26-The monster's running wild inside of me

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Pov's Athena

<<Cioè avete fatto seriamente sesso nell'ufficio del capo che lui si scopa?>>ripeto per l'ennesima volta, piuttosto scioccata.
Kiara è dinanzi a me, con un espressione pensierosa in volto. <<esatto>>.

<<Ma tu sei impazzita o cosa? Dopo aver detto che non volevi niente da lui, ci fai sesso?>>chiedo con voce più stridula del previsto, tanto da ricevere un occhiataccia dalla mia migliore amica.

Siamo nella mensa della scuola, dopo aver finito l'ultimo giorno scolastico prima delle vacanze natalizie; sono così felice che la scuola ci conceda un po' di pausa.

<<Non era previsto ma poi lui...non lo so, è come se mi avesse attirato più del previsto e allora l'ho fatto. Non ho pensato al fatto che siamo quasi due estranei, o al fatto che sia un cafone maleducato o al fatto che si scopi Evans>>si tortura i ricci con le dita. <<Beh si... è stata una mossa azzardata>>commento a voce alta.

I suoi occhi mi squadrano male, così tossisco, ritentando.
<<Però se ti andava di farlo, hai fatto bene a farlo>>concludo.
Lei sospira.
Cambio mood, tornando seria. <<Scusa ma di che ti preoccupi?>>chiedo.

<<Alla fine siete giovani, cazzate come queste possono capitare. Per te non è stato niente e per lui sarà lo stesso, no?>>
Lei annuisce, seppur titubante. <<Perché per te non è stato niente, giusto?>>ritento.
<<Solo piacere fisico>>.

Mi mordo il labbro.
<<il problema è che mi sento attratta da lui, così tanto che potrei commettere altre sciocchezze come queste>>ribatte nervosa.
<<Beh è normale essere attratti credo...alla fine è un bel ragazzo>>tento di aggiustare la situazione.

<<Non lo so Thena... Io ci penso. Più di quanto dovrei fare>>confessa.
<<Kiara...ascoltami. Adesso cerca di mettere da parte ogni orgoglio o pregiudizio e ascolta un attimo ciò che senti e provi. Attrazione fisica ormai è una parola che usano tutti ma il pensiero costante, no>>le sfioro dolcemente una ciocca di capelli.

Lei mi sorride leggermente,  poi sospira.
<<Cambiando argomento...per la partenza? Tutto pronto?>>mi domanda.
<<Si. Partirò domani sera e tornerò dopo Natale>>le confermo, un po' timorosa di ciò che mi aspetterà a Londra.

Lei mi stringe la mano, annuendo fiera.
<<E per quanto riguarda...?>>lascia la frase in sospeso, intuendo che io abbia capito.
Chino subito il capo.
<<ancora niente>>mormoro.
<<Beh... è passata poco più di una settimana...ancora presto>>prova a rincuorarmi.

<<Non credo che mi richiameranno Kiara. Ho fatto un audizione di merda>>le ribadisco.
Dopo la mattinata al mare con Thomas, siamo tornati qui a Perth e parlare della mia audizione è stato un po' un tabù, dall'ora.
La mia più grande paura si stava avverando; non solo avevo buttato via tutti i miei progetti di una vita ma avevo deluso anche le persone che credevano in me e la ferita bruciava ancora sulla pelle

<<Non dire così...sono sicura che era davvero fantastica>>.
<<Allora le tue sicurezze non sono tutte veritiere>>alzo le sopracciglia, affogando i miei dispiaceri in una tazza di caffè.

Kiara mi osserva poi, capisce che è arrivato il momento di cambiare discorso e iniziamo a parlare della scuola, finché non ci salutiamo a causa di un impegno che le ha incaricato il padre.
Resto sola nell'abitacolo della mensa e così, mi alzo, uscendo dalla scuola.

L'aria fuori è davvero fredda, anzi potrei dire ghiacciata.
Sono circa le due di pomeriggio ma dal cielo scuro, sembrano le otto di sera ed inoltre, in pochi secondi, comincia a piovere.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora