenta. Lascio i capelli sciolti e li spazzolo, arrotondando le punte. Indosso un abito corto e scollato, di colore nero. L'ho comprato parecchi anni fa e non l'ho mai messo. Eppure, nonostante la gravidanza, mi sta ancora. Sono contenta. E sono anche contenta di poter indossare un paio di sandali con il tacco, dopo tanto tempo. Sono alti, dannazione. Prima giravo davvero su questi trampoli?

Prima di uscire, mi do un'occhiata allo specchio. Sento già mio padre lamentarsi...e non solo. Ah, quasi dimenticavo. Ho ricevuto una lettera. L'aprirò con calma. Ora vado veramente di fretta.

Afferro il regalo per Ron e mi metto alla guida della mia auto. Imposto l'indirizzo della tenuta in cui Quantico e Rexan hanno organizzato la festa per mio fratello e come al solito, mi concentro sulla strada. Quantico mi chiama. Non uso il cellulare in macchina ma rispondo dal display della mia BMW.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora