La centoquattresima sezione d'addestramento era stata divisa in due gruppi, con lo scopo di percorrere circa quaranta km e raggiungere una destinazione comune, in una sorta di spedizione simulata. Uno dei due gruppi era capitanato da Marco, Armin era incaricato di stilare il rapporto e annotare tutto ciò che succedeva. Contava tra i suoi membri: Eren, Adalie, Sasha, Connie, Jean, Christa e Mina.
Entrambi i gruppi erano partiti all'alba, avrebbero dovuto attraversare la foresta, raggiungere la destinazione e scambiarsi le informazioni circa il tragitto percorso. Dopo di ché, si sarebbero divisi di nuovo per fare ritorno alla base e ogni gruppo avrebbe preso il tragitto precedentemente battuto dall'altro.
"Voglio morire" mormorò Adalie, quando alcuni suoi compagni decisero di dare la caccia a un'iguana che li stava seguendo, perché Sasha aveva detto che fossero saporite. E che sapevano di pollo.
"Vi prego, non rovinate la formazione del gruppo" supplicò Marco, che probabilmente si sentiva più teso degli altri, avendo la responsabilità del comando.
"Sapresti cucinarla?" si informò Jean, già più allegro.
Adalie sospirò.
"Davvero volete mettervi a cacciare lucertole?"
Jean si voltò verso di lei.
"Ho fame".
"Bugiardo. Vuoi solo perdere un po' di tempo".
"E ti pare poco. Ci stiamo tutti rompendo le palle, qui".
Sasha sorrise.
"Certo, posso cucinarla!"
Jean fece un sorrisetto malizioso e spronò il suo cavallo, superando il gruppo.
"Procacciare cibo possiamo considerarlo parte dell'esercitazione!"
"Vado anche io!" replicò Eren, col solo risultato di trasformare il tutto in una palese lite.
Adalie si coprì la faccia con una mano.
"Ed ecco che lo stupido numero due si getta all'inseguimento dello stupido numero uno".
Marco cercò di sedare gli animi e di rimettersi in marcia e Jean, imbronciato, tornò alla sua postazione. Guardò Sasha e Adalie, le più vicine.
"Sarebbe stata deliziosa..." mugolò Sasha.
Jean sospirò.
"È tutta colpa di quell'idiota di Eren".
"Sei stato tu il primo a fare di testa tua" gli fece notare Connie.
"Ma io volevo solo catturare quella lucertola. Sarebbe finita così e invece ha dovuto rovinare tutto come al solito. Tu sei una ragazza intelligente, Adalie, diglielo anche tu che ho ragione!" esclamò, cercando il suo supporto.
"Ah, adesso mi chiami Adalie".
"Eh?"
"Ma non potevo capitare nel gruppo dei noiosi? Ovviamente sono in quello del mal di testa".
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Adalie era seduta sul porticato, intenta a consumare il suo pranzo -un semplice panino con del formaggio - mentre leggeva l'ultima lettera ricevuta da Petra. Non le andava di mangiare dentro con i suoi compagni, quel giorno. Ogni tanto, sentiva di doversi ritagliare qualche spazio solitario, e il momento ideale era proprio durante le pause dei pasti. Con un dito si sistemò meglio gli occhiali da vista che usava durante la lettura, e cercò di ignorare il rumore di passi che si stavano avvicinando.
La porta si aprì e ne uscirono Mikasa, Eren e Armin. Mikasa stava letteralmente trascinando Eren per un braccio, mentre lui ancora sbraitava contro qualcuno.