|CHAPTER FORTY FOUR|

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POV HOPE.

C'è moltissima tensione tra Max ed Harry. Di sicuro c'é qualcosa che non va.

Busso alla porta della camera degli ospiti ed entro quando dall'altra parte sento un 'Avanti' da parte di Philippe.

"Ehi Philippe."

"Ciao Hope."

"Come stai?" gli chiedo.

"Mi fa male dappertutto,cazzo." 

Continua ad imprecare sottovoce.

"Posso capirti." 

"Come mai sei qui?" mi chiede.

"Sono venuta a controllare come stavi.."

"e..?" 

"Al piano di sotto c'é tuo zio. Mi sento un po' a disagio con lui." rispondo,imbarazzata.

"Come? C'é mio zio? Ha detto qualcosa? É arrabbiato?"

É evidentemente entrato in panico.

"Devi stare calmo,Philippe,perché non ha detto nulla,anzi. Ha detto che qualche volta ci si puó divertire con gli amici." rispondo calma a differenza sua.

"Oh,menomale." dice iniziando a ridere. Mi unisco a lui.

"Guarda che puoi sederti sul letto,non ti mangio mica." 

Non voglio sedermi,voglio stare in piedi e scoprire cosa stanno dicendo padre e figlio.

So che non devo essere impicciona ma,ripeto, tra loro due c'é qualcosa che non va.

"Oh,grazie." gli dico avvicinandomi al letto.

Mi siedo,facendolo muovere un po'.

"Hope?" 

"Dimmi." 

"Potresti spalmarmi un altro po' di pomata?" mi chiede.

"Ma certo." 

Prendo la pomata sul comó mentre Philippe si toglie la maglia. I lividi sono diventati ancora piú neri e si sono estesi.

"Certo che quell'Ashton é proprio uno stronzo." dico.

"Eh giá. Si dice in giro che verrá nella nostra scuola."

"Aspetta..tu vieni nella mia scuola?" chiedo.

Annuisce.

Strano,in cinque anni non l'ho mai visto. Come fa a frequentarla?

"Faccio gli orari pomeridiani." come se mi avesse letto nel pensiero.

"Ma dalla settimana prossima verró di mattina." aggiunge.

"Oh,capito." dico.

Ora devo sopportarlo tutti i giorni,spero tanto che non sia come il cugino che ha questi sbalzi d'umore.

Stringo il tubetto di pomata e ne metto un po' sul dito.

La spalmo delicatamente sulla pancia di Philippe,facendolo imprecare,di nuovo.

"Fermati,ti prego. Fa male." dice.

"Scusami,davvero. Ho fatto piú piano possibile." 

"Non é colpa tua. Queste cazzo di ferite bruciano." 

"Mi dispiace." 

Oggi non riesco a smettere di dire le parole 'scusami' e 'mi dispiace'. Le avró dette giá migliaia di volte.

I'M NOT A PRINCESS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora