35-Please understand that I'm trying my hardest

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Pov's Athena

Spesso, nella mia vita, mi è capitato di provare un vuoto.

E le ragioni erano quasi sempre diverse.

Mi è capitato quando ho saputo dell'abbandono di papà, poi della morte di Tristan, dell'allontanamento di Hayley, della gravidanza di Hayley ed ora, della disfatta di Thomas.
Se così può essere chiamata.

<<C-cosa dici, Alex?>>mormoro in preda ad uno spasmo.
Lo stomaco mi brucia così tanto che potrei tranquillamente rigettare l'acqua che ho appena ingerito.

Alex sembra avere difficoltà a parlare, lo vedo dai suoi movimenti meccanici e dal viso tuprefatto. Temo che sulla tempia avrà addirittura bisogno di qualche punto.

<<È stato lui>>borbotta ancora, cercando di sollevare una mano verso la sua nuca.
<<P-perchè avrebbe dovuto?>>mormoro combattuta.

Non può essere.
Thomas non avrebbe mai fatto una cosa del genere ad una persona.
Non avrebbe mai potuto ridurla così. No. Mai.

<<Mi ha solo detto che oggi, qualcuno gli ha riferito che io e te abbiamo parlato -si ferma per tossire-, e che dovevo stare lontano da te>>.

Sento il mondo crollarmi addosso.

<<Ma cosa...non è possibile, Alex. Lui non lo farebbe mai>>. Il viso di Alex si distorce in una smorfia.

<<a quanto pare non lo conosci bene quanto credi>>.
Mi tengo la testa con le mani, schiudendo gli occhi.

Provo a sospirare, cercando di placare i battiti impazziti del mio cuore.

Il ragazzo che fino a pochi minuti fa mi teneva stretta, baciandomi la nuca. Il ragazzo che mi tocca costantemente con rispetto.
Lo stesso ragazzo che mi ha portato a vedere l'alba a Londra.
La stessa persona che mi è stata vicina all'audizione, che mi ha aiutato all'ospedale quando non avevo forze per aiutare Maya.
La stessa persona...
Esattamente la stessa persona...

E a questo punto, non so più se mi faccia male di più il senso di tradimento che provo in fondo allo stomaco o il risultato di tanta violenza e aggressività.

<<T-ti aiuto dai>>gli sussurro, provando ad aiutarlo ad alzarsi.
Le gambe sono molli e trema dallo sforzo, immagino che non sia facile camminare con tutte quelle ferite.

<<Alex dobbiamo andare all'ospedale>>.

<<Non credo sia la scelta giusta>>.

<<Lo è, stai sanguinando>>borbotto, osservando la tempia spaccata.

<<E se ci chiedessero come mi sono provocato queste ferite?>>

<<Inventeremo qualcosa, andiamo su>>lo accompagno, verso l'uscita, dove lo faccio entrare nella mia auto.

Mi uccide il pensiero che poche ore fa io e Thomas siamo arrivati a scuola proprio qui dentro, mentre lui mi accarezzava la coscia ed io lo rimproveravo perché mi distraeva.
Mi abbandono per un istante con la nuca contro il sedile.

<<So che è difficile, Athena>>.
<<Però è stato meglio che tu abbia scoperto questo suo lato su altre persone e non su di te>>.

Una lacrima mi sfugge lungo la guancia.
Thomas non è così violento.
Anzi, non lo è per niente.

Ha sempre avuto problemi di rabbia ma riesce a gestirli adesso, e anche quando non riusciva a farlo, non ha mai fatto del male a qualcuno.
O almeno è quello che so.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora