|HARRY'S LIFE|

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(Allora ragazze,questo non è il continuo del capitolo quaranta,ma è un capitolo in cui scrivo tutta la storia di Harry,in modo che capiate meglio la ragione dei suoi incubi,la storia di Anne ed Edwyn, la storia di Kessidy,la sua sorellina e il motivo per cui Harry si arrabbiò molto alla domanda 'che lavoro fa tua padre?'. La stessa cosa la farò con Hope.)
POV HARRY.
Questa è la mia vita.
Da piccolo ero un ragazzo molto dolce e tenero,il cosiddetto 'cocco di mamma'. Ovunque andava lei,c'ero anche io. La seguivo ovunque andasse come se fossi la sua stessa ombra. Gli volevo e gli voglio tutt'ora un mondo di bene. Ogni volta che avevo qualche problema da risolvere,parlavo con lei e la giornata migliorava,sempre. Quel suo sorriso così caldo,quelle sue braccia attorno al mio corpo,i suoi baci sulla fronte..mi hanno sempre reso felice.
Mio padre era sempre via,giorno e notte. A volte non tornava a casa per intere settimane. La domanda che ponevo sempre a mia madre era questa: 'Dov'è papà?' e la risposta era sempre la stessa 'A lavoro'. Pur avendo sette anni,mi accorgevo che stava mentendo. Io mi accorgo sempre quando le persone che amo più nella mia vita mi mentono. 
Volevo,come tutti i bambini maschi, anche delle attenzioni,appunto maschili, da parte di mio padre. Volevo fare cose da maschi con lui,del tipo pop-corn,divano e partita di football. Sognavo questo episodio da sempre,ma non accadeva mai,purtroppo.
Mia madre chiamò una baby-sitter,e da quel giorno anche lei era sempre via 'per lavoro'. 
Mi iniziavo a chiedere che razza di lavoro facessero i miei genitori. 
Stranamente,un giorno mio padre era a casa. Lui era in doccia e presi il suo cellulare,controllai nei messaggi e ce n'erano tantissimi di donne più giovani di lui. Ne presi uno a caso di una di nome Carly,se non mi sbaglio e diceva 'Ci vediamo domani mattina a casa mia,mettiti qualcosa ti sexy ragazzone. Ti amo.'
Questa non era mia madre, questa era una..puttana,ecco.
Posai il cellulare e andai in camera mia. Non lo dissi a nessuno,neanche a mia madre o alla mia baby-sitter,con la quale avevo un bellissimo rapporto.
Un giorno non andai a scuola perché ero troppo arrabbiato con mio padre,ero piccolo ma io le cose le capivo. Mio padre stava tradendo mia madre con delle puttane presa a caso chissà dove.
Mia madre mi mise in punizione perché si accorse dell'assenza fatta a scuola. Mi costrinse a dormire sul divano la notte. Questa era sempre stata la sua punizione,da sempre.
Capii immediatamente che le cose stavano cambiando anche per mia madre quando,nel bel mezzo della notte,un uomo fece irruzione nella nostra casa. Urlava il nome di mia madre. Cosa voleva da lei a quest'ora?
Mi nascosi in terra al divano,sul pavimento,senza fare alcun rumore.
Quell'uomo si avvicinava a mia madre in modo provocante.
La toccava dappertutto,io non ce la facevo più a guardare quella scena.
"Edwyn lasciami,c'è mio figlio che potrebbe svegliarsi da un momento all'altro."
E così quest'uomo ha un nome...Edwyn. Stronzo di Edwyn.
"Noi due dobbiamo finire qualcosa che abbiamo iniziato qualche giorno fa." 
"Non qui." 
"Allora vieni via con me,per sempre."
Per sempre? Dove voleva portarla? Lui le strinse il polso,trascinandola all'ingresso.
"Lasciala!" urlai saltando addosso a quell'uomo orrendo. 
Lui era altissimo e molto robusto quindi mi ritrovai in terra in meno di cinque secondi. Mia madre urlava il mio nome e poi quello di Edwyn.
"Tu vieni con me."
Iniziai a piangere anche io,non volevo che andasse via. Soprattutto con quell'uomo.
"Mamma resta."
"Non posso,scusami piccolo mio."
Queste erano state le sue ultime fottute parole. Quella è stata l'ultima fottuta volta in cui l'ho vista. 
Mio padre entrò in panico e fece di tutto per cercarla,ma con scarsi risultati. Così,dopo alcuni mesi che la mamma era andata via, ricominciò a fare il 'suo lavoro' e contemporaneamente faceva il suo vero lavoro. Era il capo di una famosa impresa. Per tutti ero ormai 'il figlio del ricco' e non più 'Harry'. 
Ho fatto il giro di tutto il mondo per trovarla,ma lei non c'era. L'avevo persa per sempre.
Dopo sette anni che non la vedevo,mi arriva una cartolina da parte sua.
C'era scritto che ha avuto una figlia da quello stronzo,si chiama Kessidy. Ora avevo una sorellina e il padre è quello stronzo di Edwyn. Ha fatto una figlia con lui..non potevo crederci. La cartolina diceva che Kessidy era in un orfanotrofio a Cambridge. Così iniziai ad andarla a trovare,nonostante avessi ancora tredici anni. 
Sono passati altri sette anni,senza nessuna traccia,senza nessuna cartolina,senza un cazzo.
Vivevo con mio padre,ma p come se stessi solo io. Ed è per questo che mio padre,ogni tanto, faceva venire mio cugino a casa nostra,per passare con me qualche fine settimana. Philippe è un cugino di merda. Lui mi ha trascinato sulla cattiva strada. Ogni sabato sera ero ad ogni festa diversa con ragazze diverse. Mi scopavo tutte,e mi piaceva farlo. 
Non ero più quel tipo di ragazzo che voleva avere una famiglia, avere relazioni con una singola ragazza..no no. Non faceva più per me.
Poi iniziai ad avere quei fottuti incubi che non mi facevano dormire la notte. Quegli incubi in cui sognavo mia madre e quello stronzo quella notte a casa mia. Ero una scena che non potevo togliermi dalla testa,non ci riuscivo proprio a scacciarla via.
Ero una tranquilla giornata di scuola e stavo nei corridoi con Tiffany, la mia puttana di quella settimana quando,improvvisamente,sbucò dal nulla una ragazza dagli occhi chiari e i capelli biondi. 
Hope Delilah Payne,così si chiama. 
Mi ha fatto perdere completamente la testa. 
Mi sono innamorato per la prima volta in tutta la mia vita.

I'M NOT A PRINCESS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora