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𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞𝐧𝐧𝐢
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.Eren si allontana dalla finestra e si avvicina al caminetto, inginocchiandosi e rimestando un po' la brace. Mikasa lo guarda con gli occhi lucidi, forse entrambi hanno bisogno di allontanarsi per riprendere a respirare correttamente.
Lui finisce di attizzare il fuoco con un soffietto di ferro e lo ripone vicino al camino, poi si siede e poggia le braccia sulle ginocchia.
"Mikasa, vieni qui".
Mikasa prende il libro di poesie e lo raggiunge, si siede accanto a lui. Osserva le fiamme nel camino mentre con le dita sfiora la copertina. Sopra c'è scritto Edward E. Cummings, nota poco dopo.
"Mikasa. Prima mi hai baciato. Che cosa provi, se ti tocco?" le domanda. Si sporge un po' verso di lei e con l'indice, molto delicatamente, le sfiora la pelle sotto l'orecchio, scende lungo il collo e le fa quasi il solletico, sente come un brivido.
Lui si ferma, perché il suo percorso è interrotto dalla presenza della sciarpa che lui le ha regalato da bambino e che lei tratta sempre come se fosse chissà quale gran tesoro.
Un freddo di attesa si contrappone al calore proveniente dai ceppi che bruciano lentamente nel camino.
Ma anche nelle sue viscere c'è il fuoco e un gran senso di trepidazione. Mikasa dischiude appena le labbra e poi si morde quello inferiore.
Incoraggiato da quella reazione, il tocco di Eren si fa più concreto. Smette di usare l'indice e usa tutta la mano per sfilare delicatamente quella sciarpa che lui le ha messo, e che lui può toglierle.
Poi, col dito traccia la linea del collo fino al primo bottone della camicia, ma si ferma di nuovo.
"Mikasa...ho bisogno di sapere cosa provi se ti tocco".
"Eren... Se non lo sentissi giusto ti avrei già fermato da un pezzo. Fa' quello che vuoi. Toccami".
Eren, ricevuto esplicitamente il via libera, arrossisce e comincia a spogliarsi per primo, restando a petto nudo. Le prende le mani e se le porta sul torace.
"Anche tu, Mikasa, fa' quello che vuoi... Toccami".
La bacia sulla bocca, cerca la sua lingua mentre si slaccia la cintura dei pantaloni e poi passa a sbottonarle la camicia.
Gliela sfila, mentre Mikasa arrossisce e lo aiuta a farla scivolare lungo le braccia. Eren la guarda dritto in viso con espressione languida e arrossata. Si abbassa pantaloni e biancheria quel tanto che basta a liberare il pene, che svetta un po' verso sinistra.
Eren le avvicina il palmo della sua mano alla bocca.
"Leccami la mano".
Mikasa sgrana gli occhi, sempre meno lucida. Farebbe tutto per lui. Tutto. Così obbedisce, gli lecca la mano con tutto l'ardore che può. Eren, con la mano insalivata, si masturba davanti a lei, per rendere le cose più facili. Poi infila le mani sotto la gonna della ragazza e le fa scendere gli slip.
Mikasa trattiene il respiro. Una piccola fitta di piacere le fa contrarre il basso ventre. Eren le alza la gonna fino ai fianchi e le divarica le gambe. Si china un po' su di lei e le sfrega contro il pene, per bagnarla.
"E-Eren..."
Lui pensa che se gli farà ancora espressioni così erotiche non durerà molto. Ma non vuole dirglielo, vuole sembrare esperto della situazione, ma è la prima volta anche per lui e si sente tremare.
Sente la voglia di prenderla crescere esponenzialmente mentre si sfrega contro la sua femminilità, e alla fine spinge per entrare. Vuole entrare, vuole averla. Vuole ricongiungersi finalmente a lei, una volta per tutte.
Per sempre, vuole farlo per sempre.
Mikasa gli cinge i fianchi con le gambe, sembra desiderare la stessa indentica cosa. Le mani della ragazza vagano sulla sua schiena, percorrono la linea della spina dorsale, lo stringono a sé, lo abbracciano, scendono sui glutei, poi più sotto, fino ai testicoli.
Eren prima trattiene il respiro, poi geme.
"Ah...Mikasa...
Mikasa..."