Capitolo Ventinove

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La paura può comparire in ogni istante. Un suono può causare della paura, un rumore nel buio, una persona, anche solo una parola. Non serve davvero nulla affinché il cervello si congeli, la sudorazione aumenti e il corpo si tenda come una corda di violino. La bocca sembra non essere più in grado di produrre suoni e anche i polmoni fanno fatica a fare il proprio lavoro.

È questo tipo di paura che sento io adesso, ferma fuori dall'auto di Trevor. Sono uscita, ho messo la mano sullo sportello per chiuderlo e il mondo intorno a me si è fermato nello stesso istante in cui i miei occhi si sono posati sull'ingresso della scuola o, meglio, sui tre ragazzi che stanno parlando con Darril, i tre lupi che tempo fa mi hanno importunata fuori dal locale degli Organizzatori.

Darril non mi sembra molto contento di star intrattenendo quella conversazione. Vorrei andare da lui, trascinarlo via, ma sono letteralmente bloccata sul posto. L'ultima volta che ho visto quei tre non è andata tanto bene e adesso c'è anche Tray con me. È fermo dall'altro lato dell'auto, appoggiato alla carrozzeria con una sigaretta in mano. Da le spalle a me, e a Darril. Forse ciò che mi fa davvero più paura è l'incontro tra Tray e quei tre.

Non sembra abbiano intenzione di andare via. Parlano e parlano. Darril sembra tanto teso quanto me.

"Non entri?" Chiede Tray. Mi giro di scatto. Se mi ha vista ancora ferma qua allora ha visto anche... i suoi occhi sono puntati esattamente dove lo erano i miei pochi secondi fa. Deglutisco, chiudo finalmente lo sportello e cammino verso di lui e lui prende a camminare verso di me. Sospiro di sollievo quando gli sono davanti, alzo una mano per posargliela sul petto, senza curarmi degli sguardi altrui, ma lui non si ferma, mi supera e continua a camminare e io mi volto.

Non c'è bisogno di guardarmi allo specchio per sapere l'espressione che ho stampata in faccia, timore, tanto, perché Tray sta andando dritto dai Lupi. Non dovrei seguirlo, ma lo faccio.

Trevor ha un passo così sicuro mentre si avvicina sempre più a quei quattro. Quando siamo ormai a pochi passi da loro e lo sguardo di Darril si posa nel mio, non riesco a decifrare i suoi pensieri, ha messo su una maschera per i tre indesiderati.

Quando invece i loro tre sguardi si posano su di me chiudo gli occhi di scatto, d'istinto. Forse se tengo gli occhi chiusi sarà come se non sono davvero qui. Succederà qualcosa di brutto già lo so e non vorrei essere presente per assistere, ma ormai ci sono e non me ne andrò.

"Trevor," esclama gioioso quello con i tatuaggi, come se fosse felice di vedere Tray quando sappiamo tutti sia solo una falsa.

"Tyler," fa Tray senza aggiungere altro. La sua postura è dritta, austera, tutto il contrario di me. Questi tre sanno troppe cose...

"Puoi andare in classe Darril," dice il Lupo più piccolo. Sono sicura non sia più grande di noi, anche lui dovrebbe essere in classe.

Darril guarda prima tutti e tre poi torna da me, annuisce e mi affianca, "Credo proprio rimarrò ancora un po' a respirare dell'aria fresca. Le aule non sono così profumate come può sembrare," fa un sorriso beffardo ricevendo in cambio degli sguardi fulminanti ma viene presto ignorato dai tre perché il nuovo soggetto al centro delle attenzioni è Tray.

"Sai, stavamo giusto organizzandoci per venirti a trovare per parlare di affari," dice Tyler a Trevor. Dei brividi mi salgono per tutta la schiena. Il suo sguardo è rivolto a me, il suo sorriso sardonico è rivolto a me.

Tray si acciglia e porta lo sguardo da me al tatuato. Non sembra affatto contento io stia ricevendo questo tipo di attenzioni da loro. Fa un passo di lato, quasi a coprirmi alla vista. "Non c'è mai stata possibilità per voi di fare affari con noi, e queste chance sono diventate meno di zero quando avete provato a sabotarci. State per caso cercando di iniziare una guerra?"

"Nessuna guerra, solo tanto divertimento." Il terzo ragazzo, che fino ad adesso non aveva ancora parlato, tira fuori dalla tasca un pacco di sigarette e se ne accende una. Il fumo finisce dritto sul mio viso costringendomi a tossire. Tray digrigna i denti mentre Darril mi tira bruscamente di lato, lontano dalle misfatte dei Lupi.

"Le nostre chance sono risalite giusto qualche settimana fa, vero Katana King?" Lo sguardo di Tyler mi mette i brividi e il suo tono di voce mi fa fare un passo indietro nello stesso istante in cui Tray ne fa uno avanti minaccioso.

"Cosa ti fa credere di avere delle chance?"

"Abbiamo dei... come chiamarli... vantaggi. Informazioni che potremmo usare contro di te. Lo sai che non ci piace tenerci niente per noi, ci piace condividere."

"Non credo ci sia niente che vi farebbe guadagnare degli affari da parte nostra Tyler," Trevor marca sul nome come se lo stesse prendendo in giro e Tyler non la prende bene. Fa un passo avanti. Adesso la distanza tra i due ragazzi è troppo breve, le punte delle loro scarpe quasi si toccano. Io faccio un passo in avanti. Non potrei davvero fare niente in caso le cose prendessero una piega sbagliata, ma non li lascerei picchiarsi per delle stupidaggini, perché è in quella strada che sto vedendo andare questa conversazione.

"Sai, settimane fa abbiamo incontrato Kat. Ci siamo fatti quattro chiacchiere. È rimasta alquanto sbalordita, poverina, quando le ho detto che siamo a conoscenza della vostra relazione. Non può rimanere tanto segreto quando ti sbatti tuo cugino no?" Sgrano gli occhi. Non lo ha detto sul serio.

La presa di Darril sul mio braccio scompare di colpo, sento subito la mancanza del suo contatto mentre lo sento allontanarsi da me. Tray, davanti a me, ha diverse reazioni nel giro di pochi secondi. Si irrigidisce, stringe i pugni. Il suo piede destra va indietro, come se volesse arretrare, ma poi annulla la distanza tra lui e il Lupo. Gli altri due stanno ridendo, Tyler sorride, ma Tray ha la mascella serrata, sta stringendo i denti e, anche se non posso vedere i suoi occhi, giurerei stiano sprizzando fiamme.

"Fidati di me," sussurra Tray molto minaccioso. Se quelle parole sue parole fossero indirizzate a me, con quel tono di voce, me la sarei già fatta addosso e scappata via per la paura. "Non è una cosa che vorresti azzardarti di andare a dire in giro."

"Perché? Cosa succederebbe se lo facessi?" Tyler non riesce proprio a recepire il messaggio.

"Non credo vorresti arrivare a scoprirlo fidati."

"Non è colpa mia se a te piace scoparti le cuginette che hanno la stessa età del tuo fratellino."

Sangue. Ecco ciò che schizza dal naso di Tyler. Ha finito di dire quella frase e il resto è successo in un lampo, nemmeno gli altri due Lupi riescono a capire niente.

Altro sangue sta colando a terra. Dalle nocche di Tray. I Lupi se ne accorgono nello stesso istante in cui lo faccio io. I loro sguardi sono animaleschi.

Afferro Tray per il braccio e lo tiro indietro, verso di me, prima che diventi lui la vittima. Lo tiro molto facilmente, deve essere merito dell'adrenalina che mi invade il sistema in questo momento. Lo spingo indietro e lui non oppone resistenza ma, mentre Tyler è ancora impegnato a tenersi il naso, probabilmente rotto, gli altri due stanno puntando noi. Camminano nella nostra direzione, pronti ad alzare le mani ma Ham compare dal nulla, seguito da Darril e li fermano, non sembra più una piccola colluttazione.

Hamilton mi lancia un'occhiata mentre è impegnato a tenere il Lupo fermo, il ragazzo non sembra voler lasciare perdere. Io annuisco e prendo a camminare verso la macchina, tirandomi Trevor dietro. Lui si lascia trasportare. Verrebbe da pensare sia sotto shock ma il suo sguardo è più che lucido, sa benissimo cosa sta succedendo e non gli interessa.

Arrivati alla macchina lui si mette alla guida e io mi lancio uno sguardo dietro prima di sedermi accanto a lui. Vedo Tyler che sputa a terra e ci lancia uno sguardo sprezzante. Vedo Ham che sta urlando contro il Lupo davanti a lui e vedo Darril con un occhio nero che tiene a terra l'altro Lupo. Vedo tutti i ragazzi che erano pronti ad entrare a scuola fermi, intenti ad osservare lo spettacolo.

Entro e mi chiudo lo sportello dietro. Mentre la macchina parte e usciamo dal parcheggio vedo Peter. È fermo di lato, lontano da tutti gli altri, ma anche lui è stato lì ad osservare la scena e adesso sta osservando noi andare via. D'un tratto mi sento triste.

Riuscirò mai ad avere un giorno di scuola tranquillo?

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