BIANCA
Nel mio giacchino di pelle nera, seduta su una panca di legno lucido, nell'ampio corridoio del piano terra del Tribunale, guardavo distratta la gente passarmi di fronte: donne composte nei loro tailleur scuri con pettinature ordinate, uomini in giacca e cravatta, alcuni togati che parlavano coi loro clienti.
La cacofonia delle loro voci mi creava un brusio continuo e insignificante nella testa. Fastidioso e nello stesso tempo rassicurante.
Di fronte avevo gli uffici dell'Amministrazione.
In alto sulla paratia a fianco in fondo, che si apriva alle varie aule del primo piano, una grande scritta dorata:
LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI
Oltre il vetro della grande finestra che c'era davanti a me accanto alla porta, potevo scorgere il cielo azzurro e nuvole bianche cambiare forma modellate dal vento.
Alcuni dicono che se si guarda sempre il cielo finisci per avere le ali... riflettei tra me.
A che mi sarebbero servite le ali anche se le avessi avute?
Non avrei mai spiccato il volo stando a mia madre, conclusi tristemente ripensando al nostro incontro.
Respirai profondamente.
Guardai in grembo il fascicolo da aggiornare che mi avevano affidato al Centro giorni addietro. Ero lì anche per quello.
Forse avrei dovuto prendere la palla al balzo e parlargliene, ragionai...
Ma era così impegnata quel giorno, andava così di fretta. Come avrei potuto farlo?
Non gliene avresti parlato comunque, ammise la parte più equa di me. Neanche in un altro momento.
Forse era vero, ammisi cupamente. Non ne avevo il coraggio, era questa la verità.
Oh, al diavolo!
Non l'avrei fatto mai, conclusi. Probabilmente era vero.
E allora?
Mi lasciava sempre senza parole.
Appoggiai la testa alla paratia che avevo dietro guardando il soffitto bianco decorato con malte di gesso da cui pendeva un grosso lampadario a gocce.
Il sole rifletteva i suoi raggi su quei prismi creando un'aurea di arcobaleni intorno.
Il ricordo delle sue parole seguì i pensieri che avevo nella mia mente...
...
"Ho già pensato a tutto... andrai a Boston. Farai un master in Psicologia giuridica e forense ed andrai a fare tirocinio dal signor Bradford. Dirige parecchi studi da quelle parti, lo sai. Sarebbe un'occasione unica per te. Ed inoltre gli farebbe piacere avvalersi anche della tua competenza..."
...
A parte il fatto che non avrei potuto fare il master in psicologia giuridica e forense.
Ero un Assistente sociale e tale volevo continuare ad essere...
Non mi interessava seguire la carriera giuridica in ogni caso. Io volevo occuparmi di integrazione e dinamiche familiari, com'era giusto che fosse in base ai miei studi.
Il fatto poi che il signor Bradford fosse amico suo, non cambiava le cose.
Non è che avere una buona posizione economica ed essere stimato bastasse a rendere più gradevole una persona ai miei occhi... anzi..
Io volevo una vita semplice e onesta. Vissuta tra gli ultimi se era il caso. Proprio come mi sentivo io...
Sospirai guardando la porta chiusa che avevo davanti.
STAI LEGGENDO
Ancora tu...
ChickLitPuò l'amore curare ogni cosa? Un cuore malato e ribelle come quello di Omar, o uno triste, provato dalla vita e rassegnnato come quellp di Bianca? La rabbia di Omar e il rimorso per una madre che non c'è più lo porta a combattere in incontri illega...