25-I'll make the moon shine just for your view

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(Wattpad non mi fa inserire le emoji rosse quindi ci ingeniamo così 🙃)

Pov's Athena

Il tanto atteso giorno era arrivato.
Domani, avrei finalmente preso un aereo per New York e sarei andata a fare la mia Audizione.

Avevo preparato quel pezzo per così tanto tempo da conoscere ogni millimetro di secondo a memoria eppure ero agitata all'idea di sbagliare o peggio, di dimenticare.

L'ansia non era mai stata un problema enorme per me; gestirla era diventato un po' il mio pane quotidiano, ma adesso, ogni metodo per calmare i miei nervi, sembrava vano.

Sono seduta sul letto della mia stanza, ad osservare attentamente il biglietto aereo che ho fra le mie mani.

Perth-New York.
Dista esattamente 20 ore e 19 minuti.
E ci sono ben 12 ore di fuso orario.
Di conseguenza, dovrei partire domattina per arrivare -con fuso orario Newyorkese- dopodomani mattina.

Sento un forte senso di ansia che mi logora lo stomaco.
Ieri, ho fatto di tutto per distrarmi; ho passato del tempo con Maya, appena uscita dall'ospedale, sono uscita con Kiara e ho passato del tempo con Thomas.

Oggi invece, ho passato la giornata in sala prove, a godere delle espressioni soddisfatte della Sinclaire, alternate dalle espressioni disperate.
Odio essere discontinua, odio dover dimostrare qualcosa.
So bene quanto valgo, quanto ho da dare, mi dà fastidio solo che spesso questo non venga fuori.

Qualcuno bussa alla porta della mia camera.
<<Logan mi ha detto che non hai voglia di cenare>>la nonna si presenta sull'uscio.
Ha indosso una camicia da notte di seta che esalta il suo fisico da quarantenne, ha fra le mani un vassoio con un piatto.

Posa accanto al letto il vassoio, e poi si siede.
<<Come ti senti?>>un piccolo sorriso affiora sul suo volto, mentre mi scosta una ciocca di capelli dal viso.
<<strana e ansiosa>>scrollo le spalle.

Lo stomaco inizia a bruciare e sento un brivido lungo la schiena.
<<È anche normale, tesoro mio. Sappi però, che comunque andrà, sono molto orgogliosa di te>>. La nonna non è mai stata una tipa da sentimentalismi, dunque, so per certo, che il mio aspetto dev'essere alquanto traumatico al momento.

<<Cambiamo argomento? Temo che possa morire da un momento all'altro>>
<<Come vuoi>>ridacchia.
<<Hai deciso cosa fare a Natale, allora?>>.
Ho deciso? Forse.

Nelle ultime settimane, fra la questione di Maya, il rapporto con Thomas e le prove al pianoforte, ho avuto poco tempo per pensare alle mie vacanze natalizie ma di una cosa sono certa; non voglio tornare ad essere la persona che ero prima, voglio dunque salutarla e dirle che la ragazza che c'è al suo posto, è una ragazza nuova e determinata.
La nonna un tempo mi parlò di "sconfiggere i mostri che ti logorano dentro" ed io sono pronta a farlo.

<<Penso che tornerò a Londra. Solo per le festività ovviamente>>mi mordo il labbro inferiore.
Il sorriso della nonna si allarga.
<<Ho deciso che combatterò la mia paura>>continuo, sotto il suo sguardo attento.
<<Tutta tua nonna>>ammette con sguardo fiero.

Un piccolo sorriso mi accoglie.
Ma poi, il mio sguardo, svetta notevolmente all'orologio a muro. <<Nonna adesso vorrei andare a dormire, domattina ho il volo presto>>.
<<Certamente. Allora io vado. Buonanotte nipote>>mi lascia un bacio sulla fronte e poi, esce, lasciandomi sola.

Il buio vige nella mia camera, che un tempo non sentivo come mia.
Afferro il mio cellulare, provando un innato impulso di scrivere alla mamma; mi manca lei e le sue piccole attenzioni eppure so, che a causa del fuso orario non può rispondermi. Poso il vassoio dato dalla nonna, accanto al piccolo comodino e decido di preparare i vestiti per il giorno dopo. Poi, mi infilo sotto le lenzuola e provo incessantemente a dormire.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora