BIANCA (seconda parte)
...
"Stanca? Ah, tu sei stanca..." mi fissò cupo, "Io sono stanco se mai!" si colpì il petto con l'indice, "Quello realmente sfinito sono io, Bianca! Non tu! Esasperato al punto di non poterne più, se vogliamo puntualizzare! Non ho mai conosciuto una come te... mi esaurisci!"
Non potevo credere lo avesse detto. I miei occhi si riempirono di lacrime che faticavo a trattenere sotto alle palpebre.
Lui era stufo di me... io lo esasperavo!
"Sei nella mia mente ininterrottamente. Nella mia testa ogni dannato giorno e ogni maledetta notte... sei l'ultima persona a cui penso la sera e al mattino sei ancora lì a tormentarmi... hai preso il controllo di ogni mio singolo pensiero, di tutta la mia misera vita. Non riesco a fare più niente del tutto! Quello sfinito sono io, Bianca. Solo io!" continuò.
Avevo il fiato corto.
Poggiai le mani sul suo petto spingendolo lontano. Non volevo più vederlo. Più ascoltarlo...
Basta!
"Vattene allora! Perché sei venuto? Perché? Hai capito? Vattene via! Lasciami in pace!" una lacrima sfuggì al mio controllo. Non ce la feci più a trattenerla.
Fece di no con la testa.
"No, Bianca. Non me ne vado!"
"Vattene invece! Non ti voglio qui!"
"Ho detto di no!" insistette risoluto.
"Va via!" scosse la testa.
"No! Continuerò a dirtelo: no! Continuerò fino a quando..."
"Quando, Omar, eh? Sei appena andato dalle tue amichette a sfogarti... io non sono l'unica, hai detto. A divertirti con loro. Tornaci!"
Mi fissò stranito.
"Non sono uscito a cercarmi compagnia, Bianca. Non l'ho fatto. Perché avrei dovuto?"
Ero del tutto smarrita.
Non lo aveva fatto? Allora perché se n'era andato? Forse quella telefonata di cui mi aveva parlato poco prima, era veramente il motivo del suo cambio d'umore non era la ricerca di altra compagnia femminile come credevo...
"Non so perché te lo sto chiedendo. Non me lo diresti comunque. E ad ogni modo manco mi importa. Puoi fare quello che vuoi" lo sorpassai ed andai diretta al corridoio che portava alle camere.
Avevo bisogno di restare sola, forse di piangere pensando a lui, ma non potevo averlo di fronte ancora.
Si voltò verso di me; le mani in vita.
"Bianca!" mi chiamò irritato, "Sto parlando con te... Non ho ancora finito"
Tornai indietro furente rivolgendogli il mio sguardo ferito e arrabbiato un'altra volta.
"Sì, che hai finito invece... Dammi un solo motivo per cui dovrei rimanere ancora, Omar? Dammi solo una ragione!" la mia voce era arrochita nel trattenere il nodo che avevo in gola. Non potevo farne a meno.
Riducemmo la distanza tra di noi. Guardò il pavimento prima di fissarmi negli occhi. I muscoli della sua mascella si tesero. Combattuto per quello che voleva dire.
Allargò le braccia e prese un lungo respiro. Fece una pausa e mi regalò quello che covava dentro.
"Vuoi sapere il perché?" non risposi...
...
"Ho sempre cercato di non affezionarmi a qualcuno, di non esprimere i miei sentimenti, ma con te non ci riesco... perchè mi sono innamorato di te, Bianca. Mi sono innamorato e non so che fare... perché ho paura... paura di perderti" i suoi occhi divennero lucidi dallo struggimento, "Per la prima volta nella mia vita ho scoperto che cosa significa essere pazzamente innamorati di qualcuno... starci male fino a non respirare più del tutto, morire se l'altra persona non c'è, non riuscire a ragionare... perdere completamente la testa. Provo tutto questo, Bianca e lo provo per te... e mi fa male sapere che non posso darti tutto quello che meriti perché non sarò mai abbastanza per te... anche se ti giuro che ci proverò con tutto quello che posso"
Spalancai le palpebre e la bocca.
Lui si era innamorato di me!?
Ogni emozione dentro di me cambiava.
Sapevo quanto gli era costato dirlo eppure lo aveva detto: lo leggevo nei suoi occhi. Era sincero. Lo sentivo.
Che avrei dovuto dirgli a quel punto? Che avrei dovuto fare?
In realtà lo sapevo quello che volevo fare, lo avevo sempre saputo.
Trattenere la voglia che mi era salita all'improvviso al cuore era arduo in quel momento.
Impacciato attendeva la mia risposta e ne avevo solo una...

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Ancora tu...
ChickLitPuò l'amore curare ogni cosa? Un cuore malato e ribelle come quello di Omar, o uno triste, provato dalla vita e rassegnnato come quellp di Bianca? La rabbia di Omar e il rimorso per una madre che non c'è più lo porta a combattere in incontri illega...