30-Will you still love me when I got nothing but my aching soul?

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Pov's Kiara

Cammino velocemente, dopo aver parcheggiato la macchina fuori casa di Brandon Morris; da quello che ho capito, è questo il luogo dove si incontrano spesso i quattro delinquenti.

Dopo la chiamata di stamattina di Athena, dove abbiamo parlato e mi ha confessato ciò che le ha raccontato Thomas, non ho potuto più contenere la rabbia.
Adesso infatti, sono diretta esattamente da lui; Nicholas.

Una parte di me è preoccupata per lui e per l'incidente che ha avuto, l'altra invece è furiosa perché non mi ha detto niente.
E so che fra di noi non c'è niente e che quello che abbiamo vissuto, è stato solo sesso, ma non sono la persona più riflessiva del mondo, infatti, mi sono gettata a capofitto sul citofono, senza avere il tempo di pensare a cosa dire, a cosa fare.

O forse anche solo al fatto che lui non ha sbagliato un cazzo.
Io e lui non siamo niente.
E quindi non dovrebbe fottermene di lui.

Non appena prendo consapevolezza, sto per andare via ma la porta si apre e lui compare sulla soglia.
Indossa un paio di jeans strappati (come al suo solito), una maglietta nera che copre il torace ed ha il viso messo male.
Due lividi sono posti sul sopracciglio, il labbro è putrefatto e intorno agli occhi ha due bozzi violacei.

<<Che cazzo->>sussurriamo all'unisono; lui perché forse non si aspettava di vedermi qui e io perché non mi aspettavo di vederlo così. <<Cosa ci fai qui, Riccioli d'Oro?>>mormora con un ghigno stampato in viso.

<<Riccioli d'Oro? Sta attento, forse hai perso anche la vista e mi stai confondendo con le tue amichette>>borbotto avvicinandomi a lui sulla soglia di casa.
<<Vuoi saltarmi addosso?>>rimbecca. <<smettila di fare l'idiota...sei messo troppo male>>.

Mi avvicino a lui sull'uscio della porta, toccandogli lo zigomo messo male. Nicholas si ritrae, guardandomi sconvolto.
<<Ma cosa stai facendo?>>.
Sbuffo sonoramente.

Sono uomini, Kiara.
Cosa ti aspettavi?
Non sanno fare due cose contemporaneamente.
Devi spiegargli sempre tutto.
E non capiscono cosa vuole o fa una donna.

<<Entra, muoviti>>lo spintono in casa, e chiudo la porta alle nostre spalle.
La casa è immersa nel buio più totale e Nicholas si ferma in cucina, dove un piccolo microonde è acceso.
<<Sei da solo?>>domando, posando la mia borsa sul piano cottura.
<<Will si sta allenando nel seminterrato e Brandon dorme. Thomas si è fottuto il cervello e sta da qualche parte a Londra con la stronzetta della tua amica>>mormora con un ghigno.

Tira fuori dal microonde una fetta di pizza, probabilmente surgelata, che solo a guardarla mi viene il voltastomaco.
La tasta, per poi sbuffare.
<<cazzo, ancora si deve scongelare>>borbotta, rimettendola nel microonde. Nicholas sbuffa, poi si porta due dita alla tempia, socchiudendo gli occhi.

<<che hai?>>.
<<Si può sapere cosa te ne importa? Che ci fai qui, eh?>>.
Quando fa così, mi verrebbe voglia di dargli qualcosa in testa e lasciarlo da solo.

<<Che hai?>>insisto.
<<Mi gira la testa>>mormora, tenendosi al ripiano.
Mi avvicino a lui, stando attenta a non sfiorarlo e poso una mano sulla sua fronte.
I suoi occhi azzurri si incastonano ai miei e provo a non dargli peso mentre constato con le mani, ciò che ha.

<<Sei bollente, Nick. Hai la febbre>>mormoro.
<<Ma che cazzo dici? Io sto benissimo>>ritenta, scostandosi ancora.
<<Sei di una testardaggine incredibile. Ti ho detto che scotti...avete un termometro?>>domando.

The First MoonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora