Sono molto divertita all'idea di giocare a Paint Ball, negli anni dell'adolescenza lo facevo spesso con i miei compagni di uscite o di scuola. Poi, sapere che finalmente ci sarà anche Reiner, è la ciliegina sulla torta. Mi hanno detto che giocheremo in uno Scenario coperto, quindi ho potuto optare per abiti normali anziché qualcosa che mi aiutasse a mimetizzarmi all'aperto. Ho indossato un paio di jeans chiari, scarponcini anfibi e una maglia nera, tanto avrò il giubbotto di protezione. Ho legato i capelli biondi in una coda alta e non ho resistito a truccarmi un po' il viso, allungando lo sguardo con l'eyeliner nero. Ci ritroviamo all'entrata dell'edificio in cui i proprietari del campo ci accolgono, e sbrigate tutte le procedure di prenotazioni e sistema di turnazioni, ci ritiriamo tra noi a stabilire i dettagli. Siamo io, Pieck e Porko, Reiner e Zeke.
Quest'ultimo sta fumando una sigaretta con una mano infilata nella tasca dei suoi jeans e ci guarda.
"Per l'occasione è venuto anche il mio fratellino con due suoi amici, se ci uniamo saremo otto in totale, possiamo dividerci quattro e quattro. Io posso andare con loro".
Porko ghigna stringendo la mano di Pieck.
"Sei sicuro, Zeke? Io mi guarderei bene da me e Pieck e due Reiner Braun".
Spalanco la bocca e arrossisco.
"Porko!"
"Pokko!!" lo rimprovera Pieck, seguendo la mia protesta.
Zeke fa una calda risata.
"Non sottovalutate il mio fratellino. E poi io avrò in squadra la ragazza Ackerman, che a quanto pare è una bomba".
Pieck sorride.
"Sarà una bella sfida allora".
Io intanto sposto con fare cauto lo sguardo su Reiner, per vedere come ha reagito alla battuta di Porko. Sembra piuttosto serio, ha le braccia incrociate sul petto. A guardarlo meglio, ha di nuovo quell'aria pomposa da splendido...
Stasera indossa un paio di pantaloni scuri e una camicia bianca, che gli fascia il torace ampio e muscoloso che ormai ricordo bene grazie ai nostri incontri di Kickboxing e le canotte che non lasciano spazio all'immaginazione. Si accorge che lo sto guardando e mi sorride accarezzandosi per un attimo il pizzetto.
"Se hai bisogno di qualche dritta conta pure su di me" mi fa sapere.
Lo Scenario al coperto è allestito come una scena post-apocalittica urbana. Ci sono auto disseminate lungo il percorso, come se qualcuno le avesse abbandonate lì nel mezzo del nulla e fosse fuggito a piedi; trincee e schiere di fusti metallici accatastati per creare riparo. A ognuno di noi viene consegnato tutto l'occorrente che abbiamo prenotato, a partire dai giubbotti anti-proiettili, alle mascherine trasparenti per proteggere gli occhi, e i marcatori col quale spareremo i nostri proiettili con le ogive piene di vernice colorata.
Mi abbasso la mascherina sugli occhi e mi guardo intorno, esaltata. Un gruppo di ragazzi più o meno coetanei si avvicina a noi. Uno di loro ha un'aria particolarmente sicura, dev'essere il fratello minore di Zeke. È un ragazzo molto bello, con lunghi capelli castani raccolti dietro il capo e gli occhi verdi. Lo seguono un ragazzo biondo e occhi chiari, e una ragazza mora, dai tratti orientali. Immagino che lei debba essere la ragazza Ackerman che poco prima ci ha menzionato Zeke, quindi dovrò studiarla bene perché sarà sicuramente un osso duro. Ci presentiamo, e questa volta mi sento molto più tranquilla e a mio agio, forse perché ormai ho preso confidenza con il gruppo di Pieck, me ne sento un po' di più parte.
Eren, Mikasa, Armin. Memorizzo i loro nomi mentre ci separiamo e ognuno con la propria squadra si dirige lungo il corridoio illuminato che ci porterà dalla parte opposta del campo, nel nostro fortino, che è una piccola cascina abbandonata. La partita sta iniziando quindi cerco di concentrarmi e calarmi nella parte, sento una strana calma che si posa dentro di me mentre imbraccio il marcatore. Certo, io sono quella che probabilmente sa meno di strategia e comando, lì in mezzo, visto che loro sono praticamente militari e ci scommetto che useranno queste conoscenze a loro vantaggio. Pieck probabilmente è guidata e addestrata in questo gioco da Porko, quindi...