Sono appena tornata dal distretto di polizia con Liam. Adam Sparks mi ha riempito di domande e fortunatamente ce l'ho fatto a non dire tutto. Liam era più rilassato sapendo che sono andata a dormire a casa di una vecchia amica quando in realtá questa vecchia amica non é mai esistita. È stato difficile invece inventare un scusa credibile per quanto riguarda il cellulare. Ma ho semplicemente detto che non volevo sentire nessuno e quindi ho raccontato di averlo rotto in mille pezzi. Molto probabilmente però il mio telefono é ancora in quel bosco,chissà dove. Ed un giorno di questi andrò di nuovo lì,con la speranza di trovarlo. Non voglia che qualcuno se ne accorga prima di me. Questo vorrebbe dire più domande,ancora bugie,un casino in più praticamente.
Non ho tanta fame,mi si é chiuso lo stomaco.
Dico a Liam che vado al piano di sopra e lui annuisce,visto che sta al telefono con Danielle. Hanno così tanto da dirsi,eppure si sono visti esattamente quattordici ore fa. É una cosa incredibile.
Oggi avrei voluto che anche Harry fosse stato presente. Ora mi tocca mentire ancora,ma non ne ho voglia. Sono stanca di tutto questo. Ieri abbiamo lasciato un discorso a metá che credo riprenderemo oggi,se solo si facesse vivo.
Stavo leggendo un libro a caso,quando mi venne la brillante idea di prendere il telefono di casa. Digito il mio numero di cellulare e spero vivamente che qualcuno risponda. Era l'unico che avevo e sinceramente comprarne un altro non é nei miei piani. Non ora.
Nessuno risponde.
Provo per la seconda volta e spero che si quella buona. All'ultimo 'tu' decido di staccare,ma una voce risponde. Una voce fin troppo familiare.
"Pronto?"
"Jason?"
"Sapevo che eri tu,piccola."
Chiamarlo é stato uno sbaglio,il più grande sbaglio di sempre. Risentire la sua voce non mi fa bene. Potrei piangere da un momento all'altro. Sto giá iniziando a tremare e non vorrei che la situazione peggiorasse.
Ho il respiro pesante e dovrei calmarmi.
"Stai facendo la brava?"
Annuisco,consapevole del fatto che lui non può vedermi.
"Stamattina sono andata al distretto di polizia. Ho inventato qualche b-bugia e mi hanno creduto."
Una lacrima riga la mia guancia,mi avevo promesso di non piangere. Ma non sono brava nel mantenere promesse.
"Brava la mia piccola."
"Rivoglio il mio cellulare,idiota."
Sento la sua risata del cazzo e vorrei tanto tirargli un pugno in faccia.
"É ancora qui,nel bosco. Se lo vuoi,vieni a prenderlo venerdì pomeriggio. Tranquilla non ti farò niente,ho solo voglia di rivederti."
Che ragazzo di merda. É uno stronzo di prima categoria e dovrebbe andare all'Inferno per quello che ha fatto. Oggi é martedì quindi mancano ancora tre giorni prima di rivederlo. Credo di potercela fare,se qualcuno venisse con me.
"Ma.."
"Ultima cosa. Non portare nessuno con te o giuro sará la tua fine."
Come non detto. Ed ora? Da sola non ce l'avrei mai fatta.
Deglutisco rumorosamente e lui ride di nuovo prima di staccarmi il telefono in faccia. Riposo il telefono sul comodino. Giusto in tempo,visto che la porta della mia stanza si apre. É Harry che mi mostra uno dei più bei sorrisi di sempre,con tanto di fossette. Si avvicina a me,lasciandomi un dolce bacio tra i capelli.
"Come ti senti?"
"Sto bene,grazie." Gli sorrido,facendogli spazio nel letto.
Avvolge il suo braccio sulla mia spalla e mi lascio tranquillamente coccolare da lui. Ne ho davvero bisogno in questo momento. Mi ha raccontato che stamattina non é potuto venire perché era impegnato in ospedale. Ha passato tutta la mattinata accanto ad un bambino di nome Walter. Era la sua prima chemio e Harry gli ha fatto compagnia,cercando di farlo sorridere di tanto in tanto. Non é una cosa adorabile? So cosa si prova stare seduti su quella sedia e vedere qualsiasi donna,uomo,anziano,bambino soffrire per quella fottuta chemio. Ne ho passate tante con mio madre e non é per niente una cosa facile da affrontare.
"Gli ho parlato di te,sai?"
"Hai parlato con Walter,di me?" Sorrido,alzando lo sguardo per incontrare i suoi meravigliosi occhi verdi.
"Gli ho detto di pensare a qualcuno di importante per lui,così da dimenticare momentaneamente ciò che stava subendo. Walter mi ha chiesto se io avessi qualcuno per cui darei la mia stessa vita. E fu così che ho incominciato a parlare di te."
Non so cosa dire,questo ragazzo mi stupisce sempre di più. Gli lascio un dolce e veloce bacio sulle labbra,per poi rimettere la testa sul suo petto.
"Non avresti dovuto andare a scuola?" Chiedo.
Con tutto quello che mi é successo ho deciso di saltare l'ultimo anno di liceo. Ho fatto parecchie assenze e,comunque vada,non sarei in grado di impararmi tutto il programma per il diploma. Mi farò bocciare,é l'unica soluzione. Dai professori venivo considerata la 'studentessa modello' e credo di averli delusi parecchio.
"Che ci vado a fare a scuola se tu non sei con me?"
"Dovresti andarci lo stesso,Harry. É un peccato."
Alza le spalle come per dire 'non me ne importa più della scuola'.
Mi alzo dal suo petto e mi siedo sul letto,incrociando le gambe. Noto che la sua espressione é cambiata,sembra preoccupato.
"Cos'hai?"
"Dove sei stata in questa settimana?"
Speravo con tutta me stessa che non me l'avrebbe chiesto. Ma mi tocca di nuovo mentire.
"Mi sono ricordata che a due ore di distanza da qui abita una ragazza a me cara che mi ha gentilmente ospitata per tutta la settimana."
"Come si chiama?"
E cosa gli importa? É una domanda che neanche Adam Sparks me l'ha fatta.
"Lory." Rispondo. É il primo nome che mi é passato per la testa.
Harry annuisce. Non sembra convinto però. Ma fortunatamente non mi fa nessun'altra domanda per quanto riguarda la mia 'cara amica Lory'.
Stranamente é molto silenzioso,non l'ho mai visto così.
"Harry,vuoi dirmi cos'hai?"
Gli accarezzo la guancia,ma lui ruota la testa.
"Perché te ne sei andata da un momento all'altro senza dirci niente,eh?!"
Il suo tono di voce é più alto del solito. Ed ho sempre odiato i suoi sbalzi d'umore.
"E giustamente quello nero di rabbia sei tu,non é così?"
Mi alzo di scatto,puntandogli un dito contro.
"Tu te ne sei andata,non io."
Stava andando tutto bene,ma a quanto pare non possiamo stare un minuto da soli senza urlarci contro.
"Tu hai fatto una scommessa con i tuoi amici su di me,non io."
Le lacrime minacciano di uscire,ma credo mi tratterrò ancora per un po'. In certi casi non avrei voluto riacquistare memoria. Ma é successo. E mi sento terribilmente male. Ricordo che mi fidavo ciecamente di lui e quando l'ho sentito parlare a telefono mi é crollato il mondo addosso.
Harry rimane a bocca aperta. Pensava davvero che avrei scordato una cosa del genere?
"E pensare che ero venuta da te perché mi mancavi."
"Io.."
"E va bene. Hai vinto. Farò quella scommessa. Hope cederá subito,insomma sono molto sexy."
Queste sono le sue parole. Questo é ciò che ha detto prima dell'incidente.
Ho bisogno di calmarmi. Ma il problema é che solo Harry riesce a farlo. Sono girata di spalle,ma posso benissimo sentire i suoi passi. Segno che si sta avvicinando.
"Ma sappi che la scoperò solo perchè.." sussurra al mio orecchio. Prende le mie mani e mi fa girare,in modo che i nostri occhi ai scontrassero.
"..Ti amo."
Questo voleva dire quel pomeriggio?
Dei ricci ribelli toccano le mie guance e,lentamente,si avvicina di più al mio viso. Come posso essere arrabbiata con lui? Come?
I suoi occhi cercano i miei come se volesse avere il consenso da parte mia. Annuisco,sorridendo.
E in un attimo,le sue labbra toccano le mie.
Una cosa é certa.
Harry potrebbe fare tutte le cose cattive del mondo,ma lui rimarrá per sempre il mio dolce e amato Harry.
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I'M NOT A PRINCESS.
Random"Certe persone hanno degli occhi talmente belli che ti tolgono la vita ad ogni battito di ciglia." -