38-'Cause I see nobody, nobody but you, you, you

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(Il ritorno)


Pov's Athena

Spesso, quando siamo affibbiati dal dolore, tendiamo a ricordarne le cause e le conseguenze, senza però accordare niente che possa placare quell'insieme di nostalgia e tristezza che si plasma lungo la parte bassa dello stomaco.

L'essere umano è altamente autolesionista.

Pongo il capo lungo il cuscino sperando che il dolore che mi si attanaglia nel petto mi passi.
Finché, non avverto dal piano di sotto il citofono e pochi minuti dopo, qualcuno bussa alla mia porta.

Emetto un leggero lamento, che dovrebbe somigliare ad un "entra".
Logan si presenta sull'uscio della porta con la solita divisa perfettamente ordinata.

<<signorina, c'è una visita per lei>>mi comunica.
Sollevo lo sguardo verso l'orologio a muro, sperando che le mie condizioni non siano particolarmente pessime anche se, dal modo in cui Logan mi guarda, temo di sì.

<<Visite per me? Alle undici di sera?>>borbotto, massaggiandomi la cute.

La testa inizia a farmi tanto male e temo che la causa ne sia il forte pianto, mi capitava spesso da piccola.

Logan annuisce.
<<Sai di chi si tratta?>>domando, sollevandomi dal letto.
<<Una ragazza che ha detto di essere sua amica>>.

Non è Kiara, giusto?
Non penso proprio.

Mi sollevo, annuendo a Logan come a ringraziarlo e inizio a scendere le scale del piano di sotto.

Mi stringo nella mia felpa larga, sperando di non ritrovarmi a fare i conti con un altra incongruenza nel mio percorso.

Ma ovviamente, anche qui mi sbagliavo.

Non appena varco la soglia del salone, l'ombra di una ragazza a me conosciuta, mi si para dinanzi.

Hayley Backer.

Quella che un tempo era la mia migliore amica.
È qui.
Dinanzi a me.
A Perth.

I capelli mogano le sono cresciuti leggermente rispetto all'ultima volta che l'ho vista, gli occhi ancora spenti, il corpo coperto da uno strato pesante di vestiti e stringe nella mano destra il manico di una vecchia valigia blu; la riconosco all'istante, osservandone le piccole iniziali incise al lato della manica.

<<A me piacerebbe seriamente trasferirmi a New York...cantare su palchi importanti, fare la rock star artista>>borbotto, muovendo i piedi, eccitata al solo pensiero.

<<essere rock star e artisti non sono due cose opposte?>>mi domanda ridendo Hayley, seduta sulla sedia girevole.

<<Abbiamo trovato un opposizione in una sola persona>>.

A parlare è Tristan; il viso rilassato, con gli occhiali da vista che usa per studiare è fisso sui miei occhi, che brillano al solo pensiero di un futuro che abbia l'insegna della musica.

Siamo in camera di Hayley, a studiare, o meglio, a prenderci una pausa dallo studio.

<<D'accordo...ma perché proprio New York? Non è meglio Los Angeles?>>chiede contraria la mia migliore amica, non smettendo di girare sulla sedia.

<<Nah>>borbotto schifata e lei mi fa la linguaccia.
<<Hayley! È arrivato il tuo ordine da Shein>>Cyntia, la madre di Hayley e Tristan, richiama Hayley.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora