Pov's Athena
Non è un mistero che io ami la solitudine.
La definisco come la mia compagna fidata.
Una spalla che non esiste, ma ti dà conforto.
Una parola che non si sente, ma che provi a custodire nel tuo cuore.Sono stata sola tante volte nella mia vita, ma me ne accorgo solo ora, che ci penso.
Pensare è l'azione più bisognosa dell'essere umano, ciò che la distingue dagli animali e che dà un senso alle nostre teorie o ai nostri dolori più grandi.
Pensare in solitudine è come scivolare lungo il bordo di un tronco e lottare, per non cadere giù dal dirupo, dove vedi solo distruzione e malinconia.
Non esiste malinconia, senza l'amore. Così come non esiste un pittore, senza la sua musa.
Ma l'amore sa parlare?
Io vi risponderei di si.Direi che spesso sbaglia le virgole, i punti, i congiuntivi e la grammatica ma spara parole al vento peggio di un proiettile.
Il cuore è la migliore penna di uno scrittore, di un compositore o di un poeta. E senza quello, funziona ben poco.
Ma come fare se quella penna un giorno si scaricasse?
Se l'inchiostro scrivesse lentamente per poi fluire in dei tratti appena visibili?Penso che il poeta smetterebbe di scrivere, così come il compositore smetterebbe di comporre e così come il cantante, smetterebbe di cantare.
È questo che mi è successo dopo la morte di Tristan.
Ho smesso di suonare, di cantare, di dare una voce al mio cuore.
È questo che sta lentamente succedendo anche adesso.
E questo mi distrugge.Stamattina ho provato a mettermi un po' al pianoforte, ascoltavo i suoni dei tasti ma non sentivo alcuna vibrazione.
Allora, ho provato a scrivere qualcosa, eppure ogni parola sembrava risentita, già cantata, già osannata.Calliope, mia bella musa, dove sei eh?
Ma forse, lei non è mai stata la mia reale musa, perché ciò che spinge tutto il carro è stata una sensazione che ora sopprimo, oppressa da un senso di malinconia e ansia.
Tengo il capo chino lungo il cuscino, provando a sopprimere la luce che si vede appena dalle persiane.
<<Buongiorno, nipote>>la nonna entra canticchiando, aprendo le tende e lasciando che la luce entri nella mia stanza.
<<Nonna, chiudi quelle cose>>sbotto, nascondendomi sotto il cuscino. <<Stai seriamente chiamando "cose" le tende che mi sono appositamente fatta fare da Versace?>>
Sbuffo, nascondendomi ancora.
<<Ho voglia di dormire>>.
<<Stai dormendo da ben tre giorni! Non è così che si inizia un nuovo anno>>sbotta adirata e poi la sento sedersi sul letto.<<Avanti, togli quel cuscino>>mi obbliga, aiutandosi con la forza e alla fine, sollevo il busto dal letto.
<<cosa vuoi?>>mormoro sfiorandomi i capelli, gonfi come una massa di paglia.<<Che ti alzi da qui e che esci>>mi sorride acida.
Sbuffo pesantemente.Sono rinchiusa in camera mia da ben tre giorni, senza parlare, scrivere o fare qualsiasi altra cosa.
Kiara è venuta qui circa sette volte al giorno, provando a distrarmi in ogni modo ma niente mi ha smosso dalla mia posizione.<<Non ho voglia di condividere aria con altri esseri, nonna>>.
La sento ridacchiare ma io sono più che seria.
<<Mi fa piacere che sei di buon umore>>mi prende in giro. <<Ascoltami, sono qui per dirti anche un altra cosa>>.
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The First Moonlight
Roman d'amourVi è mai capitato di vedere la galassia che esplode? O di sentire la magia di una stella? O di ascoltare la voce velata di una dea? Se lo avreste chiesto a lui, avrebbe risposto dicendo che una dea lui l'ha vista, toccata, annusata, baciata, scopata...