2-And I know that I can survive

114 8 0
                                    

•23 maggio 2022

Pov's Athena
Quella mattina mi alzai in preda agli incubi. Erano mesi ormai che non sognavo qualcosa di così brutto tanto da svegliarmi e dovetti restare immobile per qualche secondo, con la mano sul petto per riprendere fiato.

Non avevo particolare concezione di ciò che sognai, ricordavo solo un senso di ansia e paura impossessarsi del mio essere e poi il colore rosso misto ad una puzza assurda. Non ricordavo niente; né a cosa fosse associato il rosso, ne quantomeno cosa fosse quella puzza strana.

Seppi solo che c'era qualcosa che non andava. Essendo una tipa molto scaramantica decisi che quel pomeriggio, prima dell'entusiasmante cena con papà avrei chiamato Betty per farmi almeno un po' aiutare. Betty, non era solo una pazza sfrenata -in tutti i sensi- era anche una "veggente" come si definiva lei stessa.

Per intenderci, sapeva farti e leggerti le carte, credenza che vuole essere ciò il tuo destino. Mamma non aveva mai acconsentito ad una cosa del genere, diceva che la scaramanzia non esisteva e che le carte fossero solo un metodo per avere distrazioni e di conseguenza imprevisti. Ma Betty era davvero una maga. Una volta, mi raccontò di aver letto nelle carte che una sua cliente avrebbe trovato l'amore e oggi, quella donna è sposata con ben tre figli. Diciamo che lei era un motivo in più per credere nei casi della vita ed avevo bisogno di un giro di carte per poter tranquillizzarmi.

In quell'istante mi resi conto di essermi addormentata ancora vestita con tanto del muo quadernetto sulle cosce; probabilmente ero crollata appuntando qualche verso.

L'orologio sulla parete segnava le otto e mezza e dopo un primo momento di panico, ricordai che fosse sabato e di conseguenza niente scuola. Giovai però, dell'assenza di mia madre in casa; adoravo stare sola ma soprattutto avevo bisogno di passare delle ore sola per prepararmi all'immenente fallimento di stasera. Se avessi potuto, mi sarei fatta venire la febbre pur di non andarci.

Mi alzai dal letto un quarto d'ora dopo e feci come prima cosa una doccia rigenerante. Successivamente indossai dei leggins neri ed una maglietta rosa cipria e arrivai in cucina. Spulciai un po' fra i mobili e trovai delle fette biscottate. Riuscii a fare un po' di caffè per inserirlo in una tazza di latte e spalmai la marmellata di ciliege -fatta da Betty- sulle fette biscottate. Dopo una colazione abbondante, decisi di stendermi un po' sul divano per rilassarmi. Guardai la tv, girovagai un po' sul cellulare e poi, studiai le ultime due pagine di chimica. Mi sentivo più serena all'idea di aver finalmente recuperato e questo lo dovevo tutto ad Hayley. In quell'istante, quest'ultima fece squillare il mio cellulare.

<<Eilaa>>il suono della sua voce allegra mi fece sentire subito meglio anche sd il mio pensiero era ancora rivolto a quel maledetto incubo. <<Hayley>>la chiamai. <<allora ti va di fare qualcosa per pranzo?>>. <<certo>>sorrisi, alla fine una distrazione mi avrebbe fatto piu che bene. <<allora trovati pronta, passo li fra dieci minuti>>e poi attaccò. Mi sollevai dal divano, gettando il libro di chimica nella mia stanza. Decisi di cambiare i leggins con un paio di jeans chiari ma di lasciare la maglietta rosa. Infilai le scarpe bianche e usai finalmente il mio nuovo mascara; giovedí, prima del lavoro, decisi di spendere una minima parte dei soldi della notte precedente e acquistai un mascara, un rossetto e un eyeliner. Non ero una tipa particolarmente interessata a queste cose, ma a volte mi piaceva essere un po' più "truccata".

Dieci minuti dopo, l'auto nera di Tristan fu fuori casa mia. Lasciai un biglietto a mia madre dove le dissi che avrei pranzato fuori e poi entrai nell'auto. Hayley era alla guida e Tristan non c'era. <<Ciao bellezza>>mi salutò con un bacio sulla guancia e le sorrisi. <<Tristan?>>le chiesi titubante. <<dorme ancora, non sa che gli ho fregato la macchina>>mi fece la linguaccia.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora