39-You're gonna wish you never had met me

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Pov's Athena

Mi sono sempre chiesta quanto fossero potenti i ricordi che custodiamo nella nostra mente.

Molti potrebbero pensare che la loro durata non ha limite, ci accompagna fino alla morte.
Io però, più che pensare questo, mi soffermei sulla scelta dei momenti da ricordare, che quasi sempre non dipende da noi.

Se potessi, ricorderei molti più momenti della mia infanzia, dove ero una bambina serena e spensierata, dove passavo il tempo a riflettere sul mio futuro roseo come cantante e non a crogiolarmi sull'ansia nel sbagliare ogni mossa.

Invece, ricordo solo i momenti che hanno segnato la mia infanzia, come l'abbandono di papà.

La mente umana è complessa, riesce a ricordare sempre ciò che ci logora dentro e mai ciò che un tempo ci rendeva felici.

I ricordi non si scelgono, di questo ne sono sicura.

Eppure, sono certa anche del fatto, che questo momento lo ricorderò in eterno.

Tengo fra le mani i due fogli, mentre tremo.
Sento una brutta sensazione che si attanaglia infondo allo stomaco.

Dovrei andare via di qui.

Posare tutto in quella benetta scatola nera e fare finta che non sia mai successo niente.

Invece, resto inginocchiata sul pavimento, con le mani e gli occhi, immobili sul foglio che tengo fra le mani.

Spiego lentamente la carta, osservando la calligrafia perfettamente ordinata, comparire sul retro del foglio e poi leggo.

"Kyle mi ha parlato molto di te ed il tuo amico, quindi sono qui per inviarti un messaggio ben preciso.
Il 25 maggio. Nella loggia dietro la New Bond's Street. A Londra. Tieni gli occhi aperti, quella gente può scoprire tutto. Ed io non devo esserne complice.
Ti accrediterò il giorno stesso cinquanta Mila dollari sul conto.
-A"

Ed è in questo momento che subentra uno dei ricordi più orribili e strazianti della mia vita.

Il 25 maggio.

Nella loggia.

New Bond's Street

Londra.

<<Ti obbligo a restare chiusa per quindici minuti nella loggia con Tristan>>io e Tristan ci guardammo e poi scoppiammo a ridere.

Ci incamminammo così nella loggia dietro il locale. Era piuttosto grande ed era in legno totale.

<<lo sai che tu resterai sempre la mia principessa>>mi disse accarezzandomi la mano posata a terra.
<<non ci saranno Margot che tengano>>lì scoppiai a ridere in preda all'alcol.

Finché non iniziai ad avvertire un odore nauseante.
Storsi il naso e chiusi gli occhi.

<<T-tris>>chiamai il mio amico sussurrando.
<<Senti anche tu questo strano odore?>>gli chiesi tremolante. Aprii gli occhi e mi fissò.
<<Cos'è sta merda?>>chiese con la voce rauca.

<<Athena cazzo>>.
I miei occhi si sbarrarono.
Il legno intorno a noi, iniziò a prendere fuoco e un fumo terribile si dissolse intorno a noi. Ormai non capivo più un cazzo. Il mio cervello era divorato dall'alcol e dai mostri.

Se solo...

Il fumo diventò fiamme.
Il fuoco ardeva.
E faceva caldo.
Faceva un caldo del cazzo da indurmi a ricordarlo ancora sulla pelle.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora