BIANCA
Un altro giorno ancora... passato senza di lui.
Mi ero detta che quello sarebbe stato un giorno diverso, che finalmente sarei tornata di nuovo a sorridere, ma non era stato così.
Omar non si trovava. Da nessuna parte. Continuavano a cercarlo.
Non avevo perso la speranza. Sentivo che prima o poi sarebbe tornato da me. Doveva!
Ma intanto...
Se serviva ancora tempo, lo avrei aspettato... lo avrei aspettato per sempre.
Ovunque fosse stato, o fossi stata io lo avrei eternamente cercato nel mio cuore, in tutto ciò che avrei fatto. E lì sarebbe stato. Perché ormai non vivevo che di lui.
Lo avrei ascoltato anche nei miei silenzi. Silenzi che facevano un rumore assordante e che sapevo lui poteva sentire.
Ero sicura mi avesse avvertito in qualche modo.
Ed ero certa sarebbe tornato... tornato da me...
Ogni mia lacrima aveva il suo nome, gridava disperatamente lui.
Passavo i giorni a ricordarlo, a ritrovarlo in un posto in cui eravamo stati insieme.
Mia madre diceva che avrei dovuto provare a dimenticarlo, a rassegnarmi all'inevitabile, ma non era servito perché la mia volontà si sarebbe opposta sempre e non me lo avrebbe lasciato fare mai. Non c'era un motivo per arrendermi, né ci sarebbe stato mai. Avrei sempre sfidato la morte.
Era più forte di me.
Ogni secondo che avevamo vissuto assieme era immenso e non sarebbe finito in nessun caso, perché non poteva.
Con le mani appoggiate al muretto di quel tetto guardavo lontano Firenze e i suoi tetti, come quel giorno, quando mi ero ritrovata con lui in quel luogo a condividere il suo dolore.
Forse era per quello che ci ritornavo spesso: perché lì lo sentivo più vicino. E il dolore che provavo mi avvicinava a lui.
Un alito di vento mi scompigliò i capelli sussurrandomi il suo nome.
La luce lontano lentamente si spegneva, brillando un'ultima volta colorando il cielo di rosso all'orizzonte. Quella luce che ancora teneva lontana l'oscurità. Come provava ad allontanarla in me.
Ero così innamorata di lui, ora più di prima.
Ora ne ero certa... l'amore non passava col tempo. Quel tempo al quale avevo chiesto di correre più lento.
Mi aveva lasciato un po' di sé, conservando tutto il resto.
Chiusi gli occhi immaginando i suoi occhi.
Per tutta la vita li avrei cercati negli occhi degli altri.
Avrei fatto finta che ogni giorno fosse un giorno normale e intanto il mio cuore sarebbe esploso.
Non sarebbe più riuscito a sorridere.
Non avrei potuto mai spiegarlo, perché nessuna ragione ci sarebbe riuscita. Avrebbe dato un nome a quel filo che ci univa.
Torna da me, Omar... torna...
Continuavo a ripetere quella litania, consegnando a quella supplica la speranza di un sogno...
Fu in quel momento che qualcuno si fermò di fianco a me sospendendo i miei pensieri. Quella presenza mi spinse ad aprire le palpebre.
La prima cosa che vidi fu una mano dal dorso tatuato di nero accanto alla mia con una scritta: NEVER QUIT...
Salii con lo sguardo lungo quel braccio tatuato e il sangue mi formicolò nelle tempie...
***
A domani...
STAI LEGGENDO
Ancora tu...
ChickLitPuò l'amore curare ogni cosa? Un cuore malato e ribelle come quello di Omar, o uno triste, provato dalla vita e rassegnnato come quellp di Bianca? La rabbia di Omar e il rimorso per una madre che non c'è più lo porta a combattere in incontri illega...