Non è difficile entrare nel panico, tante potrebbero essere le situazioni in grado di far scattare questa condizione. Il panico si può tradurre in tante cose: palpitazioni, urla, tremore, paura di morire, brividi, nausea.
Il panico è uguale per tutti, ciò che distingue una persona dall'altra è però il suo modo di reagire. Nonostante le emozioni all'interno del corpo siano uguali per tutti, è la reazione esterna quella che conta. C'è chi rimane immobile sul posto, chi si ritrova persino incapace di respirare. c'è chi urla e corre in ogni direzione e poi ci sono loro, le persone a sangue freddo, quelle che nonostante tutto, nonostante il caos circostante, sono in grado di agire, di uscire dal torpore e ragionare, capire cosa fare e risolvere la situazione.
L'entrata di Tyler e dell'altro ragazzo nel locale, hanno creato un momento di panico e le reazioni dei presenti sono state delle più diverse. In fondo non è impossibile presumere le intenzioni dei due Lupi visto il loro passato e gli oggetti che tengono in mano.
Io ho una reazione che mai avrei voluto dimostrare, se potessi mi prenderei a schiaffi ma, dopo uno sguardo al viso di Tyler e alla tanica di benzina, probabilmente piena e pronta per essere usata, mi sono immobilizzata sul posto.
Hamilton ha fatto indietreggiare il barista e sta adesso facendo cenno a tutti di uscire dal locale, di andare via, di tornare a casa e i Lupi non glielo impediscono perché hanno un solo obbiettivo, i loro occhi sono puntati sul ragazzo che mi sta facendo da scudo e nessun altro.
Vogliono Tray. Hanno sempre voluto Tray, ma stasera sembra abbiano messo da parte tutte le barriere che gli impedivano di fare quello che hanno in mente e qualcosa mi dice che questo, e il discorso tra Tray e Ham a casa di quest'ultimo, siano collegati.
Gli Organizzatori hanno fatto qualcosa contro i Lupi che adesso sono in cerca di vendetta. Il locale si è svuotato in un batter d'occhio e io rimango qua, immobile. Non è così, però forse se non mi muovo, i Lupi si calmeranno, magari andranno via.
Trevor fa un passo in avanti e io lo afferro per la maglietta costringendolo a girarsi verso di me. I suoi occhi si puntano nei miei e per un attimo, solo un attimo, vi leggo paura in quel verde scuro, triste. Elimina la distanza che ci separa e mi posa una mano sulla guancia. Hamilton, poco lontano da noi, non distoglie il suo sguardo dalle due minacce all'entrata del locale.
Deglutisco non appena Tray apre bocca per parlare. Leggo nei suoi occhi quello che sta per dire e inizio già a scuotere la testa senza che lui debba proferire parola. Vuole che io me ne vada.
"Non ho bisogno che tu rimanga qui, devi andare via."
Continuo a scuotere la testa. "Kat..." il suo tono di voce è esausto. Perché sa qualcosa che io non so. "Ho bisogno di saperti al sicuro."
"Non potrò mai essere al sicuro se tu sarai in pericolo. Non chiedermi di andare via, non me ne andrò, dovrai costringermi, prendermi di peso. Perché altrimenti io rimango qui con te." Adesso è lui a scuotere la testa. "Mi avete chiesto di scegliere una posizione, di schierarmi. Io l'ho fatto, mi sono schierata dalla vostra parte quindi adesso non chiedermi di abbandonarti, sarebbe come voltarti le spalle e non ho intenzione di farlo."
"Non sarebbe come voltarmi le spalle. Ti saprei al sicuro e riuscirei ad affrontare meglio questa situazione senza dovermi preoccupare anche della tua incolumità."
Non rispondo perché la mia espressione e la presa sulla sua maglietta gli danno la risposta di cui ha bisogno. Non mi muovo da qui. Tyler è pericoloso e, se io andassi via, e succedesse qualcosa a Tray e Ham, anche se non c'è niente che io possa fare per aiutarli, non me lo permetterei.
"Non avete nessun ritegno," urla Tyler, facendosi sbattere la mazza da baseball sulla mano libera. Tray si irrigidisce. Tutto il suo corpo entra in tensione mentre, con un'ultima carezza, lascia la mia guancia e torna a voltarmi le spalle. Porta il braccio indietro e poggia la mano sul mio fianco con fare protettivo ma adesso la sua attenzione è totalmente rivolta agli intrusi.
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Lotus Flower [in Revisione]
Romance*la storia contiene scene e linguaggio espliciti non adatti ai minori* "Vivere tutti i giorni il giorno perfetto sarebbe un'utopia... Perché ad ogni giorno perfetto ne segue sempre uno imperfetto." Katana King non avrebbe mai pensato la vita le rise...