Pov's Athena
Stendo lentamente il braccio per poterlo svegliare senza subire dolori di prima mattina; è proprio vero che certe cose non cambiano mai e ahimè avrò quest'abitudine per tutta la vita.Quando apro gli occhi però, ci metto qualche secondo per ricordare dove sono. Le pareti di legno mi rimbombano da ogni direttiva e la finestra che dà sulla barca, mi fa intuire che non è un sogno. Sono nella barca di Thomas.
Con uno scatto veloce mi sollevo, notando una coperta bianca ricoprirmi il corpo. Non ho ricordi di questa riguardanti ieri sera, quindi non capisco come questa coperta si trovi qui.
Il cellulare, che ho appena recuperato, segna una chiamata persa da Kiara, eppure sono sicura che ce ne siano almeno altre trenta fra lei e la nonna, solo che la connessione non c'è.
Mi sollevo dal letto, con ancora il vestito bianco indosso e mi sporgo dalla finestra. Thomas è seduto sullo stesso divanetto dov'eravamo seduti ieri sera, con una sigaretta fra le labbra. Si è cambiato di nuovo; indossa dei jeans neri, una canottiera bianca e su una giacca di pelle altrettanto nera. Intuisco che qui passi molto tempo dato che ha molti vestiti.
Mi chiedo però da quanto tempo sia sveglio, e soprattutto se è venuto di qua a controllare che stessi ancora dormendo. Spero di no, Dio mio, chissà in che condizioni patetiche ero.
Mi volto, passandomi le dita fra le ciocche di capelli, finché un dettaglio mi coglie alla sprovvista. Sulla scrivania, in cui ieri ho frugato, c'è una piccola matassa di vestiti; afferrandoli noto che sono una felpa bianca e dei pantaloni della tuta neri. La mia testa si porge mille domande e mi chiedo se siano per me...ieri sera non erano presenti, ne sono più che sicura, deve averlo portati Thomas per me. O credo almeno.
È stata una cosa gentile da parte sua.
Anche se sono abbastanza scettica.
Però l'aria di inizio Novembre, mi spinge a sfilarmi quel vestito di dosso ed ad indossare i suoi. La felpa bianca è larghissima, mi arriva fin sotto il sedere e riesce a coprire le mie forme. I pantaloni invece, sono altrettanto larghi, ma riesco a legarli con un elastico, in modo da farli scivolare perfettamente sui fianchi. Come scarpe ahimè, sarei costretta ad indossare i tacchi di ieri, quindi rimango momentaneamente scalza.Quando aziono la videocamera del cellulare per poco non mi prende un colpo. I capelli biondi sono diventati una matassa riccia e annodata mentre il trucco è interamente sbavato. Altro che dea, sembro Mercoledì Addams versione bionda.
Lego i capelli in una coda, in modo da tenerli in ordine e poi, riesco ad uscire dalla mia camera e raggiungere il piccolo bagno, dove raccolgo dei fazzoletti e li sfrego sul viso con un po' d'acqua. Non è il massimo lo so, ma vorrei eliminare almeno il mascara colato.
Così faccio e alla fine, esco fuori. Thomas è talmente concentrato nei suoi pensieri che in un primo momento neanche mi nota. Tossisco e i suoi occhi verdi saettano verso di me. Si fermano indisturbati sul mio corpo, rinchiuso nei suoi vestiti. Chissà se qualcun altro li ha mai indossati. E chissà se la persona a cui apparteneva quella stanza, fosse una donna. Me lo chiedo da ieri,precisamente da quando ho trovato la collana. La curiosità mi invade eppure non posso farne parola, soprattutto con lui.
<<Mi accompagni a casa?>>chiedo per smorzare la tensione. Si alza senza dire una parole e si avvicina al comando della barca, spegnendo il motore. Solo adesso mi rendo conto che siamo già al molo. Tira il vecchio ponte di legno e scendo per prima mentre lui mi segue a raffica. <<Vieni scalza?>>. La sua voce è rauca e questo mi fa intuire che non è sveglio da chissà quanto.
<<l'alternativa sarebbero i tacchi>>scrollo le spalle, correndo verso la sua macchina. Mi fa schifo sapere di star camminando a piedi nudi.
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The First Moonlight
RomanceVi è mai capitato di vedere la galassia che esplode? O di sentire la magia di una stella? O di ascoltare la voce velata di una dea? Se lo avreste chiesto a lui, avrebbe risposto dicendo che una dea lui l'ha vista, toccata, annusata, baciata, scopata...