CHAPTER FIFTY EIGHT

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La luce che passa attraverso la piccola finestra é davvero fastidiosa tanto da farmi svegliare. Mi ricordo che mi sono addormentata sul divano,ma ora mi ritrovo su uno scomodissimo letto. Pensavo fosse un incubo,ma sono ancora qui,in quest'enorme casa lontana da tutto e da tutti. Devo andarmene da qui,ma come diavolo faccio? Ho una paura tremenda di Jason,potrebbe farmi qualsiasi cosa.
Mi alzo dal letto e mi reco al piano di sotto,dove c'é un buon odore di bacon. È da tanto che non ne mangiavo un po'.
Jason è proprio lì,davanti a me,mentre cucina bacon sulla padella. Canticchia una canzone che non conosco ed é cosí diverso, non lo riconosco quasi piú. Ieri era arrogante,cattivo, rude, freddo ed oggi é semplicemente adorabile. Ha anche una voce incredibile.
Non si é ancora accorto della mia presenza e non so se é un bene o un male. Quindi decido di sedermi sul divano, senza dire niente. Ma purtroppo vado a finire col piede vicino al tavolo e Jason si accorge di tutto. Dannazione.
"Oh,sei sveglia piccola."
Odio quando mi chiama piccola. Io ho un cazzo di nome.
"Mi chiamo Hope."
"E allora? Io preferisco chiamarti piccola."
"Hai fame?" mi chiede.
Annuisco. Sono cosí stanca che non ho neanche le forze per arrabbiarmi o semplicemente rispondere alle sue tentazioni.
"Vieni in cucina,ho preparato qualcosa da mangiare."
Raggiungo lentamente la cucina e Jason mi scruta da capo a piedi.
"Smettila di fissarmi,sei irritante quando lo fai."
"Scusami,ma sei tu quella che ha due tette ernormi."
Meglio stare zitta altrimenti potrei scatenare la terza guerra mondiale. Mi siedo sul bancone,vicino alla cucina.
Mi sento accaldata e devo assolutamente misurare la febbre. La mia testa sta letteralmente andando a fuoco.
"Hai un termometro?"
"A che ti serve?" Chiede masticando bacon.
Ma quanto puó essere idiota?
"Tu cosa fai con un termometro?"
"Oh,giusto."
Si alza dalla sedia e cerca tra i mobili della cucina.
"Trovato!" Urla.
Me lo porge e noto che é quello elettrico. Odio i termometri elettrici. Sono cosí fastidiosi. Lo posiziono sotto al braccio e aspetto che suoni.
"Quando sei stata influenzata?"
"Mercoledí."
"Quindi vuol dire che hai la febbre da 2 giorni."
"Sei cosí bravo in matematica,mi stupisci."
Il termometro suona e il piccolo schermo segna il numero 38. Non è possibile. Ancora a 38?
Tolgo il termometro e glielo do a Jason,che continua a fissarmi.
"Che c'é?" Chiedo,infastidita.
"Mi spieghi cosa ci facevi nel bosco con la febbre? Sei pazza?"
Mi sta chiedendo se sono pazza quando é lui quello che uccide le persone.
"Non sono affari tuoi,chiaro?" Urlo.
Scendo dal bancone,ma Jason mi blocca il braccio tirandomi un ceffone. La guancia destra brucia e le lacrime vogliono abbandonare i miei occhi. Mi sento uno schifo in questo momento. Mi ritrovo in una casa di un killer e molto probabilmente resteró qui a vita visto che mi trovo in un paesino sperduto pieno di boschi. Ho bisogno di qualcuno. Devo andarmene da qui. Gli occhi scuri di Jason cercano i miei ma la mia testa abbassata non mi permette di farlo. Vorrei scappare e andare nella camera da letto in cui mi trovavo poco tempo fa. Ma mi sento immobile, come se qualcuno mi stesse bloccando per non lasciarmi andare.
Sento Jason avvicinarsi sempre di piú a me,quando alza la sua mano sulla mia guancia arrossita.
"Non toccarmi."
Non sembro io.
Hope non esiste più. Sono cosí arrabbiata con me stessa,con Jason,con tutti. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Sono semplicemente una ragazza... con una vita di merda.
"Principessa io.."
"Non sono una principessa!"
Non lo sono. Posso avere anche gli occhi celesti e i capelli biondi,ma non posso essere una principessa. La mia vita non é bella quanto quella di Cenerentola che nonostante tutto, trova il suo principe azzurro. Non sono Biancaneve che viene trovata dall'amore della sua vita. Non sono La Bella Addormentata che si risveglia con un dolcissimo bacio. La mia vita non é una favola.
Sono ancora qui, davanti a Jason e, dopo averlo guardato ancora una volta, ritorno in quella camera. Sbatto la mano sulla porta ed inizio a piangere come non ho mai fatto in tutta la mia vita.
L'incidente,la perdita della memoria,Harry,Jason... é successo tutto troppo in fretta. Fanculo a tutti.
Ho una maledetta voglia di andare via da qui ma non posso. È tutto chiuso,porte e finestre.
Come potró essere una principessa se nessuno viene a salvarmi?

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I'M NOT A PRINCESS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora