ix.

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Gli hotel. Quante cose potrebbero raccontare gli hotel? Sono tra i maggiori testimoni di rapporti che si consumano e mani che si sfiorano. Quelle stanze potevano raccontare tanto prima del loro arrivo, e potranno raccontare anche dopo.

La vista.

Il senso di cui si riempivano gli occhi. Levi era di nuovo steso sul letto, con il volto poggiato sul palmo della mano e il gomito puntellato contro il materasso. Aveva appena spento la TV. Guardò Petra che, in vestaglia intima, lo stava raggiungendo. La giovane donna salì sul letto e rimase seduta a guardarlo negli occhi a sua volta.

Levi si mise ritto e con una mano le accarezzò la spalla. Poi avvicinò le labbra al collo e cominciò a baciare lentamente la sua pelle. Petra socchiuse gli occhi e inclinò un po' il capo, per esporsi di più.

"Levi..." mormorò a occhi chiusi. "Vorrei che questa gita scolastica non finisse mai."

Sentì il respiro di Levi sotto l'orecchio quando lui parlò.

"Non preoccuparti. Quando rientreremo, notificheremo al preside l'inizio della nostra relazione."

L'inizio della nostra relazione...

Petra cercò il suo volto e lo spostò delicatamente con una mano, per poterlo guardare in viso e poi baciarlo.

I suoi occhi. Così affilati. Dicono che siano le porte dell'anima, giusto? Amore. Toglierò via quella patina di solitudine dai tuoi occhi. Prenditi tutto l'amore che c'è nei miei.

Occhi negli occhi, Levi la fece andare giù con la schiena, orizzontalmente. Petra strinse le lenzuola sotto le mani e poi si ritrovò a reclinare il capo a testa in giù, oltre il bordo, mentre Levi le pesava un po' addosso e riprendeva a baciarle il collo.


Eren si tastò appena il livido sullo zigomo. Armin era seduto sulla poltrona con le mani intrecciate, pensieroso, mentre Mikasa era seduta sul letto e guardava Eren dispiaciuta. Eren sospirò.

"Scusatemi..."

Mikasa abbassò lo sguardo.

"Non è stata interamente colpa tua".

"Già, Jean era davvero intrattabile oggi" commentò Armin eloquente. 

Il ragazzo si sentiva un po' giù di corda per come aveva salutato Annie, ma la priorità era stata quella di non far sfociare la scazzottata in una vera e propria rissa che avrebbero potuto metterli nei guai con i professori. Decise che le avrebbe scritto. Sfilò il suo smartphone dalla tasca dei jeans e aprì la chat di Annie.

Come stai? Ti sei spaventata? Mi dispiace essere andato via così...

Annie rispose subito.

Figurati, quei due che litigano non fanno più scalpore. Non preoccuparti, hai fatto quello che dovevi.

Sei ancora in camera di Ymir? Com'è la situazione, lì?

No, a dire il vero sono tornata nella mia stanza. Sasha ha detto che restava a dormire lì.

Quindi sei sola?

Sì.

Armin rimase qualche secondo col telefono in mano. La stanza delle ragazze era sul loro stesso corridoio, forse poteva correre da lei un attimo per salutarla in modo migliore. Erano stati così bene, stavano parlando e ridendo insieme. Si alzò d'impulso dalla poltrona e Eren e Mikasa lo guardarono.

"Dove stai andando?"

"A dare la buonanotte ad Annie."

Così dicendo uscì dalla stanza e corse per il corridoio.

𝘈𝘰𝘛 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora