CAPITOLO 4

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OMAR

Dall'altra parte...

...

"Cristo Santo, Omar! E' da un'ora che ti chiamo al cellulare"

"Buongiorno anche a te Claudio" sospirai stanco soffocando uno sbadiglio lasciandolo entrare.

"Hai l'udienza tra novanta minuti! Che hai intenzione di fare?" proseguì.

In due frasi mi aveva già posto troppe questioni...

"Non andarci?" replicai per tagliar corto.

Mi guardò di traverso.

"Non puoi non andare! Che stai dicendo? Finirai nei guai sul serio stavolta. E non ce lo possiamo permettere"

"Sai che m'importa" gli restituii raggiungendo il divano di pelle finta nero che c'era in mezzo al salone davanti all'ingresso.

Mollemente ci sprofondai sopra.

Dio, che male alla testa e al torace, riflettei di nuovo strizzando gli occhi e massaggiandomi il petto nudo e glabro.

E pure all'occhio... mi pulsava ad ogni movimento del capo...

Mi raggiunse, si sedette accanto a me e analizzò per un attimo il mio profilo.

"Ma stai bene?" mi chiese perplesso.

Non volevo mostrarmi sofferente.

"Sì, perché?"

"Non so... non mi sembra affatto"

Che palle!

"Che cosa ti fa pensare che non stia bene, Claudio? Ti ho detto che è tutto a posto. Fidati!"

"Davvero?"

Che sfinimento!

Presi un pezzo di pizza fredda dal cartone posato sul tavolino che c'era davanti faticando a metterlo a fuoco e l'addentai per apparire indifferente.

Corrugai subito la fronte aggrottando le sopracciglia.

Che schifo! Ma da quanto tempo era lì?

La rigettai al suo posto.

"Allora?!" insistette Claudio.

"Sì, Claudio. Grazie. Ti ho detto e ridetto che è tutto a posto. Quanto ancora te lo devo ripetere?"

E comunque che si aspettava gli dicessi? Il contrario?

No di certo!

"Hai la faccia distrutta, puzzi di alcol e di fumo, amico" mi fissò di sbieco, "Non è affatto tutto a posto. E non ho organizzato incontri per te ieri. Non posso farlo finché la giustizia ti sta dietro. Come cavolo hai fatto a ridurti così?"

Lo sapevo: era solo questo che gli interessava. Ero il suo salvadanaio!

"Ah... grazie tante!"

"Preferisci una bugia?"

"Non mi pare di aver chiesto il tuo parere comunque. Puoi anche andartene per quanto mi riguarda. E poi sei tu che mi esaurisci con le tue domande inutili. È solo questo che non è a posto"

Sospirò come risposta.

"Sicuro! Come sempre: un pugno ha sbattuto di nuovo contro la tua faccia senza che tu lo volessi. Risolvi la questione con la giustizia, ma lascia stare per adesso le risse. Avrai modo di sfogarti, fidati... ma non puoi aggiungere altri guai a quelli che hai già al momento"

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