iv.

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Finito di pranzare paghiamo insieme e usiamo l'A.M.T per spostarci via aerea. Ci nascondiamo in cima ai tetti, dietro i comignoli. Stohess, come tutte le zone interne, è uno dei distretti più ricchi e sofisticati, e i membri del Corpo di Gendarmeria vivono in lussuosi quartieri residenziali. Ma non è tra questi che ci porta l'indirizzo sul foglio: piuttosto, in un quartiere isolato e poco conosciuto.

Acquattati contro le tegole fastidiosamente calde di un tetto spiamo il vicolo in cui il nostro informatore si presenterà tra meno di un'ora.

«Siamo sicuri che non sia una fregatura?» mormoro.

«Il caposquadra Hanji sostiene che Moblit lo abbia già incontrato una volta. Vedi l'incrocio?»

Indica il piccolo tunnel buio e stretto, un po' angusto, che ha sbocco proprio sul vicolo che stiamo sorvegliando.

«Lì Moblit lo ha aspettato voltato di spalle, come da accordo. L'informatore è passato lungo il vicolo principale e gli ha bisbigliato alcune informazioni, dopodiché se n'è andato. Quindi, io vado lì e tu sorvegli da qui. Sicuramente avrà il volto coperto, ma tu accertati che proceda tutto secondo i piani».

«Un momento, perché devi essere tu ad andare in quel vicolo sudicio?»

«Perché io sono a capo della missione e tu il mio assistente e decido io».

«Questione non contestabile».

«Scendo a vedere dove conduce il vicolo sudicio, meglio conoscere bene il campo di battaglia» afferma con tonto serio, saltando giù con l'A.M.T

«Aspetta, vengo anch'io» replico imitandola.

Lo attraversiamo tutto; è un tratto breve e non c'è niente di preoccupante se non hai paura dei topi. Sbuchiamo dall'altra parte con l'intenzione di percorrere anche quella strada, giusto per essere sicuri.

«Eren».

«Mh?»

«Quello è un gendarme, torniamo indietro».

«Che ci fa in un quartiere del genere?»

«Forse è di pattuglia. Oh, no, sembra ci abbia visti... Allontaniamoci senza destare sospetti».

Ci voltiamo e facciamo la strada a ritroso, ma ho un brutto presentimento, perché mi sembra proprio che ci abbia fatto un cenno.

«Usiamo la manovra-»

«E se ci vede svolazzare tra i tetti? Saremo ancora più sospetti».

Boa spia da dietro il muro.

«Non posso deludere il caposquadra Hanji, lei conta su di me. Alle sedici l'informatore passerà e noi dovremo essere pronti. E tutto questo senza essere riconosciuti da nessuno, è una missione segreta».

Spalanco gli occhi, sarcastico.

«Senza essere riconosciuti? Boa, e tu proprio a me hai chiesto di accompagnarti? Io sono stato visto da tutti alla corte marziale, sono Eren Jaeger, e tu...»

Mi zittisco. Lei mi fissa apatica, in attesa che continui.

«Be', uno se lo ricorderebbe se vedesse una ragazza con una benda sull'occhio» dico onestamente. «Una volta risaliti a me, quanto ci vorrà per risalire anche a te? Quante mie compagne con una benda sull'occhio troveranno?»

Boa sbatte più volte la palpebra.

«Sono sicura che tu abbia dozzine di amiche con un occhio solo, Eren Jaeger».

«Direi di no».

«Bene, allora confermo che siamo riconoscibili».

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𝘈𝘰𝘛 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora