La festa di laurea- Rexan

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Capitolo 11
Seconda parte
Rexan

<<Sono orgoglioso di te figliolo. Congratulazioni>>dico, abbracciando mio figlio che si è appena laureato. È una gioia troppo grande la mia. Purtroppo, non ho assistito al suo primo battito di ciglia, non ho assistito al suo primo vagito, ai suoi primi passi o al suo primo giorno di scuola ma oggi ci sono.

Oggi ci sono anche io.

<<Grazie Rexan>>dice, a voce alta.

<<Grazie papà>>sussurra al mio orecchio, per non farsi sentire da Quantico che potrebbe restarci male. Non posso ottenere tutto perché ho già ottenuto abbastanza. E nella mia posizione è davvero tanto, direi troppo.

Agnese e Quantico sono commossi e a dire il vero, questo momento, ha fatto venire anche a me gli occhi lucidi. Una volta giunti nel giardino dell'ateneo, Agnese sistema la corona d'alloro sulla testa del figlio. Ron apre la bottiglia di champagne e mi guarda, strizzando l'occhio.

<<Grazie famiglia>>.

Mia madre sta correndo dietro Sofia che nello stesso tempo, corre per raccogliere una farfalla. Povera farfalla nelle mani di quella peste della mia bambina. In questi giorni mi sto occupando di lei. Averla vicino mi aiuta a non pensare all'indifferenza della madre, alla rabbia e alla delusione che ho letto nei suoi occhi. Sono fortemente convinto di essere uscito dal suo cuore perché in questi tre anni non mi ha mai trattato in questo modo. Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui avrei scontato tutto. Non mi considera, non mi guarda, non mi parla se non per via di nostra figlia e cerca di rimanere il più possibile lontana da me, fisicamente intendo.

Oggi Stuart l'ha fatta lavorare e spero che dopo il lavoro, abbia riposato. Non vorrei stesse stirando. Glielo brucio quel ferro da stiro, maledizione.

<<Andiamo?>>domanda Ron.

<<Andiamo>>diciamo all'unisono, Quantico e io.

Vado a prendere Sofia che piagnucola ma alla fine si calma. Ogni tanto, le viene fuori un pianto che non è pianto, è solo una sorta di lagna perché vorrebbe avere tutto. Come si fa a non viziarla? Con Quantico e con Yvonne, non posso ragionare ma non posso neanche ragionare con me stesso perché la guardo e divento pazzo.

Quando, qualche giorno fa, ho portato Skyler a pranzo fuori, sapevo già che questo sarebbe stato il posto in cui avremmo festeggiato la laurea di Ron. Volevo solo capire se fosse di suo gradimento oppure no. Quantico ha fatto lo stesso con Agnese.

Quando arriviamo alla tenuta, Ron resta completamente sbalordito. Ci siamo occupati di tutto Quantico ed io. Devo ammettere che in questi anni, mio suocero ha imparato ad accettarmi. Forse non aveva scelta, non lo so, ma si è parecchio calmato. Abbiamo diviso le spese e lui non ha obiettato. Ron è anche mio figlio.

La sala è a forma di carrozza, tutta di vetro ed affaccia su un giardino immenso, arricchito da aiuole ben curate. Skyler non è ancora qui. Controllo il cellulare ma non ci sono suoi messaggi o sue chiamate. Mia figlia sta giocando con i suoi cuginetti. Ci sono animatori che si stanno occupando di loro anche se io non la perdo mai di vista.

<<Chi l'ha invitato quello?>>domando a Quantico. Mi riferisco al fratello di Stuart.

<<Stuart...>>

<<Ah beh. Lo so che mi odia ma la festa è di Ron, mica sua>>.

<<Sei geloso?>>

<<Parecchio...>>

<<Brutta cosa la gelosia>>risponde, buttando l'occhio su sua moglie. Agnese è sempre raggiante, sempre bellissima. È una fata, proprio come dice Ron.

Rexan-L'ombra di loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora