42-Cause you said forever, now I drive alone past your street

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Pov's Athena

*Un anno dopo*

A volte capita che il giorno più bello della tua vita e quello più brutto, rappresentino un po' lo stesso giorno.

E con il tempo, ho imparato a capire bene questo concetto che per me, potrebbe ufficialmente entrare negli assiomi della comunicazione.

Non ho mai avuto tempo per rifletterci a fondo, ma se riguardo indietro, nel mio passato, osservo come ogni giorno, in cui la felicità mi sembrava essere la parola del giorno, era accompagnata da un contorno amaro di noia, ansia, dolore e nostalgia.

Non si smette mai davvero di imparare a vivere questo l'ho capito con il tempo.

E anche se ho smesso di categorizzare i giorni in "più belli" e "più brutti", continuo lo stesso a ricordarne i diversi colori.

Ricordo il giorno del mio compleanno.
E poi la morte di Tristan.

Ricordo la mia famiglia felice insieme.
E poi la separazione dei miei.

Ricordo la mia nuova vita a Perth.
E poi, le bugie e gli inganni che salgono a galla.

Ricordo il giorno in cui mi hanno accettato alla "Manatthan School For Music".
E poi, ricordo la morte di mia nonna Margaret.

Era successo tutto in un battito di ciglia.

Ero al limite della mia sopportazione, pochi giorni dopo il processo e quello stesso giorno, arrivò la lettera di comunicazione di ammissione alla scuola di musica più importante di tutta New York.

Fu come tornare lentamente in paradiso, dopo l'inferno a cui stavo assistendo.

Ma quello stesso giorno, una piccola fiammella di speranza, si spense.

La stessa fiammella che mi aveva ridonato la vita, assieme alla sua casa, ai suoi averi, alle sue speranze e alla sua forza.

Mia nonna Margaret, la tanto stimata imprenditrice dell'Australia, è morta per una malattia al pancreas.

Nessuno sapeva della sua malattia, pare che l'abbia scoperto solo Logan, con il passare dei giorni ma che, da abile servitore qual'era, non l'abbia mai raccontato a nessuno.

Solo quando la notizia mi fu comunicata, la mia mente riuscì a ricollegare i comportamenti strani di mia nonna nell'ultimo periodo; saltava le sue lezioni di fitness, spesso dormiva anche di pomeriggio, non beveva più come un tempo e mi consolava nel buio della notte con discorsi su mio nonno, come quella volta a capodanno.

Fu come perdere una parte di me, di quel che ero diventata con tanta dedizione e forza.

Mia nonna era morta, scomparsa sull'onda del buio, senza avvisare nessuno.

Non avevo mai minimamente pensato al momento in cui mi sarei ritrovata da sola, senza di lei.

Per me, lei era un supereroe che non si sarebbe mai abbattuto, mai spento.

Invece, la sua luce finì per dissolversi.

Quella stessa notte, piansi in camera sua fino allo sfinimento, ricordando ogni momento in cui lei aveva raccolto i cocci della persona che ero un tempo, mettendoli a posto.

Il giorno dopo, mia madre arrivò in Australia, dando l'ultimo addio ad una madre che non era stata tale, ma che comunque si era pentita dei suoi errori.

Il testamento di mia nonna Margaret non tardò ad arrivare; aveva lasciato la maggior parte delle sue proprietà e dei suoi investimenti, nelle mani dei suoi più fidati uomini, con il compito di portarle avanti.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora