|CHAPTER SEVENTEEN|

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Sono nella stanza di mio padre.

Da sola.

Senza di lui.

Avrei voluto salutarlo per l'ultima volta.

Ho deciso di alzarmi da questo pavimento. 

Sto piangendo da mezz'ora e non ce la faccio piú. Ho gli occhi gonfi,le guance secche e la gola mi brucia.

Di Harry e Liam non c'é traccia quindi vuol dire che son rimasti a casa. E molto probabilmente non sanno di quello che é appena successo.

Devo uscire da quest ospedale,non posso piú vederlo.

Ho troppi riccordi brutti passati qui dentro.

Prima mia madre ed ora mio padre.

La mia moto parte a tutta velocitá e mi fermo quando arrivo fuori la mia casa.

La grande macchina nera di Harry è ancora qui,dove l'ha lasciata.

Estraggo le chiavi di casa dal mio pantalone,ma la porta si apre prima che mettessi le chiavi nella serratura.

Davanti mi ritrovo la perfetta figura di Harry. Sforzo un sorriso quando lo vedo.

Distolgo lo sguardo da lui e mi faccio spazio per entrare.

Butto per l'aria le chiavi della moto facendole finire sul divano.

"Allora,come sta nostro padre?" chiede Liam appena mi vede.

A quanto pare né lui né Harry non sanno assolutamente nulla.

Inizio di nuovo a piangere.

Dannazione a me e alla mia fragilitá.

"Non ce l'ha fatta. É morto."

Quanto dolore sto provando in questo momento.

Non riesco neanche a guardare Harry negli occhi. Non ce la faccio.

"C-cosa?" 

"Liam hai sentito benissimo. Non farmelo ripetere,per favore." 

Ho bisgno di stendermi sul mio letto e starmene per conto mio.

Harry mi blocca il braccio facendomi girare verso di lui.

"Hope.."

"Harry non toccarmi,okay? Voglio che tu vada via,ora!" urlo prima di correre verso la mia camera al piano di sopra. 

É fottutamente colpa sua se ora mio padre non c'é piú.

Chiudo la porta della mia stanza a chiave in modo che nessuno possa entrarci.

Mi avvicino alla finestra e vedo la macchina di Harry allontanarsi a tutta velocitá.

Se n'é andato.

Bene..

Vengo distratta dal continuo bussare alla porta.

"Sono Liam,apri questa cazzo di porta." 

Devo aprirgli? 

Mi alzo,giro la chiave nella serratura per poi sedermi sul letto con la faccia nel cuscino.

"Hope,sorellina mia.." 

Mi accarrezza dolcemente i capelli come di solito era abituato a fare quando mi consolava per qualcosa o per qualcuno.

"Come stai?" 

"E c'é bisogno di chiederlo,Liam?" 

"Oh,scusami. Hai ragione."

I'M NOT A PRINCESS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora