14.2-You come back, I'll be right here

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(Capitolo abbastanza dolce ma troviamo una bella dose di lessico croccante 🙃🔥🤭)

Pov's Athena
<<Proponi qualcosa>>dice in tono provocatorio.
<<che gioco vorresti fare?>>.aggiunge.
Ma io penso ad una sorta di escamotage per sapere qualcosa in più su di lui.

<<vediamo...ognuno di noi fa cinque domande all'altro, che dovrà rispondere nel modo più sincero possibile>>spiego brevemente gesticolando. Lui mi ascolta attentamente. <<ma, abbiamo una risposta Jolly, in caso la domanda fosse troppo personale e non siamo obbligati a dire che mentivamo. Solo con una però>>mostro categorica. <<d'accordo>>il suo consenso mi lascia un po' perplessa. Pensavo mi avesse detto di andare a fanculo accompagnato da una risata e invece no.

Forse anche lui vuole scoprire qualcosa in più di me o forse si annoia anche lui, semplicemente. <<Inizia tu>>. Lui annuisce e vedo la sua testa ondeggiare.

<<Perché oggi per te, è una giornata no?>>chiede. Cazzo. Mi torturo il labbro inferiore. Non posso giocarmi già il Jolly perché ci sono domande ben peggiori che potrebbe farmi. <<Perché è un giorno importante per una persona a me molto cara>>butto fuori d'impulso e lui mi scruta piano, volendo apprendere di più. Ma il gioco non lo consente; ho risposto alla domanda ed ho risposto anche sinceramente.

<<perché ti senti sempre come se non trovassi il tuo posto giusto?>>la mia domanda arriva veloce. In effetti, era la prima cosa che volevo chiedergli. <<perché il mio posto sicuro è stato portato via, ed io non mi sento giusto in dei posti che non mi danno sicurezza>>.

Anche la sua risposta, come la mia, è molto vaga eppure so è sincera. Un dubbio però mi tormenta la testa; per quale ragione il suo posto sicuro è stato strappato via? Vorrei chiederglielo ma ho paura di rovinare l'atmosfera, che si è già resa pesante dalle ultime due domande. In effetti, Thomas mi sta portando via da qui, per portare via anche i nostri problemi, almeno per un po'.

<<da quanto suoni il pianoforte?>>anche lui si rende conto dell'atmosfera e scioglie il tutto con una domanda più leggera, come questa. <<Da quando ero bambina. La musica è il mio posto sicuro>>rispondo mordendomi il labbro per non sorridere. <<ehm...vediamo>>appoggio una mano sul mento, pensando alla domanda.

<<perché mi hai portata con te, ovunque stiamo andando?>>. <<perché ormai eri lì>>. Scrolla le spalle ed io annuisco. In effetti, non ha poi tutti i torti.

<<Chi era il ragazzo che sognavi?>>lo vedo ,il ghigno sul suo volto. Era la domanda che aspettava di fare dall'inizio, lo so. <<un mio compagno di scuola>>mento spudoratamente, usando il jolly. Spero solo di essere stata brava ma credo di sì, perché il suo sguardo di accende di qualcosa che non riuscirei a definire.

<<studi medicina?>>. Lui annuisce, ancora pensieroso sulla domanda precedente. <<L'ultima domanda>>mormoro, osservando l'enorme cielo stellato che incombe su di noi dal finestrino dell'aereo.

<<Athena, tu credi alle stelle cadenti?>>la domanda mi spiazza, soprattutto perché ha usato il mio nome, non Cenerentola o ragazzina ma Athena. <<Certo>>sorriso entusiasta, ricordando le scie luminose nel cielo.

Lui resta in silenzio, con la testa in un altro mondo e scorge gli occhi verso il cielo. E poi, la mia ultima domanda. <<E tu Thomas? Tu credi alle stelle cadenti?>>. La sua risposta mi dà una pugnalata in pieno petto. <<Non più>>

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La tensione che era leggermente salita fra di noi, durante l'ultima domanda del gioco, si è smossa successivamente. Ora stiamo scendendo dall'aereo e ci districhiamo fra la folla. Sono circa l'una e mezza e il buio ormai fa da protagonista alla nostra notte di follia.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora