BIANCA
Sentivo che ci avrebbe provato veramente questa volta anche se non sarebbe stato facile. Avrebbe fatto il possibile.
"Vieni a casa con me. Adesso! Non voglio che sia solo per una notte, rimani anche domani, anche dopo, fin quando vorrai" esclamò all'improvviso trepidante.
Dovevo partire lo stesso. Non definitivamente, ma mi aspettavano.
"Devo prendere un treno domattina, Omar. Ormai ho dato la mia parola... devo andare lo stesso"
"Non importa! Non partire..."
"Ma ho già i biglietti... non posso"
"E tu rimborsali... anzi, te li pago io! Non andare!"
"Ma mi aspettano..."
"E tu chiamali e dì che hai cambiato idea. Può succedere"
Per ogni mia reticenza aveva una soluzione.
Lo fissai dubbiosa. Forse potevo davvero farlo. Ma la questione era... era giusto farlo? Mi aveva detto che sarebbe andato alla Family House, lo avevo creduto sincero... ma ci sarebbe andato davvero, o mi aveva detto di sì, solo per rabbonirmi? Fidarmi non era una cosa immediata per me...
"Hai sentito bene" disse in risposta alla mia aria perplessa, "Ci andrò! Te lo prometto. Hai detto vediamo come va... proviamoci subito allora. Se sarà solo tempo sprecato, ti giuro che ti lascerò partire la prossima volta. Ma non credo ce ne sarà bisogno perché son sicuro che andrà bene. Farò di tutto per far andar bene le cose. Voglio essere per te la persona che non sono mai stata. Voglio imparare ad esserlo... Non ci sarà nessuna prossima volta. Resterai qui. Che ne dici?"
Sapevo non sarebbe stato un lavoro facile, ma forse davvero io ero la sua occasione.
"Cambiare non sarà un lavoro semplice per te, Omar. Alle volte ti farà male... Dovrai scavare dentro ciò che sei..."
"Non importa. Se mi starai accanto, sono pronto. Ce la farò!"
Mi faceva talmente tenerezza la sua voglia e la sua ingenuità.
"Voglio che tu sappia che per te ci sarò sempre anche se dovessi partire. Potrai parlare con me sempre di qualsiasi cosa"
"Ma non partirai... per favore non adesso. Resta con me" supplicò di nuovo.
Come potevo andarmene ora che nonostante gli fosse costato emotivamente aveva ammesso il suo amore? Come potevo lasciarlo solo a gestire qualcosa di così grande? Neppure aveva coscienza di quanto lo era. Avrebbe avuto bisogno di tutto il mio sostegno.
Feci di sì con la testa.
"Va bene" mi arresi.
S'illuminò.
"Davvero?"
Mi sorrise mentre annuivo ancora.
Gli sorrisi di rimando e le sue dita si intrecciarono più strette alle mie. Mi portò fino al trolley. Lo resse per la maniglia con l'altra mano.
"Andiamo a casa!" mi disse sicuro.
"Aspetta!" mi arrestai, "Devo dirlo a Celine!"
"Le scriverai un messaggio... ho troppa voglia di te ora"
Un brivido mi corse sotto pelle al pensiero di noi tra le lenzuola in quella stanza.
Forse neanch'io avevo tempo per rispondere alle domande curiose e maliziose di Celine. Perché sapevo ci sarebbero state. La conoscevo bene.
Desistetti.
Lo lasciai fare e lo seguii fuori dell'appartamento.
Era la scelta giusta andare a stare per un po' da lui?
In quel momento lo era. Lo era per me e lo era ancor più per lui. Avremmo affrontato un passo alla volta quello che ci attendeva. Forse davvero non tutto era perduto in lui... e in noi...
***
Scusate, ma oggi ci ho preso la mano a pubblicare...
Ma del resto come potevo interromperli?
Non ci resta che leggere cosa accadrà ancora, perchè si sa... la vita è imprevedibile...
A domani...
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Ancora tu...
Chick-LitPuò l'amore curare ogni cosa? Un cuore malato e ribelle come quello di Omar, o uno triste, provato dalla vita e rassegnnato come quellp di Bianca? La rabbia di Omar e il rimorso per una madre che non c'è più lo porta a combattere in incontri illega...