Praga.
Stiamo arrivando, e devo dire che ho alte aspettative perché tutti dicono che sia una città da favola. E anche Eren ha alte aspettative, scopro."Non ti ho ancora chiesto perché hai scelto di fare tappa a Praga... È stata una sorpresa fantastica, ma come mai questa idea?"
Eren sta guidando da diverse ore, non sembra stanco. Però stamattina ci siamo riposati a lungo nel letto.
Be', abbiamo anche rifatto l'amore e poi ci siamo fatti le coccole. In effetti sento ancora le farfalle nello stomaco e tanta dolcezza addosso, e non è merito della fetta biscottata con burro e marmellata.
Mi risponde guardando davanti a sé, siamo dentro il tunnel di Blanka."Perché dicono tutti che sia una città bellissima e romantica. So che Parigi è la città dell'amore per eccellenza, però io e te non ci eravamo..." comincia a dire, poi si interrompe e rimodula diversamente la frase. "Parigi era troppo esplicito, Praga un po' meno, ed è molto vicino".
"Vero" confermo con un sorrisino sognante.
Ahhhh Eren voleva portarmi in una città romantica ma non sapeva come dirmelo. Così ha aggiunto questa tappa, facendomi una piccola sorpresa. Dolcissimo...
Il tunnel di Blanka è il tunnel stradale più lungo della Repubblica Ceca, che aiuta a regolare il traffico intenso della città di Praga. È illuminato a giorno, e sembra non finire mai, sono più di cinque minuti che lo stiamo percorrendo.
La strada scorre sotto di noi, sotto il van, Eren sorride e si mantiene sulla corsia centrale. A destra c'è uno svincolo, perché si tratta di un complesso con tre gallerie.
È una cosa sciocca, ma l'aspettativa si fa più intensa, aumenta la nostra curiosità.
Forse proprio per questo lui cerca la mia mano."Sono emozionata" ammetto con voce bassa.
"Sì, anche io".
Ma a differenza mia che mi faccio piccola piccola, lui ride.
Qui sotto la radio non prende, così accendo lo stereo e parte una traccia del CD, Dream Lover. Una vecchia canzone d'amore.I want
a girl
to call
my own
dream lover
So I don't have to dream alone"Riesci a vedere la fine del tunnel?"
"No".
Ogni tanto un cartellone stradale ci avverte sui km che mancano.
Poi arriva la fine, ci ritroviamo ad un grande incrocio e davanti a noi si stagliano e svettano gli edifici della città. Ridiamo come bambini mentre Eren cambia le marce senza lasciare andare la mia mano..
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Malà Strana.
Io ed Eren stiamo girovagando come due turisti degni di esperienza, armati di mappa sia cartacea che l'immancabile google maps. Per stare comoda ho indossato degli shorts di tuta gialli, e una camicetta bianca smanicata. Occhiali da sole sul capo e zaino sulla schiena. Scarpe sportive perché ci sarà da camminare. Eren ha anche lui uno zaino in spalla, pantaloni corti sotto al ginocchio verde militari e una t-shirt blu scuro, scarpe sportive, più sportive delle mie. Ha legato i capelli come sempre, sta comodo così e poi sotto sotto secondo me lo sa che è pure un figo assurdo.