|CHAPTER FIFTY FOUR|

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POV HARRY.

Sono a casa di Hope,ora sta riposando.

Le lascio un bacio sulla fronte e scendo al piano di sotto dove trovo Liam seduto sul divano. 

"Hope sta riposando." gli dico.

"Mi ha chiamato il dottore." 

"Cosa ha detto?" gli chiedo.

"Siamo arrivati all'inizio della terza settimana. Dovrebbe iniziare a ricordare qualcosa di te." 

Dipende cosa ricorderá di me.

"E quando riacquisterá del tutto la memoria." 

"Quando le salirá la febbre a 38,5-39. Un paio di giorno dopo ricorderá." aggiunge.

Dai,manca solo una settimana e potró comportarmi come ho sempre fatto prima che le accadesse questo. 

Sono passati un bel po' di giorni da quando ci siamo baciati. E da lí,non ne abbiamo piú parlato. 

É molto fredda con me ultimamente,ma posso capirlo. É solamente confusa.

Ed io devo solo aspettare. Devo essere paziente.

"Ti dispiace se vado da Danielle? Le ho promesso che la portavo a pranzo fuori." 

"Tranquillo,vai pure. Rimango io con Hope."

"Grazie,sei un amico." 

Mi dá una pacca sulla spalla prima di lasciare la casa e sfrecciare con la sua auto.

Ed ecco che i sensi di colpa mi stanno mangiando vivo,di nuovo. 

«Sei un amico» 

Per Liam sarei stato utto tranne che amico se avesse saputo cosa ho fatto a sua sorella. Ma soprattutto,cosa é successo qui,in cucina.

Io non so davvero come Hope mi abbia perdonato. Sono un mostro,ma nonostante tutto sono ancora qui. Lei é ancora qui,con me.

Alzo lo sguardo sull'orologio appeso sulla parete. La due lancette sono entrambe sul 13. Meglio se prepari qualcosa da mangiare.

Sento un urlo seguito dai singhiozzi. Ecco un altro incubo. Questo é il terzo in una settimana. Corro da lei spalancando la porta della sua stanza.

POV HOPE.

'Gli gridavo di fermarsi,ma lui non si fermava. Piangevo,ma a lui non gli fregava un cazzo in quel momento. I pugni continuavano ad arrivare sulla faccia di quel pover uomo.

E scoprii,che quell'uomo era mio padre.

Sangue ovunque. In terra,sulla sua faccia,sulle mano del mostro.

Sí,qualsiasi ragazzo stesse picchiando mio padre é un mostro.

Gridai per l'ultima volta e il mostro si giró. Piansi ancor di piú scoprendo che quel mostro é Harry.' 

La porta della mia stanza si apre. 

Harry é qui.

Il mostro é qui.

Non posso crederci che Harry abbia fatto del male a me ma soprattutto a mio padre. Ecco perché,la prima volta che ho messo piede nella mia cucina,mi sono sentita male. 

E perché ha reagito in quel modo? 

Il mio cuore é in mille pezzi e faccio fatica a respirare. 

"Hope stai bene?" mi chiede.

No,per niente.

Lui é qui e non so come comportarmi.

Ha ucciso mio padre.

Perché é qui?

Ma soprattutto,perché non ho detto niente alla polizia?

Cosa eravamo prima? Fidanzati? 

Oddio,mille domande mi stanno assalendo.

E le lacrime non smettono di scendere.

"H-harry,dimmi la veritá." 

"Su cosa?" 

"Perché ha uccisi mio padre?" 

Harry sgrana gli occhi e il suo viso cambia completamente colore.

S'irrigidisce e abbassa lo sguardo.

"Rispondimi." 

Continua a stare in silenzio,con le lacrime agli occhi.

"Harry parla!" urlo alzandomi dal letto.

"Ho bisogno di sapere." aggiungo.

"Io non posso dirti nulla. Devi ricordare da sola." 

"Forse non sono stata chiara. Tu ora mi spieghi perché cazzo hai ucciso mio padre."

Potrei svenire da un momento all'altro.

Harry mi cinge la vita,ma io mi allontano.

"É la terza volta che faccio un incubo in questa settimana. E sogno sempre la stessa cosa: io piango,tu a cavalcioni su mio padre e lui senza sensi." 

Gli do tanti pugni sulla pancia per poi affondare nel suo petto.

"Oggi hai saputo troppe cose. Domani ti racconteró tutto,promesso." 

Mi accarezza dolcemente la testa lasciandomi un dolce bacio tra i capelli.

I'M NOT A PRINCESS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora